31. Periodo natalizio.

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Indosso un pantalone della Nike grigio, con una felpa bianca e il giubbotto sopra. Esco di casa e mi dirigo verso casa di Michelle.

È da un'ora e mezza che sono da tua mamma
tu non hai chiamato, e penso che non chiamerai oggi. Ho paura che ti sia dimenticato, oppure che abbiano beccato la chiamata di l'altro giorno, ma l'ultima volta che siamo sentiti non mi hai detto quando avresti richiamato perché si è chiusa all'improvviso, forse chiami domani. Non lo so. Non so cosa pensare. In questo momento sono davvero tanto confusa, spero tu stia bene, ti amo.

Mi sto iniziando a preoccupare.
Se dovessero averlo beccato prende rapporto e questo significa che starà più tempo lì dentro.
Sono una cogliona, ma avevo bisogno di sentirlo, come ne ho bisogno ora.
Però, in effetti, non so neanche quante chiamate possa fare a settimana, magari sono finite...

Angy interrompe tutti i miei pensieri:
«È bellissimo il gioco, sono quasi alla metà» Mi dice sorridendo
«Ah si?Di già?» Gli chiedo ricambiando il sorriso e  sedendomi accanto a lui.
Michelle mi guarda e sorride.
«Vuoi una sigaretta?» Mi chiede porgendomi il pacchetto.
«Si grazie» Le ricambio il sorriso prendendola, poi mi giro e continuo a giocare con angy.
Siccome Nila abitava da me, ogni volta che andavano a casa sua, angy iniziava a parlare con Nila e non la smetteva più da quante cose aveva da dirci. Giocavano sempre insieme, gli dovrà mancarare tanto...

Sono appena uscita da casa di Michelle, sto tornando a casa. Apro il portone del condominio e mi fiondo dalla buca delle lettere per vedere se ci siano lettere da parte di Nila, anche se ne dubito.
A quanto pare mi sbagliavo.
C'è una lettera. Mi viene da piangere.
Il mio cuore sta per esplodere.

Inizio a correre su per le scale, per arrivare al quarto piano, dove abito io.
Ma sono così curiosa che mi siedo nelle scale all'incirca al secondo piano.
La scarto e inizio a leggerla.

Amore mi manchi lo sai? Ti penso in ogni secondo della mia giornata. All'inizio mi sentivo un estraneo in questo posto di merda, ma ora ci ho un po' fatto l'abitudine.

Avevo paura di sentirti, perché non sapevo come mi sarei sentito, avevo paura di stare male. Invece è stato bellissimo, davvero. Mi ero dimenticato pure la tua voce, appena l'ho sentita mi sono venute le lacrime agli occhi.❞

Come me in questo momento.
Quanto mi manca questo ragazzo.

E quando ho letto le prime lettere, ho pianto, te lo giuro, ho pianto come un bambino me ne sono sbattuto dei ragazzi in cella con me. Perché ho capito che mi ami veramente e sono felicissimo. Ti chiedo scusa per tutte le volte in cui ti ho fatta soffrire, non ti meriti niente di tutto questo. Ti amo tanto Sandy.
Stai con me, ti prego.

Ancora non ha capito che non lo lascerò mai da solo, mai.

Mi fa così bene sentirlo, anche solo per lettera.
Per pochi minuti riesco a sentirlo così vicino a me, come se fosse qui.
Ma è straziante non poterci rispondere subito...

Salgo a casa e mi sdraio sul divano.
«Mi aiuti a fare l'albero di Natale? Già sono in ritardo quest'anno! L'anno scorso l'avrei fatto 2 settimane fa» Mi chiede frugando tra gli scatoloni di Natale.
«D'accordo» Le dico alzandomi.

Ogni anno in questo periodo, iniziano i soliti obblighi: regali, gli auguri, essere più buoni con tutti, ecc.
Ma in realtà sin da piccola ho amato il mese di dicembre, in specifico il Natale. Forse perché erano gli unici giorni in cui tutta la famiglia era riunita.
O forse solo per i regali.
Per non parlare delle luci che illuminano tutta la città, i film sotto le coperte al caldo, il mangiare delizioso di mia madre e altre mille cose che se starei ad elencare non la finiremo più.
Ogni anno, ho sempre provato a trovare qualcosa di magico, ma quest'anno penso che non lo troverò.
Quest'anno sarà il peggior Natale di tutta la mia vita, ne sono sicura.

Di colpo mi cade lo scatolone con le palline dell'albero di Natale per terra facendo un tonfo.
«Troppi pensieri?» Chiede mia madre perplessa, mentre la stanza ci circonda di palline.
«Quest'anno passeremo il Natale senza Nila» Le dico sbuffando mentre mi butto sul divano.
«Lo so..» Mi risponde cercando di raccogliere le palline da terra.
«Dopo tutte le feste passate con lui, sarà strana la sua assenza.» Aggiunge.
«Già...» Le rispondo abbassando lo sguardo.

Con lui abbiamo passato di tutto.
Anche se ci conosciamo da poco tempo, Sembra una vita.
Abbiamo cambiato tre case da quando stiamo insieme.
La prima, quella difronte alla chiesa.
I miei hanno deciso di trasferirsi perché volevano una casa con il balcone, avendo 3 gatti e un cane sarebbe stato più libero anche per loro.
La casa dopo l'hanno presa a 20 minuti da quella prima. Mi piaceva tantissimo, ma è durata veramente poco. Ci siamo stati solo per tutta l'estate praticamente. Solo che hanno deciso di cambiarla perché, pur essendoci due balconi, era troppo piccola; c'erano solamente due stanze. Una per me, e una per mio fratello. Non avevando una stanza tutta loro dormivano in sala. Aprivano il divano letto ogni volta quando dovevano andare a dormire. E un'altro  problema era che, si trova abbastanza lontana dal centro e non ci trovavamo bene.  Così è nata la terza. Vicinissima alla prima, molto simile.
Solo che ha un terrazzo piccolino.
Tutto questo con Nila al mio fianco.
Mi siedo sulla scrivania.

❝Mi sto fumando una sigaretta vorrei tanto che fossi qui al mio fianco ad accendermela e a darmi un bacio in fronte come facevi sempre.
Tra un po' guarderò una serie, poi penso che andrò a dormire..
Buonanotte amore mio, sei tutto. Pensami sempre.
Sogni d'oro❞

10:03

❝Buongiorno amore stanotte ho fatto un sogno brutto su di te e mi sono svegliata tutta sudata..
Detesto quando succede.
Ora mi giro una canna e penso che guarderò un film.  E dopo  dovrò badare a Kelly, anche se, sono veramente triste. Non so che mi prende oggi.
Il punto è che, tu non puoi capire come mi sento, non sono mai stata così prima d'ora, è un tipo di dolore sconosciuto per il mio corpo e non riesco a gestirlo.  Ho bisogno di te.

Sono anche un po' giù per ieri; non hai chiamato. Poi penso a Natale che ci sentiremo solo per telefono 5 minuti siccome devi sentire la tua famiglia.
Penso che sta cosa non mi passerà mai.
mi manchi da morire, come mi manca dividere metà panino con te, le coccole, gli abbracci.
Mi manca fare l'amore, le nostre posizioni comode quando ci abbracciavamo;mi manca tutto, e fino a quando non tornerai, vivrò con un vuoto dentro che non ti puoi neanche immaginare

Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza.
Nel trambustò delle urla di mia madre contro mio padre mi fiondo in bagno.
Stanno litigando, di nuovo.
Ogni volta mia madre si lamentava di me e Nila, che litigavamo molto spesso, ma non si rende conto che siamo sullo stesso livello.
Molte volte riesce solo giudicare e basta, mentre siamo più simili di quanto si aspetta.

Fatemi sapere cosa ne pensate, votate e commentate, alla prossima ❤️

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Vi amo ciao.

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