Capitolo 9

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«Fermati.»

Cinque fa cenno con la testa verso un marciapiede libero, mi ci fiondo come se fosse l'ultima speranza di un condannato a morte. Perché è così che mi sento: morta. Stanca morta. Non sono abituata a guidare per così a lungo, nemmeno passare così tanto tempo all'interno di una vettura. Mi fa male la testa, non sento più le gambe e ho una fame tremenda ma ricaccio indietro tutte le lamentele quando mi rendo conto che ci siamo fermati di fronte a un'agenzia immobiliare. Sono ormai le nove di sera passate, l'agenzia è chiusa ma sono certa che questo non sia un problema per il mio piccolo nuovo amico.

«Resta qui.» mi ammonisce uscendo dall'auto ovviamente non come tutte le persone normali, bensì balzando nel vuoto. Sono sfinita ma questa cosa mi regala un guizzo di vitalità. Forse mi sto abituando a lui, ma non credo succederà mai con il suo potere.

Cinque torna dopo una manciata di secondi con in mano un plico di fogli e un paio di chiavi, legge l'etichetta con su scritta una via e ripartiamo, se non ci perdiamo è grazie a una cartina stradale che deve avere sgraffignato all'interno dell'agenzia, esattamente come ha fatto con le chiavi...

...Aspetta un momento.

«Stiamo per occupare una casa abusivamente?» chiedo retorica. «Non sarebbe stato meglio prenotare una stanza in un hotel vicino alla casa di Bush?»

«Non abbiamo i soldi per permetterci una stanza in un albergo in quella zona.» mi fa notare, giustamente.

«Sì beh, ma con i tuoi poteri magari potremmo trovare un modo per entrare e convincere il personale che siamo clienti paganti e affidabili.»

Cinque sbuffa appena divertito, senza mai staccare gli occhi dalla cartina stradale. «Per quello dovresti chiedere a Allison.»

Aggrotto le sopracciglia dubbiosa e, lo ammetto, anche un po' curiosa. «Chi è Allison?»

«Mia sorella.» taglia corto indicando la prossima vita sulla destra. «Può farti fare quello che vuole grazie alla sua voce, una sorta di ipnosi, detta in parole povere.»

«Anche lei ha dei poteri?» chiedo stupita. Anzi, chiedo eccitata. Solo ora mi rendo conto di quanto sarà incredibile il futuro che ci aspetta. E se questi poteri non fossero solo un caso isolato? Se non solo Cinque e sua sorella fossero in grado di fare cose straordinarie? Magari la scienza creerà un modo per farci diventare tutti dei superqualcosa e allora, finalmente, avremo un mondo che non sembra sempre più impazzito, ma un luogo pacifico e protetto in cui vivere in armonia tutti insieme.

«Noi Hargreeves abbiamo tutti dei poteri: Luther ha la superforza, Diego controlla la traiettoria dei coltelli, Allison usa la voce per far fare alla gente quello che lei vuole, Klaus comunica coi defunti, Ben era un mutaforme, poi ci sono io. Ci sarebbe anche Vanya ma lei è normale.»

Oh...Con questa conclusione Cinque annulla tutte le mie speranze per un pianeta popolato da persone magnifiche e potenti. Forse è una cosa che capiterà a pochi eletti come è successo per loro, gli Hargreeves.

«Tornando alla casa...Non sarà un'occupazione abusiva, ho anche l'atto di proprietà.» trionfale, Cinque alza il plico di fogli sgraffignati assieme alle chiavi. «Siamo quasi arrivati.»

Raggiungiamo il quartiere e subito veniamo investiti da un'impressionante quantità di lampioni che illuminano ogni angolo del viale. Villette a schiera dai giardini perfettamente curati, staccionate dipinte alla perfezione, fiori freschi alle finestre e quell'aria di opulenza fornita da macchine costose lasciate tranquillamente in bella vista. Tutto qui urla una sola parola: ricchezza. Che. Spettacolo! Sembra di essere dentro un film!
Casa "nostra" è simile a tante altre villette e sembra parecchio spaziosa, un bel giardino su cui è stato piantato il cartello VENDESI e una stradina in ghiaia che conduce al portone principale. C'è persino il garage che a vederlo è grande quanto il mio micro appartamento.

«Casa dolce casa.» Cinque scende dall'auto, come un vero padrone apre la porta e io tiro un sospiro di sollievo: è ammobiliata. Grazie al cielo.

«Giocheremo domani alla famiglia felice, sono stanca morta.» dico lanciando il bagaglio poco dopo l'ingresso. Non do peso nemmeno all'arredo o alle altre stanze, so solo che appena intercetto la camera mi butto sul letto a peso morto, crollando in un sonno senza sogni.

Battesimo - Cinque/The Umbrella Academy fanfiction [IN SCRITTURA]Where stories live. Discover now