Mo Dao Zu Shi || Jiang Cheng×reader

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Questo è un piccolo regalo di compleanno per sabrinaalbori.
Attenzione: la trama non segue gli avvenimenti dell'anime.

T/N's p.o.v.
Facevi parte del clan Jiang ed eri una degli allievi più bravi nella coltivazione spirituale. Eri la gemella di Wei Wuxian e infatti eri molto simile a lui, sia fisicamente che caratterialmente. Differivate solo di qualche centimetro e nella fisiologia.
Essendo entrambi molto uniti, quando lui iniziò a praticare la coltivazione demoniaca ti unisti a lui anche se dovesti lasciarti alle spalle la tua vita a Yunmeng e il ragazzo per cui avevi una cotta, che poi sarebbe stato lo stesso che avrebbe guidato l'assalto ai Colli dei Sepolcri per uccidere tuo fratello. Esatto, Jiang Cheng, il capo del clan Jiang.

Non avendo mai praticato la coltivazione demoniaca e non essendo mai stata considerata un pericolo, negli anni successivi alla morte di tuo fratello hai sempre girato libera per il Pontile del Loto, dato che ti era stato imposto di non poter uscire da lì se non scortata da qualcuno e su assenso del capo clan. Però, siccome quel qualcuno che ti avrebbe scortata voleva essere sempre Jiang Cheng e siccome ce l'avevi leggermente a morte con lui, non hai mai accennato a voler uscire dal Pontile.
Fino a quel giorno. Erano passati cinque anni dalla morte di tuo fratello e come ogni anno in quel giorno, eri psicologicamente a pezzi. Stavi chiusa nella tua stanza con le gambe rannicchiate al petto e la fronte sulle ginocchia. Ogni tanto, qualche lacrima rigava il tuo viso, ma la scacciavi immediatamente. Ad un tratto, la porta della camera si aprì, rivelando la figura dell'ultima persona che volevi vedere.
-Vattene.- dicesti con voce piatta inclinando leggermente la testa per guardarlo con un occhio.
-Stai bene?- chiese sedendosi vicino a te. Che domanda del cavolo, non era ovvia la risposta? L'aveva fatta solo per iniziare una conversazione, questo era palese, ma era anche palese che tu non volessi parlare.
-Wei T/N?- ti chiamò notando che avevi rimesso la fronte sulle ginocchia.
-Mmmh.- bofonchiasti scazzata. Lo sentisti sospirare pesantemente, ma non accennava ad alzarsi e andarsene. Forse sperava che in quel modo avresti alzato la testa e fossi stata ad ascoltarlo. Se così fosse, stava solo sprecando il suo tempo.
-Ascolta, lo so che ce l'hai ancora con me nonostante siano passati due anni.-
Ah no, stava solo cercando un modo di iniziare a parlare.
-Ma era necessario, capisci?-No, non capivi. Tuo fratello era considerato un pericolo per tutti nel mondo della coltivazione e sapevi che a lungo termine la coltivazione demoniaca non giovava alla salute, ma arrivare ad ucciderlo...Se nessuno vi avesse mai attaccato, lui non avrebbe mai scatenato niente di niente. Se nessuno vi avesse attaccato, ognuno se ne sarebbe stato a vivere a casa propria senza rompersi le scatole a vicenda.
-Wei T/N...io...ho conservato questo. Volevo dartelo ma non sapevo come farlo e...si avevo paura diventassi come lui.-
Lo sentisti allungarti qualcosa e, quando alzasti la testa, non potesti più fare a meno di piangere. ChenQing, il flauto di tuo fratello che credevi fosse andato perduto, ora era lì davanti a te tra le sue mani. Lo prendesti con le mani tremanti e te lo strinsi al petto singhiozzando. Non opponesti resistenza quando sentisti Jiang Cheng abbracciarti e farti appoggiare la testa sulla sua spalla. Quella forte tristezza ti aveva fatto capire che non ce la facevi più a stare arrabbiata con lui e che, per quanto avesse contribuito alla dipartita di Wei Wuxian, mancava anche a lui e ne avesti conferma poco dopo.
-Jiang Cheng...m-mi ma-anca.- mormorasti con voce rotta.
Lui annuì asciugandosi una lacrima. -Lo so, anche a me. Per quanto tutti abbiano cercato di convincermi che avevo fatto la cosa giusta, non ne sono mai stato convinto realmente. Ero geloso di lui, questo è vero...ma non a tal punto da...-
Le parole gli morirono in gola e forse fu meglio così. Ti sistemasti meglio tra le sue braccia e, sempre con ChenQing stretto a te, ti raggomitolasti contro il suo petto, lasciando che le carezze che aveva iniziato a farti ti tranquillizzassero.

