CAPITOLO 1

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Nella triste e spoglia stanza di un ospedale dove l'unico suono incessante che riecheggiava dentro era il monitor dei parametri vitali, giaceva su un lettino il corpo di un ragazzo ancora privo di coscienza. Ma non ancora per molto. Perché giunse il fatidico giorno del suo risveglio.

Di punto in bianco dilatò gli occhi ed una strana sensazione di frastornamento si propagò in lui. Si drizzò a sedere ed il suo sguardo disorientato saettò in tutta la stanza. Una cannula di un respiratore era inserita all'interno del suo naso ed una flebo era infilata nel suo braccio. Si schiarì le idee e in un secondo comprese che tutti quei macchinari non potevano altro che appartenere ad un ospedale. La sua mente si torturò di domande. Cosa ci faceva in quel posto?

Il ragazzo rimosse frettolosamente il respiratore e la cannula. Privo delle dovute forze fisiche scese dal lettino e si riparò con la mano gli occhi a causa della fastidiosa luce che stava perforando il suo volto. Camminò zoppicando, mettendo pressione alle sue deboli gambe per dirigersi nei corridoi. Sbadatamente sbatté contro una bella giovane e se il suo istinto non sbagliava, li parve essere un'infermiera. La ragazza in questione restò a bocca aperta, incredula di vederlo reggersi sui suoi stessi piedi. Era come se avesse appena visto un fantasma. Lo fissò per un bel po' ed il giovane si toccò il viso, pensando di essere sporco o peggio di aver qualcosa fuori posto.

"Santo cielo! Lei è il paziente Kim Taehyung!? gli chiese, non distogliendo nemmeno per un attimo i suoi occhi dalla sua figura.

Il ragazzo inclinò la testa e la guardò perplesso. Non aveva la piccolissima idea di chi fosse il tizio che l'infermiera aveva citato.

"Mi scusi, avrà sbagliato persona. Non conosco nessuno che si chiami Kim Taehyung." rispose con un pizzico di confusione.

"Le sarei molto grato se mi portasse da un medico. Mi piacerebbe conoscere il motivo per cui mi ritrovo in questo posto." proseguì a parlare, grattandosi la testa.

L'infermiera lo studiò basita dalla testa ai piedi.

Il giovane pensò che l'infermiera non avesse percepito il suo messaggio, perciò pensò che probabilmente sarebbe stato meglio scandirle parola per parola. Ma non ci fu bisogno perché lo precedette.

"Signor Kim, lei non si ricorda nulla, giusto?" domandò sbalordita.

"Perché continua a chiamarmi Kim? Mi dispiace ma ci sarà stato un inconveniente. Mi avrà scambiato per qualcun altro." disse, sorridendole per non farla sentire a disagio di aver sbagliato persona.

L'infermiera scosse la testa. Era impossibile che si stesse confondendo con un'altra persona. Era più che sicura che lui fosse Kim Taehyung.

Il ragazzo notò che non lo stesse rispondendo e cercò di confortarla.

"Non si preoccupi! È solo un piccolo disguido. Capita a tutti di errare, no?" la rincuorò gentilmente, dandole una pacca sulla spalla.

"Si ricorda come si chiama?" si rivolse al ragazzo.

Doveva essere una semplice domanda, ma per il giovane non la fu.

Ci fu un lungo momento di silenzio, perché il ragazzo si ammutolì. Era partito con la convinzione di venir a conoscenza del motivo per cui si ritrovasse in ospedale che non fece caso a quel dettaglio. Contrasse gli occhi e si scervellò alla ricerca di una risposta non tanto da dare all'infermiera ma piuttosto a sé stesso. Non rammentava il suo nome. Quello che stava avendo era un misto di disordine e disastro mentale. Era come se dovesse ricomporre i pezzettini di un puzzle senza fine. Il suo volto abbozzò un'espressione di sgomento che lo portò a scompigliarsi bruscamente i capelli a causa di un mal di testa atroce che colpì le sue tempie alla velocità di un lampo.

THE SECRET OF MY LAST LIFE - TAEKOOKWhere stories live. Discover now