Capitolo 18

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Indosso un abito "preso in prestito" da uno dei negozi della città che hanno chiuso per la pausa pranzo. Prima o poi Cinque si metterà nei guai per colpa dei suoi poteri, e io lo seguirò perché lo costringo a farlo. Mi sorprende che mi abbia assecondata, probabilmente lo ha fatto solo per dare credibilità alla nostra copertura. Ma insomma, siamo figli di due straricchi lavoratori della CIA, non posso certo presentarmi a cena con indosso degli stracci! E poi quando mi ricapiterà di indossare abiti di alta sartoria senza spendere mezzo dollaro? Sorrido mentre ripenso a Cinque dentro al negozio e io, fuori, che gli indico quale abito prendere dalla gruccia mentre faccio il palo nella speranza di non incrociare lo sguardo con qualche passante.
Col senno di poi, forse, potremmo sembrare davvero i figli di una coppia di spie.

Cinque non si è agghindato troppo, anzi, indossa il solito completo scuro che lo fa somigliare terribilmente a Jason. Credo che il mio "fratellino" sospetti qualcosa riguardante i nostri vicini, altrimenti non avrebbe accettato l'invito a cena come nulla fosse. Anche se non parla, ormai credo di comprendere abbastanza bene quello che gli passa per la testa. Per quanto sia introverso e bravo a nascondere le cose, i suoi occhi magnetici non mentono.

Arriviamo dai nostri vicini con qualche minuto di anticipo, Shirley ha addobbato casa nemmeno fosse Natale. La tavola è già imbandita con cibo caldo, Jason sta versando del vino rosso in tutti i bicchieri, fa una battuta a Cinque sul fatto che i bambini non dovrebbero bere, ma gli lascia comunque un po' di vino. Cinque, incredibilmente, sorride e finge così bene di sentirsi a suo agio che per un istante stento a credere che si tratti di una montatura.

Che immagine meravigliosamente familiare, proprio come quella che si vede nei film. Sto consapevolmente vivendo un sogno, una parentesi che presto dimenticherò, ma questa serata voglio godermela fino in fondo.

Il tacchino è succulento così come è morbido il puré di patate, persino Cinque mangia avidamente anche se all'inizio non sembrava troppo convinto. Abbiamo entrambi una fame da lupi dovuta alla nostra alimentazione malsana fatta di panini e cibo d'asporto. Avevo nostalgia di un qualsiasi cosa cucinato in casa, dalle mani amorevoli di qualcuno. Quasi mi viene da piangere quando Shirley serve in tavola del budino al cioccolato, mi sono sempre proposta di aiutarla ma ha rifiutato da brava padrona di casa.

Una volta concluso il dolce, Jason si allontana per potere fumare una sigaretta mentre Cinque chiede cortesemente di potere andare in bagno. So cosa vuole fare e gli sciocco un'occhiataccia ma non mi degna di mezzo sguardo.

Finalmente Shirley accetta il mio aiuto e insieme iniziamo a pulire i piatti e a mettere a posto la tavola. Propone una partita a bridge una volta tornati "i nostri uomini" e accetto.

Cinque si sbaglia di grosso. Questa è brava gente. Non hanno nulla a che vedere con Bush o con l'orrendo attentato di ieri mattina.
La persona che stiamo cercando non è qui.
Qui stiamo solo perdendo tempo, seppur meravigliosamente.

Battesimo - Cinque/The Umbrella Academy fanfiction [IN SCRITTURA]Where stories live. Discover now