Edward e William

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"Come hai potuto farmi questo?"

Sarà almeno la sesta volta che Harry biascica questa domanda, ad occhi chiusi, mentre si lascia guidare da suo fratello lungo il corridoio che porta alla prima classe dell'aereo su cui hanno appena messo piede insieme ai loro amici. Avendo prenotato troppo tardi non hanno trovato quattro posti vicini, quindi si sono divisi un minuto fa ed Harry a malapena se n'è accorto.

Ha sonno e vuole uccidere Louis per averlo trascinato giù dal letto alle sei del mattino, con la scusa di doversi preparare per partire. Harry gli ha quasi dato un pugno in faccia per l'affronto, mormorando un debole e assonnato "ma come ti permetti" prima di raggirarsi di nuovo tra le lenzuola fresche.

Di quello che è successo poco ci ha capito poco o nulla perché è rimasto con gli occhi chiusi tutto il tempo. Louis lo ha preso in braccio e lo ha portato di peso in bagno, ringraziandolo per aver fatto la doccia la sera prima perché sarebbe stato davvero faticoso e avrebbero perso tantissimo tempo, lo ha piazzato davanti al lavandino e lo ha aiutato a lavarsi il viso e i denti. Lo ha lasciato solo per qualche minuto per prepararsi ed è andato in camera sua per chiudergli i bagagli, togliere il caricabatterie dalla presa e preparare tutte le sue ultime cose per andare in Corsica.

Le ultime settimane sono state strane, frenetiche: ha concluso un periodo di studio matto e disperatissimo diplomandosi, con gran stupore di Desmon Styles che ha accolto con incredulità e anche con un po' di fastidio la notizia. Sperava palesemente che Louis venisse bocciato, per avere un altro po' da ridire su di lui prima di sbatterlo fuori casa a calci.

Invece ha dovuto tacere e acconsentire e basta, quando Harry gli ha detto che sarebbero andati in vacanza con gli amici per tutta l'estate e di finanziare il loro soggiorno lì che durerà fino a settembre.

Perlomeno, Des non dovrà vedere la sua faccia in giro per casa mai più, considerando che il suo primogenito ha tutta l'intenzione di trovare un lavoro, lasciare questa casa e tagliare tutti i ponti con quell'uomo orribile.

Certo, sarebbe molto più facile farlo, se non fosse innamorato di suo figlio e potesse scappare da qualche parte nel mondo, dimenticandosi di tutti.

Harry però c'è, e ha solo sedici anni, sono ancora troppo piccoli per valutare una cosa del genere e tutto ciò che può fare ora è accontentarsi di una vacanza in Corsica insieme a lui, lontano da tutto questo.

Dopo aver trascinato Harry fuori dal bagno - lo aveva trovato seduto sul water a fissare letteralmente il vuoto - gli ha infilato qualche vestito addosso, ha buttato tutti i loro bagagli sul taxi che stava giù ad aspettarli e poi si sono diretti all'aeroporto di Parigi.

Non è servito neanche incontrare Zayn e Liam, prendere un caffè insieme a loro per svegliarlo, no, sembra non averne nessuna intenzione, soprattutto ora che si stanno dirigendo ai loro posti e sta lasciando che sia Louis a guidarlo perché sta letteralmente appoggiato a lui per tutto il tempo.

"Sai di non essere un bagaglio, vero?" domanda Louis per prenderlo in giro, fermandosi appena trova i due posti che stava cercando. Non era neanche così difficile farlo considerando che lo spazio della prima classe è molto meno ampio, ma con un Harry incollato addosso ha fatto un po' di fatica per arrivarci. "Dai, piccolo, ci siamo. Vieni qui."

"Ti odio" mormora Harry ancora ad occhi chiusi, lasciando che Louis lo sistemi nella sua poltrona.

Lo sente muoversi accanto a lui e non ci pensa due volte a scivolargli addosso, perché sono quasi le otto del mattino di un venerdì qualunque di fine giugno eppure lui ha freddo e ha bisogno ancora del calore della sua pelle.

Louis mormora qualcosa a proposito della cintura, ma Harry ha troppo sonno e si avvinghia letteralmente a lui, immergendo la testa nel suo collo e sospirando quando trova la posizione più comoda per tornare a dormire.

Love is not a crimeOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz