Capitolo 27

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Jerin entrò nella camera di Edward tenendo la testa bassa, aveva paura di guardare il castano in quei pozzi verdi.

-volevate vedermi vostra altezza?- chiese continuando a tenere lo sguardo basso.

-si- gli rispose Edward con il cuore in gola, era arrivato il momento di dirgli la verità nel bene e nel male -vieni qui- a quelle parole Jerin alzò lo sguardo incrociandolo per la prima volta con la figura di Edward e lo vide stanco per non parlare del fatto che la sua faccia fosse bianca cadaverica, non stava per niente bene. Jerin gli si avvicinò per poi sedersi sul letto del castano dove il ragazzo gli aveva fatto cenno.

-che vi è successo?-

-ho fatto una cazzata- borbottò Edward con un sorriso amaro -prima di dirti quello che devo io...io vorrei sapere cosa pensi realmente di me- non ce l'aveva fatta. Non poteva sganciare la bomba in quel momento. Voleva, voleva prima conoscere i veri pensieri del ragazzo su di lui e poi gli avrebbe detto la verità.

-siete il mio principe-

-Jerin- protestò -per favore, voglio solo la semplice verità non me la prendo se mi dici che ti faccio schifo-

-ne siete sicuro? L'ultima volta non sembravate dello stesso avviso- lo provocò volutamente il rosso. Che cosa aveva?

-l'ultima volta non mi ero aspettato che...non credevo che fossi solo una scommessa, spero che almeno ti abbia fruttato tanto- sussurrò Edward distogliendo lo sguardo da quei bellissimi occhi grigi, perché Jerin lo faceva andare ancora fuori di testa? Eppure dopo tutto quello che aveva passato per colpa sua non doveva provare più certe cose.

-e perché mi fate questa domanda-

-perché siamo soli, e ti voglio sincero al massimo. Puoi anche gridarmi contro se ti fa piacere-

-era una scommessa questo è vero- si decise a dire Jerin -gli altri mi vedevano sempre parlare con te, andare d'accordo, volevano...volevano divertirsi. Non ero tanto d'accordo e li ho ignorati per un bel po'. Poi è successo il disastro: sono rimasto fottuto- Jerin sorrise al castano che aveva difronte anche se lui non lo stava guardando -mi sono innamorato e quello che dovevo fare per quella maledetta scommessa mi è venuto naturale. Gli altri ragazzi non so come si sono accorti che era successo qualcosa e mi hanno costretto a dirti quelle parole ma credimi anche se è iniziato per quello i miei sentimenti sono sinceri-

-e perché mi hai allontanato allora?- chiese Edward fissandolo finalmente negli occhi.

-perché io...ci sei rimasto male a buon ragione e volevo darti il tempo di capire se volessi continuare a vedermi oppure no- Edward lo fissò per un po' e poi si sporse verso l'altro per poterlo baciare e Jerin non disdegnò quel bacio, anzi si avvicinò ancora di più all'altro ricominciando finalmente a respirare felice che Edward lo avesse in qualche modo perdonato.

-tua cugina mi ha guardato male per tutto il tempo-

-lo so, lo avevo immaginato solo che non sapevo in quale altro modo farti chiamare senza attirare troppo l'attenzione. I miei mi stanno con il fiato sul collo da quando sono tornato-

-i tuoi? Cosa...-

-ho conosciuto anche l'altro mio padre- spiegò con calma Edward al ragazzo, infondo Jerin sapeva tutto di lui, anche che poteva avere figli, non gli aveva mai mentito motivo per il quale poi si era sentito tanto male quando il rosso gli aveva detto di essere solo una scommessa.

-oh. Comunque che ti è successo? Sembri un cadavere- chiese Jerin preoccupato visto che se possibile Edward era sbiancato nuovamente.

-questa è tutta colpa tua- borbottò Edward e Jerin alzò un sopracciglio confuso: come poteva essere colpa sua quella situazione? Edward gli sorrise prima di prendergli una mano e mettersela sulla pancia ancora troppo piccola per essere ben evidente -per questo è colpa tua. Certo io ho peggiorato la cosa facendomi un viaggio di troppo e peggiorando la mia situazione ma anche tu non mi hai aiutato- e a quelle parole Jerin sgranò gli occhi capendo.

-sei incinta- sbottò guardando il castano -ed è mio-

-si, non volevo dirtelo in realtà visto che avevamo litigato e ancora adesso non voglio costringerti a fare niente motivo per il quale non voglio che i miei ti vedano qui-

-ti avrei ammazzato- sussurrò Jerin -davvero se non mi avessi detto niente ti avrei ammazzato- ringhiò ancora il rosso baciando nuovamente il suo principe e togliendosi gli stivali per stendersi al suo fianco -non ti mollo manco morto adesso-

-mio padre aveva ragione a dire che dovevo parlarti- sussurrò Edward che davvero non si era mai sentito felice come quel giorno -anche se adesso ti ammazzeranno-

-non possono uccidermi, lascerebbero il loro nipote senza un padre- lo corresse Jerin che ancora non riusciva a credere che sarebbe diventato padre, non di un principino almeno. Perché si quello che avrebbe dato alla luce Ed sarebbe stato un principe proprio come lui, o una principessa ovviamente.

-si ma fanno paura entrambi- borbottò Edward mettendo la testa sulla spalla di Jerin e sentendosi leggermente meglio -ti esonero dai tuoi doveri oggi, devi stare con me- aggiunse poi, non aveva nessuna intenzione di staccarsi dall'altro. Voleva stare con lui per quel pomeriggio e Jerin parve capirlo visto che si tolse anche parte dell'armatura che aveva addosso per restare solo con la casacca e i pantaloni di lino al fianco del suo ragazzo.

-avete poi scoperto chi è stato a rapire Maya? Noi altri lo abbiamo scoperto tardi e quando volevo chiederti cosa fosse successo tu eri già scomparso-

-il re William-

-ancora lui?- sbuffò Jerin mettendo un braccio intorno la vita dell'altro per poter ste più comodo e poter allo stesso tempo accarezzare la pancia ancora piccola dell'altro.

-si ancora lui. Non credo cambierà mai fino a quando mio zio non lo metterà in riga ma adesso non voglio pensare a questo, voglio pensare solo a noi tre adesso-


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