Capitolo 7

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-non ci credo che sia riuscito ad uccidere già due re- borbottò Hamis controllando ancora una volta la guancia di Luan per sicurezza. Anche se lo aveva curato qualche giorno prima con la magia un livido ben evidente era rimasto sulla sua guancia ma Luan non se ne curava più. Non si curava più di niente, si lasciava semplicemente trasportate da quello che facevano e dicevano gli altri visto che per lui in quel momento era importante solo quello che pensava la madre e la madre sembrava volerlo palesemente morto, un po' come forse anche il padre lo voleva morto dopo il suo rifiuto di uccidere i nobili. Non si erano più visto dopo quel diverbio e da una parte Luan ne era davvero felice visto che non voleva scontrarsi con l'uomo.

-e continuerà- sussurrò Luan prendendo la mano di Hamis tra le sue per toglierla dalla sua guancia. -vi giuro che se muore libero da ogni vincolo sia te che Sophie-

-è da giorni che lo dici, sappiamo che sei serio- lo rassicurò Hamis lasciandogli un bacio sulle labbra.

-avrei voluto poterlo fare anche con Albert-

-la vita di Albert era qui alla fine- lo rassicurò Hamis -per me sarà felice di vederti finalmente te stesso senza quello stronzo di tuo padre che ti impone di essere chi non sei-

-voglio che muoia- sussurrò Luan tra le lacrime -non sopporto più tutta questa situazione. So che non è per niente bello da dire ma...ma voglio che mia madre mi guardi per quello che sono realmente-

-Albert aveva ragione devi parlarle-

-ma se l'altra volta non mi voleva nemmeno ascoltare- protestò Luan -se lo dico al popolo sarà costretta a farlo e a credermi- Hamis gli sorrise ancora baciandolo.

-io invece sono curioso di conoscere i famosissimi figli di Sophie. Ce ne ha sempre parlato ma non siamo mai riusciti a vederli-

-non poteva portarli qui altrimenti mio padre li avrebbe costretti a far parte della servitù ma anch'io voglio conoscerli- concordò con lui Luan mettendosi una ciocca dei suoi capelli castani dietro l'orecchio e sentendosi leggermente meglio. Parlare con Hamis lo faceva stare meglio, anche la sua sola presenza al suo fianco aiutava molto.

-andremo insieme a trovarli che ne dici?- Hamis sapeva che sarebbe stata molto improbabile come cosa ma vedendo il sorriso di Luan mentre annuiva alle sua parole gli fece pensare che era davvero meglio così. Anche perché lui aveva avuto la mezza idea di andare con Sophie una volta che Silvan fosse morto e non mettere mai più piede a palazzo. Ne aveva abbastanza di quel posto.

-cos'è questo rumore?- chiese confuso Luan alzandosi di corsa dal letto per rimettersi la camicia da notte e guardare fuori dall'ampia finestra della sua camera -maledizione è l'esercito di mio padre- ringhiò togliendosi la vestaglia e lanciandola involontariamente addosso ad Hamis e si mise camicia pantaloni e giacca per rendersi presentabile sotto lo sguardo attento di Hamis stesso che dopo aver riposto la camicia da notte sul letto del suo principe gli sistemò i capelli che come sempre erano fin troppo scompigliati. -vieni con me- aggiunse Luan mentre saltellando si metteva gli stivali e Hamis si diede una sistemata veloce con la magia prima di seguire il castano per i corridoi del palazzo che si erano improvvisamente animati per l'arrivo del re.

-non capisco perché è tornato se la sua campagna stava andando bene- gli sussurrò Hamis all'orecchio mentre entrambi affrettavano il passo per arrivare all'ingresso dove c'era maggiore confusione e dove Luan intravide sua madre, madre con la quale non parlava dall'ultima loro discussione il giorno del funerale di Albert visto che il castano aveva fatto di tutto per evitarla.

-non lo so ma ho paura che non sia successo niente di buono e non voglio che se la prendi con me...- ma appena finito di dire quelle frasi Luan si accorse del sorriso che stava spuntando sulle labbra della madre e la guardò confusa facendosi poi largo tra la marea di soldati e servitori. Una volta arrivato al centro capì appieno quello che era successo e Hamis dovette sorreggerlo per non farlo cadere visto che gli erano cedute le gambe. Quello disteso a terra senza vita era il corpo di suo padre. Suo padre che da solo era riuscito a sconfiggere solo due re prima di soccombere agli altri. Il suo cedimento di gambe non era dovuto alla morte prematura del padre per la quale aveva pregato ed era contento. Il suo cedimento era dovuto al fatto che quello significava che il trono sarebbe diventato suo e quindi rivelare la verità a tutto il popolo mentre erano in piena guerra. Il suo regno stava per acquisire un re senza poteri durante una guerra iniziata da loro. No, non era per niente una bella cosa per non parlare del fatto che sua madre continuava a sorridere vittoriosa. Lei non lo aveva bloccato Silvan da quella guerra perché sapeva che sarebbe morto e aveva avuto ragione e soprattutto la sua rivincita. Per un momento Luan ebbe il brutto presentimento che volesse sbarazzarsi anche di lui ma poi lo scacciò. No. Lui stava per diventare il re, il re che avrebbe impedito a quel conflitto di continuare e che avrebbe restituito le terre che suo padre aveva sottratto a tutti gli altri re, era quella l'unica soluzione che vedeva visto che la guerra di certo non la voleva continuare.

-Luan- gli sussurrò Hamis preoccupato visto che il castano gli era diventato pallido tra le braccia.

-sto bene- la sua risposta non era molto convincente nemmeno alle orecchie dello stesso Luan ma non voleva mostrarsi debole in quel momento.

-mio principe- un soldato si rivolse a lui -cosa facciamo con i soldati al confine?-

-ritirateli- disse immediatamente Luan -nessuna guerra- continuò -non possiamo affrontare tutti i re insieme se siamo da soli-

-ma possono attaccarci- gli fece notare il soldato e Luan avvertì lo sguardo della madre su di se anche se non sapeva interpretarlo.

-mettete dei soldati a difesa in caso di attacco nemico ma per nessuna ragione al mondo dovete essere voi ad attaccare-

Tutto e NienteWhere stories live. Discover now