Capitolo 8

361 33 4
                                    

-Luan consumerai il pavimento- sussurrò Hamis preoccupato vedendo il castano ben vestito fare avanti e indietro per la sua camera.

-oggi c'è l'incoronazione e io devo rivelare a tutto il fottuto regno che non ho poteri, permettimi di essere agitato- brontolò Luan avvicinandosi al moro e lasciandogli un bacio sulle labbra.

-a proposito di questo- sussurrò Hamis -posso partire?-

-certo che si, da domani potrai fare tutto quello che vuoi-

-Luan- Hamis guardò il principe che aveva difronte -adesso-

-adesso? Ma ho bisogno di te- protestò Luan -oggi no- disse convinto e Hamis lo guardò male. Sophie era già partita da giorni per raggiungere finalmente la sua famiglia mentre lui era rimasto li a fare ancora il servetto di Luan e non ne poteva più.

-mi avevi promesso che...-

-e ti giuro che manterrò la mia promessa ma oggi ho ancora bisogno di te- Luan non voleva lasciare Hamis proprio quel giorno visto che aveva un assoluto bisogno di lui al suo fianco.

-no, non lo farai- disse aspro Hamis mandando al diavolo mentalmente tutto e tutti.

-cosa? Certo che si! Te l'ho promesso-

-e invece ti conosco e so che non lo farai. Tuo padre è morto da giorni e i funerali ci sono stati e tu ancora mi usi come un oggetto! Sono stufo, rivoglio la mia vita!- sbottò. Voleva respirare la libertà, usare i suoi poteri come voleva.

-non ti ho mai trattato come un oggetto e davvero solo per oggi mi servi ancora-

-no? Mi hai costretto ad essere i tuoi poteri e far finta di non averne, mi hai costretto a restare sempre al tuo fianco come un soprammobile, mi hai costretto a baciarti e fare sesso con te- sputò fuori Hamis -sono il tuo oggetto-

-io non ti ho mai costretto a baciarmi! E nemmeno a fare sesso, io...tra noi c'è sempre stato qualcosa! Sei l'unica persona che mi abbia mai amato realmente- Luan non voleva credere alle sue orecchie, perché Hamis stava dicendo quelle parole?

-non ho mai avuto scelta Luan- e a quelle parole il principe si immobilizzò, era davvero stata tutta una finzione quella di Hamis -io ti odio e non ti ho mai amato- Hamis non pensava realmente quelle parole ma era completamente accecato dalla voglia di andarsene di li che non si stava accorgendo di quello che stava dicendo e soprattutto di star spezzando sempre di più il cuore del castano. Castano che ormai era certo che nessuno lo avesse mai realmente amato.

-vai- sussurrò allora con il labbro inferiore che gli tremava per le lacrime che volevano uscire -vai dove vuoi io non ti tratterrò un secondo di più anche se ho bisogno di te-

-non rimangiarti la parola data- ringhiò invece Hamis uscendo da quella camera sbattendosi la porta alle spalle e respirando finalmente il sapore della libertà. Luan invece si accasciò a terra poggiandosi sul letto matrimoniale dando finalmente sfogo alla sua lacrime: perché la sua vita faceva schifo? Sperava che almeno il suo popolo non cercasse di ucciderlo una volta detto di essere senza poteri. Voleva Hamis al suo fianco non per i suoi poteri quel giorno ma perché voleva una persona della quale si fidava ciecamente al suo fianco per incoraggiarlo ma a quanto pareva era l'unico che aveva provato qualcosa tra i due.

Luan cercò di calmarsi il più velocemente possibile prima di darsi una sistemata veloce e uscire dalla sua camera verso la sala del trono. Sala del trono che era completamente vuota e il castano ne approfittò per andare verso la corona che era posta sopra al suo cuscino per osservarla attentamente.

-mamma io non ho...- Luan sbuffò -no così non va bene. Madre io sono...no mi ammazza se la chiamo così- doveva trovare un modo per parlare con la madre, per rivelarle tutto prima dell'incoronazione. A quel punto aveva davvero bisogno di qualcuno al suo fianco che sapesse tutta la verità e la madre al momento era l'unica candidata plausibile.

-già con le mani sulla corona-

-mia regina- gli era uscito spontaneo tanto che si sentì male. Non gli veniva minimamente naturale chiamarla madre ormai.

-eccola li la corona che hai sempre voluto- continuò lei incrociando le mani davanti a lei con un sorrisetto sul volto del quale Luan non si accorse subito.

-mia regina io vi devo rivelare una cosa- si decise a dire Luan. Stava per fare il primo passo importate per quello che sarebbe stato il suo regno e farlo da solo gli metteva tanta, troppa, agitazione. -io non...-

-non mi interessa. Qualunque cosa sia è irrilevante al momento-

-ma-

-tesoro vieni- il tono dolce che aveva usato Alexis fece rimanere perplesso Luan chiedendosi da dove uscisse e soprattutto a chi si stesse riferendo e fu allora che vide entrare nella sala del trono un ragazzo castano con gli occhi neri come la pece e molto più grande di lui in altezza. Luan lo guardò confuso, confusione che aumentò quando notò con quanto amore sua madre lo stesse guardando. Chi era quel ragazzo che sembrava solo qualche anno più grande di lui?

-Luan lui è mio figlio Zallor, il mio vero figlio, che prenderà il trono- spiegò lei e Luan sentì chiaramente il suo cuore già rotto finire in frammenti ancora più piccoli. Suo fratello, quello che gli aveva preso tutti i poteri prima ancora che lui nascesse, era ancora vivo. Sua madre lo aveva nascosto agli occhi di Silvan e aveva aspettato solamente il momento migliore per metterlo sul trono, per sostituirlo al figlio che aveva sempre odiato. Gli occhi di Luan divennero prima vitrei e poi colmi di rabbia ma Alexis vide solo la rabbia negli occhi del castano e si spaventò andando quasi istintivamente a nascondersi dietro Zallor, quegli occhi erano identici a quelli di Silvan, ne era completamente terrorizzata.


Tutto e NienteUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum