Epilogo

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Jerin sorrise al piccolo fagottino che aveva tra le braccia iniziando a camminare avanti e indietro per la camera con lo sguardo di Edward su di se.

-mi farai venire la nausea- borbottò proprio il castano chiudendo per un momento gli occhi, giusto il tempo durante il quale Jerin si sedette al suo fianco nel grande letto matrimoniale con il bambino ancora tra le braccia.

-è calmissimo- sussurrò Jerin e Edward si voltò a guardarli per poi storcere la bocca al piccolo livido che il suo ragazzo aveva sullo zigomo sinistro.

-è appena nato cosa ti aspetti?- borbottò Ed accarezzando la guancia del rosso attento a non fargli troppo male -nei prossimi mesi sarà dura-

-hai avvisato i tuoi?- chiese dopo un po' Jerin. Lui era li quando Ed si era sentito male ed era stato sempre lui ad andare a chiamare Charles per far partorire l'altro.

-come potevo?- rise Edward -credo che farà tutto Charles e fra un po' arriveranno. Spero solo che non ti diano un alto pugno-

-ancora con la storia del pugno?- chiese esasperato Jerin -me lo sono meritato quel pugno e lo sai meglio di me. Potevano fare tantissime altre cose peggiori, il pungo di tuo padre è stato il male minore credimi-

-aveva minacciato di farlo ma non pensavo lo facesse seriamente- si scusò ancora il castano. Era riuscito a tenere segreta ai genitori l'identità di Jerin per molto tempo, fino a tre giorni prima in realtà, e aveva sempre spiegato la presenza di Jerin nella sua camera come il principe che dava indicazioni al proprio generale. Tre giorni prima però Hamis li aveva beccati a baciarsi e quindi era venuto tutto fuori.

-calmati Ed, non mi hanno detto di starti lontano- cercò di rassicurarlo Jerin stringendo il figlio a se -ieri è nato il quarto figlio della regina, oggi il tuo. Il regno avrà da festeggiare un bel po'-

-non me lo dire, non ho voglia di scorrazzare Viktor da una parte all'altra del regno per farlo vedere a tutti- sbuffò Ed sedendosi meglio sul letto e facendo un sorriso al piccolo Viktor che stava tranquillamente dormendo tra le braccia del padre.

-Ed- i due si voltarono giusto in tempo per veder entrare nella loro camera sia Hamis che Luan.

-papà- disse lui sorridendo ai due anche se era ancora arrabbiato con loro -vi presento Viktor- Luan si avvicinò velocemente e Jerin si alzò dal letto, dopo aver lasciato Viktor tra le braccia di Ed, per far sedere il principe visto che anche lui era incinta. Hamis invece si avvicinò con più calma e sorrise felice nel vedere le persone più importanti della sua vita tutte riunite li e il suo sguardo dal nipote si spostò sulla pancia pronunciata di Luan. Quando Luan aveva scoperto la cosa si era infuriato con lui, in un primo momento, per poi sorridergli felice. Hamis non aveva compreso davvero quello che stava succedendo fino a quando non aveva notato la pancia di suo marito aumentare, come era successo anche per quella del figlio, e si era sentito strano. Si sentiva ancora strano, non sapeva come comportarsi da padre e nemmeno da nonno, sarebbe stata davvero un'impresa per lui scoprire quel nuovo mondo.

-ha qualche consiglio da darmi- Hamis osservò Jerin che gli si era affiancato e stava guardando la scena con un misto di dolcezza e terrore, a quanto pareva non era l'unico terrorizzato da tutta quella situazione.

-stai chiedendo alla persona sbagliata, sto messo come te visto che Ed l'ho conosciuto qualche mese fa- sospirò -impareremo insieme- aggiunse poi e vide il rosso annuire anche se non sembrava tanto convinto della cosa.

-Hamis- disse Luan al marito -ha i tuoi occhi-

-è appena nato, possono cambiare gli occhi Lu- gli fece notare Hamis mentre sorrideva al nipote che li stava scrutando come se fossero qualcosa di nuovo e curioso.

-dobbiamo avvisare tutti- continuò Luan ignorandolo e Hamis sospirò.

-vado a scrivere una lettera a Sophie, vorrà sapere infondo- aggiunse lasciando un bacio sui capelli di Edward e di Luan prima di uscire da quella camera e dirigersi verso la sua. La scrivania era un disastro ma comunque Hamis riuscì a trovare lo spazio per poter iniziare a scrivere una lettera a Sophie, voleva avvisarla per prima anche perché in quei mesi non era mai riuscito realmente a dirle tutta la verità. Le aveva scritto una lettera per tranquillizzarla che stavano tutti bene e che lui sarebbe rimasto li ma non aveva rivelato altro, ora però doveva farlo. Rilesse la lettera più volte e una volta sicuro che andasse bene la sigillò con la cera lacca. Fece per uscire e andare a consegnarla al messaggero ma poi si fermò per ritornare alla scrivania e prendere la lettera che aveva ricevuto mesi prima e alla quale ancora non aveva risposto.

Luan era l'unico oltre a lui a conoscenza del suo contenuto e Hamis non era certo di voler rispondere ma in qualche modo, con la nascita di suo nipote, aveva una voglia matta di scrivergli.

-scrivi a Damien-

-Lu- sospirò Hamis notandolo all'ingresso della loro camera con una mano sulla pancia.

-scrivigli, so che vuoi farlo e merita di sapere che è appena nato tuo nipote-

-ho ignorato per mesi la sua lettera perché non sono pronto ma...ma adesso mi sento come se dovessi parlargli. Perché?-

-è tuo fratello, anche se non figli della stessa madre- gli rispose Luan andando a sedersi al suo fianco -è successo anche a me e Zallor e credimi quando ti dico che dopo sarà tutto più semplice-

-non credo ancora di essere suo fratello, è assurdo-

-avete gli stessi colori e poi lui sapeva che suo padre aveva avuto un altro figlio con una donna di un bordello e che ti aveva cercato. Hamis sapeva troppe cose per non essere tuo fratello, scrivigli non solo di tuo nipote ma anche del tuo secondo figlio in arrivo. Dovrà pur mettersi a fare lo zio no?- rise il castano e Hamis annuì baciandolo prima di prendere un po' di coraggio e scrivere la lettera a suo fratello.


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