CAPITOLO 20

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Jungkook andò dietro il marito a grandi falcate e lo prese dal braccio con determinazione, facendolo voltare verso di sé e lo sguardo angustiato dalla desolazione di Taehyung s'incatenò in quello disperato del corvino. Sebbene entrambi si ripetevano di starsi alla larga l'uno dall'altro, c'era sempre qualcosa che faceva sì che si ritrovassero nonostante i loro dissapori, i loro intenti venivano tutti mandati all'aria.

"Che cosa vuoi?" domandò il moro mentre con scarsi risultati cercava di dimenarsi dalla presa del marito.

"Per tutto il tempo hai parlato tu! Adesso mi ascolti e spero che tu possa essere più comprensivo!" comunicò a Taehyung, davanti a Yoongi, Su-Jung ed Hoseok.

"Ti ho appena detto che per te sarei disposto persino a soffrire. E tu? Tu mi dici di essere più comprensivo?" controbatté il ragazzo, schiacciandogli bruscamente il piede per liberarsi. Jungkook imprecò e senza pensarci due volte se lo caricò sulla spalla destra mentre lo reggeva con un braccio.

"Noi abbiamo qualcosa di cui discutere! Riparleremo di questa situazione un altro giorno!" disse ai due ragazzi e alla donna con affaticamento a causa di Taehyung che non smetteva di muoversi a scatti per liberarsi.

"Mettimi giù!" urlò all'orecchio del corvino che provò un senso di disturbo ai timpani. Impazientemente Jungkook salì le scale con il moro ancora sopra la spalla.

"Su-Jung! Perché stai lì impalata e non fai nulla?" gridò nuovamente il ragazzo, ma la donna non si obbiettò per il semplice motivo che i due coniugi avevano l'assoluta esigenza di confrontarsi. Perché entrambi mancavano di comunicazione.

Jungkook lo portò dentro la camera da letto e lo mise giù. Chiuse la porta a chiave e la conservò nella tasca del pantalone per assicurarsi che Taehyung non se ne andasse.

"Io non ho più nient'altro da dirti!" affermò il moro mentre tentava di prendere la chiave dai pantaloni del marito.

"Tu no! Ma io si!" disse, scansandosi dall'altro ragazzo.

Ma il rumore della suoneria del telefono di Taehyung li distrasse. Il moro controllò chi fosse e tempestivamente Jungkook gli strappò il telefono dalle mani. Appena lesse il nome di Han-gyeol accettò la chiamata e non aspettò nemmeno che il ragazzo dall'altra parte del cellulare spiaccicasse una parola.

"Taehyung sta bene e sta con me! Non chiamarlo più!" gli chiuse la chiamata in faccia senza degnare ad Han-gyeol di dargli una risposta.

"Ridammi il telefono! Per colpa tua dovrò scusarmi con lui!" il moro cercò di riprenderselo, ma Jungkook lanciò l'apparecchio sul letto e finì per schiantarsi per terra. Taehyung lo guardò e travolto dall'ira mollò uno schiaffo sulla guancia del corvino. Gli occhi di Jungkook si inumidirono ed il moro si pentì all'istante. Non era di sua intenzione colpirlo ed immediatamente abbracciò forte il corpo del corvino che non contraccambiò. Jungkook ancorò i piedi al pavimento e le sue braccia restarono stese sui propri fianchi.

"Scusami. Scusami, non volevo." pronunciò il moro che nonostante notò che il marito non stesse ricambiando l'abbraccio lo strinse maggiormente a sé. Lo riscaldò fra le sue braccia mentre gli accarezzava la schiena.

"Non è giusto che sia tu a chiedere scusa." si discostò da Taehyung che riprovò nuovamente ad avvicinarsi per abbracciarlo. Ma Jungkook non glielo lasciò fare.

"Perché prima ti sei comportato in quel modo?" parlò il moro.

"Perché sono geloso! Sono fottutamente geloso! E solo il pensiero che qualcun altro ti tocchi mi fa imbestialire!" sbottò il corvino, non riuscendo più a tenersi dentro quell'insidiosa sensazione. Era come se un chiodo lo stesse punzecchiando dappertutto senza tregua.

THE SECRET OF MY LAST LIFE - TAEKOOKWhere stories live. Discover now