sedici *

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Harry Styles.

«Non puoi farla sul serio», dissi

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«Non puoi farla sul serio», dissi. Era mercoledì. «Hai completamente perso la testa!».

«Di' quel che vuoi», rispose Niall. «La festa si farà».

Lo fissai incredulo, con gli occhi talmente sgranati che pensavo sarebbero usciti dalle orbite e caduti nel vassoio.

«Calmati, Harry! Non c'è motivo per non farla. E poi, ho già spedito gli inviti».

«Ma... ecco... io... tu... è una cosa inutile!», farfugliai.

«Mi hai già comprato il regalo», ricordò. «Non devi far altro che venire».

Mi sforzai di restare calmo. «Visti gli avvenimenti di questi giorni, una festa non è proprio il massimo».

«Gli avvenimenti di questi giorni sono i tuoi esami, e per celebrarli niente è meglio di una festa».

«Niall!».

Sbuffò, poi provò a essere serio. «Dobbiamo sistemare un paio di cose, che richiedono del tempo. Nell'attesa, possiamo sempre festeggiare un lieto evento: il giorno del diploma - del primo diploma - arriva una sola volta nella vita. Non sarai più umano, Harry. È un'occasione unica per te».

Louis, in silenzio durante tutto il nostro battibecco, gli lanciò un'occhiata ammonitrice. Niall gli rispose con una linguaccia.

«Quali sono le cose che dobbiamo sistemare?», chiesi deciso a non lasciarmi distrarre.

Louis rispose a voce bassa. «Secondo Lily potremmo farci aiutare. La famiglia di Tanya non è l'unica alternativa. Mark sta cercando di rintracciare dei nostri vecchi amici e Lily è andata e trovare Peter e Charlotte. Sta pensando di chiamare Maria... ma nessuno in realtà vuole coinvolgere quelli del Sud».

Niall rabbrividì. «Non dovrebbe essere così difficile convincerli ad aiutarci», continuò. «Nessuno vuole ricevere visite dall'Italia».

«Ma questi amici non sono... vegetariani, vero?», dissi, usando il soprannome con cui i Tomlinson stessi si definivano.

«No», rispose Louis, impassibile.

«Qui? A Forks?».

«Sono nostri amici», mi rassicurò Niall. «Andrà tutto bene. Non ti preoccupare. Poi Lily ci darà un paio di lezioni su come eliminare i neonati...». A Louis brillarono gli occhi e un sorriso gli illuminò per un momento la faccia. All'improvviso sentii lo stomaco pieno di schegge di ghiaccio affilate.

«Quando partirete?», domandai serio. Non riuscivo a sopportare l'idea che qualcuno potesse non tornare. E se fosse stato Liam, tanto coraggioso e avventato da non badare alla propria incolumità? O Jay, così dolce e materna da non riuscire a immaginarla in combattimento? Oppure... non riuscivo nemmeno a pensare al suo nome.

UnmovedWhere stories live. Discover now