E così passaste i successivi mesi a riavvicinarvi, fino a tornare ad avere il rapporto che avevate prima di tutta quella storia, quando ancora studiavi a Yunmeng e quando ancora Wei Wuxian non era diventato il Patriarca di Yiling. Sapendo che ce l'avevi ancora un po' con lui, Jiang Cheng aspettava che fossi tu a venire a cercarlo per evitare di forzarti a stare in sua compagnia quando non volevi. E questo, anche se non sembrava, lo apprezzavi molto perché l'odio per lui piano piano si attenuò sempre di più. Così il problema non fu più il doverti obbligare a stare con lui perché avevi paura ci stasse troppo male, ma ritornò ad essere il dirgli che provavi dei sentimenti per lui.
L'occasione per farlo si presentò un piovoso giorno di metà estate. Quella notte, il diluvio era accompagnato anche da un temporale di quelli caratteristici della stagione. I rumori forti, come i botti, ti avevano sempre dato fastidio e con il tempo avevi iniziato anche ad averne paura. Non ti aveva mai fatto paura il temporale in per se, ma quei tuoni fortissimi che in un temporale prima o poi arrivano sempre.
Era già il secondo tuono così che sentivi a distanza di pochissimo. Ti trovavi rintanata sotto le coperte, fatta su a fagotto, senza nemmeno la testa fuori. Al terzo rombo, ti facesti ancora più piccola e urlasti l'unico nome che in quel momento ti venne in mente.
-Che c'è?- chiese spaventato Jiang Cheng precipitandosi in camera tua. Non facesti neanche in tempo a chiedergli di stare lì con te, che lo sentisti toglierti la coperta dalla testa e abbracciarti.
-I tuoni, vero?-
Muovesti piano la testa in segno di assenso, stringendoti a lui all'ennesimo rombo. Il cuore ti batteva all'impazzata, non sapevi se stavi iniziando a sentire caldo perché eri arrossita o perché effettivamente faceva caldo. Ma probabilmente iniziasti a sentire caldo perché eri arrossita, visto quello che disse il corvino quando spostò gli occhi sulla tua faccia.
-Wei T/N, hai caldo? Hai le guance rosse. Vuoi che mi stacchi?-
-No!- esclamasti tu con una nota della voce acutissima che lasciò entrambi stupiti. -No, non è per il caldo.-
-E allora per cos'è?-
Dovevi dirglielo a quel punto, anche perché non sapevi cosa inventarti. Febbre non potevi averne perché se ti avesse toccato la fronte non sarebbe stata calda abbastanza, caldo avevi appena detto che non era...
-Jiang Cheng, io...tu mi piaci. Sia fisicamente che mentalmente.- mormorasti abbassando gli occhi su un punto indefinito della tua veste.
-Ah, lo sapevo.- disse calmo. Alzasti lo sguardo stupita incrociando i suoi occhi.
-A-Ying te lo ha detto?-
-No, l'ho capito da solo ancora prima che partissi con lui per Yiling. Solo che non te l'ho mai detto per non metterti a disagio.-
-E come lo hai capito?- domandasti sempre più esterrefatta. Non avevi mai pensato che lui fosse un ragazzo stupido, tutt'altro, più che altro pensavi di essere stata abbastanza scaltra da non farti scoprire.
-Beh, ogni volta che mi giravo a parlare con tuo fratello avevi la faccia di una che mi sbavava dietro, quando ti ero troppo vicino a te arrossivi e quando ti facevo un complimento sorridevi come un'ebete per ore. Che dici, è abbastanza?-
-Si...si è abbastanza. Immagino che per te non sia lo stesso, vero?-
-E questo lo dici perché?-
-Beh perché...perché...ecco...-
Jiang Cheng sorrise alzando gli occhi al cielo e, prima che riuscissi a formulare una frase di senso compiuto, ti baciò lentamente.
-Vuoi che dorma con te sta notte?- ti chiese quando si staccò. Per evitare che pensasti male e fraintendessi le sue intenzioni, si affrettò ad aggiungere: -Per i tuoni. Potrebbero essercene altri che ti fanno paura e potresti avere bisogno.-
-Si, hai ragione. Facciamo così.- mormorasti sorridendogli.

Sia maledetto il momento in cui ho deciso di usare il passato remoto con la seconda persona singolare. Il primo premio 2023 per le idee geniali va a me stess* senza ombra di dubbio. Potevo modificare il tempo verbale, direte voi. No...perché mi sono accort* di star utilizzando il passato remoto quando ero quasi alla fine della one-shot e sono troppo pigr* anche solo per pensare di voler modificare il tempo di tutti i verbi. Quindi, l'ho scritta tutta così.

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