CAPITOLO 19

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Durante la notte, le mani dei due ragazzi erano attorcigliate l'una all'altra. Fu Jungkook a fare il primo passo e tenerla stretta a sé. La portò dinnanzi la sua bocca e diede un bacio a stampo. Il corvino non dormì, preferì vegliarlo. Se quello fosse stato l'unico modo che sarebbe riuscito a proteggerlo lo avrebbe fatto senza ripensamenti. Perché era vero che fosse inflessibile della sua scelta di distanziarsi da lui, ma in quel caso era tutto diverso. Il gran timore di perderlo per la seconda volta si ripresentò. Poteva tollerare unicamente l'idea di rimanergli lontano, ma tutto ciò non significava che avrebbe desistito nell'ammirarlo silenziosamente e segretamente.

Jungkook si alzò dal letto e la prima cosa che fece fu prendere il telefono ed inviare un messaggio a Su-Jung richiedendole di ritornare a casa al più presto. Ma non in veste di cameriera, bensì di una persona che potesse confortare Taehyung. Non che lui non fosse in grado, ma con certezza avrebbe commesso involontariamente un altro errore che avrebbe pesato esclusivamente sui sentimenti del moro. Il corvino si riposizionò sul letto e tra vari sospiri contemplò il soffitto, torturandosi di domande. Gli era incomprensibile il motivo per cui qualcuno avesse dovuto aggredirlo. Incosciente che a poco si sarebbe reso conto che più di un assalto si celasse dietro qualcosa di molto più pericoloso.

Dopo un po' il ragazzo si approssimò al corpo del marito e li elevò leggermente il capo, sistemando il suo braccio sotto di esso per potergli fare da cuscino. E a quel contatto Taehyung borbottò.

"Jungkook?" parlò con un timbro di voce impastata per il sonno.

"Shh! Sono qui. Continua a dormire." pronunciò mentre lo guardava, sporgendosi verso il volto del marito e abbandonandogli con gentilezza un bacio a stampo sui suoi occhi.

"Adesso chiudi gli occhi e riposati." Il corvino aspettò che Taehyung si riaddormentasse e per fortuna il suo gesto funzionò.

Jungkook passò la notte in bianco e lo si denotava dalle occhiaie nere che incorniciavano i suoi occhi. In quel momento Su-Jung batté scarsamente la porta per annunciare al corvino che fosse arrivata. L' aprì e si affacciò, mostrandosi davanti il ragazzo.

"Su-Jung, Taehyung sta ancora dormendo. Andiamo fuori a parlare." sussurrò mentre si avviò fuori la porta insieme alla donna per poi richiuderla dietro di loro.

"Le tre settimane non sono ancora passate. È accaduto qualcosa?" chiese la donna, fissando l'espressione stanca di Jungkook.

"Potresti badare a Taehyung e stargli accanto? Ieri- ieri-"si sostò per un attimo. Non trovava le parole per proseguire la frase. Se lui stesso fosse afflitto per il marito non avrebbe immaginato quanto male contenesse in sé il moro.

"Ieri cosa?" intervenne Su-Jung preoccupata dall'esitazione di Jungkook.

"Ieri sera, Taehyung è stato aggredito e le sue condizioni non sono delle migliori." le riferì.

Ma quando la donna venne messa al corrente pensò che più i giorni passavano e più Taehyung non sarebbe riuscito a cavarsela per sempre. Ci sarebbero state delle conseguenze e di certo non avrebbero portato a nulla di buono.

"Ti ha raccontato qualcosa al riguardo?" proferì la donna con serietà.

Il corvino con grande difficoltà provò a riportare quello che gli disse il marito la sera precedente.

"Mi ha detto che è stato preso a pugni e poi... beh poi niente." il ragazzo si morse la lingua quando si accorse che stava per confessarle che successivamente il loro discorso fosse progredito in un bacio.

"Su-Jung? Perché mi sembra che per te non sia una novità?" il corvino studiò ogni impercettibile atto facciale della donna che era disposta dinnanzi a lui. Era come sei lei sapesse qualcosa in più rispetto a lui.

THE SECRET OF MY LAST LIFE - TAEKOOKWhere stories live. Discover now