Vieni con me

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"Te lo avevo detto!"

Harry trema come se un terremoto avesse appena travolto la sua casa.

"Te lo avevo detto che quello doveva essere mandato via subito, io neanche lo volevo con noi, dovevamo lasciarlo a marcire in quel collegio!"

Louis sussulta e si sente morire un po' come il giorno in cui ha perso sua madre, perché è questo che gli sarebbe successo se non avesse conosciuto Harry.

"E invece no, hai voluto riaccoglierlo in casa, e guarda cos'è successo! Sono fratelli, Anne! Si porta a letto suo fratello, è un fottuto animale!"

Harry e Louis sono seduti sul quarto gradino delle scale, uno accanto all'altro, in religioso silenzio ad ascoltare i loro genitori che litigano in cucina.

Appena sono stati beccati insieme, Desmond Styles sembra essersi trasformato in una sorta di mostro mitologico: irriconoscibile, talmente arrabbiato da non sembrare neanche più umano.

Ha urlato, ha detto tante cose che Harry e Louis nello shock del momento non sono riusciti a sentire. Il trauma è stato così forte anche per loro da restare fermi, immobili, coi vestiti stropicciati e lo sguardo perso. Non sono stati in grado più di sentire niente.

Desmond si è chiuso in cucina con Anne, ha cominciato ad urlare addosso, a prendersela con lei. Ad addossare a lei tutte le colpe come sicuramente ha fatto con Louis poco fa, quando loro erano troppo sotto shock per riuscire a sentire quello che stava dicendo.

Harry non ha mai smesso di tremare per tutto questo tempo, come quando ieri quel ragazzo della loro scuola ha insinuato qualcosa su di loro senza insinuare veramente. Louis lo ha aiutato a sedersi accanto a lui, sulle scale, e hanno le dita intrecciate da quel momento lì. Strette come se ne dipendesse la loro vita.

"Non - non riesco più a sentirli" ansima Harry, il respiro corto e la paura che gli accende gli occhi. "Siamo nei guai, vero? Questo - questa è una tragedia, ci hanno beccati davvero, non è solo un brutto incubo. Non lo stiamo immaginando. Sta succedendo veramente."

"Ehi" sussurra Louis, facendo scivolare l'altra mano contro la sua guancia per guardarlo negli occhi. "Amore" gli scappa prima che possa provare a controllarlo, ma a questo punto non gliene frega niente. È questo ciò che è Harry per lui, è amore e lotterà con le unghie e con i denti per non perderlo. "Guardami. Ho o non ho sempre una soluzione? Sto pensando a cosa fare, giuro, lo sto facendo."

Harry sfiora il naso con il suo e trattiene le lacrime con tutte le sue forze. "Ho paura che ti faccia qualcosa" mormora, stringendo la mano attorno al suo polso. Solo il pensiero non lo fa respirare. Se solo Des dovesse uscire da quella porta e picchiarlo, prenderlo a pugni, ammazzarlo di botte, potrebbe morire di paura veramente. "Ti prego, non - io non - "

"Vieni qui" lo zittisce Louis, sporgendosi verso di lui per baciarlo dolcemente sulle labbra. Non sembra una cosa consigliabile baciarsi adesso, mentre i loro genitori litigano furiosi perché li hanno appena beccati insieme. Solo che Harry sta tremando e baciarlo sembra essere l'unica cosa in grado di fare per distrarlo e fargli distogliere l'attenzione dalle cose orribili che sta dicendo il loro padre. "Non mi farà niente, Harry. Te lo giuro. Lui non ha più nessun potere su di me."

Sanno bene entrambi che Harry non subirà alcuna conseguenza in tutta questa storia. Sanno benissimo Desmond come agirà.

Disconoscerà finalmente lui come figlio, cosa che aveva comunque intenzione di fare, e si convincerà che è stato Harry ad essere stato corrotto, plagiato, incastrato da quel mostro di suo fratello. Si dirà questo perché spiegare alla gente che fine ha fatto un figlio, tra l'altro maggiorenne, è meno complicato che spiegare che fine hanno fatto entrambi.

Love is not a crimeWhere stories live. Discover now