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Harry Styles.

Era proprio una brutta settimana

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Era proprio una brutta settimana.

In sostanza non era cambiato niente. Victoria non aveva rinunciato ai suoi propositi... ma avevo mai davvero sperato che lo facesse? La sua ricomparsa era soltanto la conferma di ciò che già sapevo. Non c'era ragione di farsi prendere dal panico. Almeno in teoria. "Niente panico" era più facile a dirsi che a farsi.

Mancavano poche settimane al diploma e mi chiedevo se non fosse un po' stupido rimanere così, come una facile preda, ad aspettare il disastro.

Restare umano mi sembrava troppo pericoloso: era come andare in cerca di guai. Uno come me non avrebbe dovuto essere umano. Con la sfortuna che avevo, non potevo permettermi di restare così sprovveduto.

Ma nessuno mi stava ad ascoltare.

Mark mi aveva risposto: «Siamo in sette, Harry. E con Niall dalla nostra parte, non credo che Victoria riuscirà a coglierci impreparati. Per il bene di Des, è meglio attenerci al nostro piano originario».

Jay aveva aggiunto: «Tesoro, non permetteremo che ti succeda qualcosa. Lo sai. Cerca di mantenere la calma». Poi mi aveva baciato in fronte.

Liam aveva commentato: «Sono felice che Louis non ti abbia ucciso. È tutto molto più divertente quando ci sei tu».

Zayn l'aveva fulminato con lo sguardo.

Niall, alzando gli occhi al cielo, aveva detto: «Mi sento offeso. Non dirmi che sei preoccupato sul serio per questa storia».

«Se non è una cosa grossa, perché Louis mi ha trascinato in Florida?», avevo ribattuto. «Harry, non hai ancora notato che Louis ha una leggerissima tendenza a lasciarsi prendere la mano?».

Lily, in silenzio, aveva cancellato il panico e la tensione dal mio corpo, grazie alla sua bizzarra capacità di controllare il clima emotivo. Mi sentii rassicurato e lasciai che mi convincessero a rinunciare alle mie richieste disperate.

Ovviamente, la calma svanì non appena io e Louis uscimmo dalla stanza. L'accordo, dunque, era che mi sarei semplicemente dimenticato del fatto che una vampira scatenata mi stava dando la caccia per uccidermi. Avrei dovuto badare ai fatti miei.

Ci provai. E, guarda un po', oltre a essere nella lista delle specie a rischio di estinzione, c'erano preoccupazioni quasi altrettanto pressanti su cui concentrarmi... Perché la risposta che avevo ricevuto da Louis era stata la più frustrante di tutte.

«Dipende da te e Mark», aveva detto. «Ovviamente sai che potrei farlo in qualunque momento desideri. Sai anche qual è la mia condizione». E aveva sorriso come un angelo.

Fanculo. Conoscevo la sua condizione. Mi aveva dato la sua totale disponibilità a trasformarmi... a patto che prima ci fossimo sposati.

Era assurdo.

UnmovedWhere stories live. Discover now