Capitolo 30

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CINQUE POV

«Sei pronto?»

Cinque annuì appena verso Sheryl. La donna aveva applicato molto fondotinta sul volto eppure l'ematoma era ancora visibile all'altezza dello zigomo, una macchia scura su una pelle perfetta.

Era stata quella ragazzina, Liberty, ad averla colpita e Cinque sentiva dentro di sé una sensazione misteriosa, forse quel senso di colpa di cui aveva tanto sentito parlare e che aveva provato raramente durante la sua lunga vita. Non era lì per difenderla. Sheryl gli aveva aperto gli occhi e lui aveva ascoltato la verità senza aprire bocca.

Che sciocco. Come aveva potuto credere a quella ragazzina di provincia? Alla storiella della madre uccisa dal padre, della vittima del sistema con un lavoro di basso rango e il cuore in mille pezzi? Si era fatto abbindolare come un ragazzino al suo primo amore. Dolores glielo diceva sempre, probabilmente lo avrebbe sgridato se fosse stata lì con lui. Oh Dolores, quanto gli mancava. Presto l'avrebbe rivista, Sheryl glielo aveva promesso, doveva solo compiere un'ultima missione: assassinare il futuro Presidente degli Stati Uniti.

«Stai una favola.» la donna gli girò attorno, per un istante Cinque fu invaso e stordito dal suo dolce profumo. «Manca solo un piccolissimo dettaglio.» gli sussurrò all'orecchio. Percepì un pizzico irritante sul collo ma non ci fece caso, probabilmente era solo la stoffa della giacca a dargli fastidio. Si sistemò e il prurito cessò, nel farlo sentì la parte sinistra dell'indumento più pesante rispetto la destra, Sheryl aveva nascosto l'arma del futuro delitto all'interno di una tasca interna. Il piano era semplicissimo: Cinque si sarebbe avvicinato al signor Bush, avrebbe tirato il grilletto e poi sarebbe svanito in un balzo nello spazio. Un lavoro veloce e pulito. Con troppi testimoni forse ma poco importava, nessun poliziotto al mondo lo avrebbe mai trovato nel futuro.

«Andiamo?»

Non se lo fece ripetere due volte. Sheryl indossava un abito lungo e blu che non solo delineava perfettamente le sue forme, ma esaltava anche i capelli acconciati e gli occhi da cerbiatta. Era indubbiamente una donna bellissima. Se Dolores lo avesse visto al suo fianco, sicuramente gli avrebbe fatto una delle sue scenate di gelosia.

Senza troppe cerimonie, la donna prese una piccola pistola da dentro un cassetto per nasconderla all'interno della borsetta. «In caso di estrema necessità.» si giustificò incorniciando tutto con uno splendido sorriso.

Cinque annuì. Anche nei piani più meticolosi si nascondeva il rischio del fallimento.
Varcò la soglia della porta di casa di Sheryl e un pensiero gli assalì la mente: era di nuovo in missione. Quanto gli era mancato quel brivido, quella sensazione di quiete prima della tempesta. Avrebbe compiuto il suo dovere senza curarsi di eventuali conseguenze.

E quella ragazzina che aveva osato far del male a Sheryl, che gli aveva mentito e gli aveva riempito la testa di idiozie l'avrebbe pagata molto cara. Il suo compito era quello di uccidere Bush, ma nessuno gli aveva dato disposizioni inerenti gli altri ospiti alla festa.

Le labbra di Cinque si sollevarono appena in un sorriso.
L'assassino più pericoloso della Commissione era tornato ad esercitare per l'ultima volta.
E l'avrebbe resa memorabile.

Battesimo - Cinque/The Umbrella Academy fanfiction [IN SCRITTURA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora