27. La prima chiamata.

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Oggi mi sono svegliata peggio degli altri giorni.
Sono passati due mesi ma ancora non riesco a realizzare. I giorni passano, ma la mia testa non accetta tutto questo.
Mi alzo dal letto e mi guardo allo specchio.
ovviamente ho un aspetto orribile.

Buongiorno amore mio, come stai? Io come sempre.. Sto fumando una canna e tra un po'  inizio a disegnare, almeno mi porta via un po' di tempo.
Tuo fratello Angy mi ha videochiamata dall'ospedale, e mi ha detto che è arrivato alla seconda palestra sul gioco, era ancora mezzo addormentato dall'anestesia per l'operazione che ha fatto. Non ho ben capito per cosa, però mi dispiace.

Solo da poco tempo ho capito che Nila è stata la mia prima vera relazione, non ho mai avuto un rapporto del genere in vita mia. Io e lui siamo una cosa sola.

I giorni passano e io non so cosa pensare, non capisco come sto, 24h su 24h ho il magone ma non piango perché sono davanti ai miei genitori.
Non vedo l'ora di stare di nuovo bene, con te  affianco.

L'altro giorno mettendo apposto l'armadio ho notato che quasi tutte le cose che ho me le ha comprate Nila...
Partendo dalle scarpe, ne ho tre paia comprate da lui, e un paio da mio padre. Il giubbotto, quasi tutti i vestiti che ho nell'armadio e tante altre cose.
Da quando ci siamo messi insieme ha iniziato a prendersi cura di me, come se fosse il mio  secondo padre.  Una volta mi ha pure pagato una multa; l'avevamo presa insieme.
Era il periodo della quarantena per il covid, non si poteva uscire di casa.

8 aprile 2020
Sono con Nila e Sammy.
Siamo nella città alta,  abbiamo preso un po' di erba, siamo anche un po' ubriachi e sballati di qualche droga.
«Scendiamo ora?» Propone  Nila.

«Si. Ultimamente alla sera è pieno di sbirri, non ho voglia di nascondermi dietro qualche macchina» Risponde Sammy

«Andiamo amore» Mi dice  Nila porgendomi la mano.
«Sono un po' ubriaca, vedo tutto mosso» Gli dico afferrando la sua mano.
«Anche io amore» Mi risponde sorridendo.

Siamo nella città bassa, tra due minuti saremo a casa.
«Una macchina della polizia!» Dice Sammy.
Lo sapevo.
Siamo in mezzo ad una piazza, ci siamo solo noi, è impossibile che non ci vedano.
Infatti.

Noto la macchina della polizia rallentare.
Scendono dalla macchina e ci vengono incontro.
«Cosa ci fate in giro? Non lo sapete della quarantena?» Chiede uno di loro.
Dall'accento si può benissimo capire che non sono di qui.
«Si, siamo andati a comprare le sigarette e basta» Risponde Nila.
«A comprare le sigarette si può andare da soli, e non in gruppo. Lo sapete che non potreste vedervi?» Dice guardando tutti e tre.

«In realtà, lui è mio fratello, e lui è il mio ragazzo» Dico indicando prima Sammy, e poi Nila.
«Io  ho la ragazza a Milano e sono di Torino, ma  non possiamo vederci»
Penso che il discorso sia diverso, siccome Nila vive a casa mia.
Evito di rispondere, sembrano degli imbecilli.
Alla fine hanno deciso di perquisirci, a tutti e tre.

Hanno iniziato con Sammy.
«Puoi svuotare le tasche anche te? » Mi chiede un poliziotto.
Acconsento con la testa.
Io nelle tasche ho solo il telefono e l'accendino, invece Nila dentro al pacchetto delle sigarette ha  l'erba.

Il poliziotto si avvicina a lui e inizia a perquisirlo.
Afferra il pacchetto di sigarette, lo apre e controlla, ma non trova nulla.
Io non so come abbia fatto a non vederla, questo mi fa pensare che siano ancora più imbecilli di quanto pensassi.

Alla fine ci hanno fatto una multa di duecento euro a testa, nonostante fossimo a cinquecento metri da casa. Cosa positiva? Non  hanno trovato l'erba, sarebbe stato solo un problema in più.

11:20
Sono in sala con mia mamma, Kelly e Sammy .
La bambina sta tranquilla solo con me, mia madre non riesce più a tenerla perché piange sempre. Ora vuole stare solamente con me.
Che vita monotona.

Tra un po' vado dalla mamma di Nila, forse chiama, almeno potrò sentirlo.
Lo spero tanto.

14:35
Kelly se ne andata da poco, ora vado a farmi una doccia.Prendo delle cose dalla stanza poi vado in bagno, prendo  l'accappatoio e un asciugamano per i capelli.
Una volta finita la doccia mi vesto con solo una tuta grigia e un crop top di tommy hilifiger bianco. Poi metto le Air force bianche, una felpa bianca corta ed esco.

Sono a casa della madre di Nila, siamo seduti al tavolo, c'è anche mia madre.
Stiamo aspettando la chiamata, dovrebbe chiamare tra cinque minuti sul telefono di sua madre. lei può sentirlo. Io non potrei parlarci perché non sono autorizzata, ma ne ho bisogno. Se dovessero beccarlo prende rapporto, e rischia che gli allunghino  la pena...

Ho tanta ansia, il cuore mi sta esplodendo.

Improvvisamente sento il telefono squillare.
La madre di Nila mi guarda
«È lui? » Le chiedo con un sorrisone.
Mi acconsente con la testa sorridendo.
Non potete capire come mi sento in questo mi momento.
Michelle, il suo compagno, ed Angy stanno parlando con Nila.
Non vedo l'ora di sentire la sua voce,
«Tieni » Mi  dice la madre di Nila porgendomi  il telefono.

Lo afferro e lo avvicino all'orecchio.
«Amore! » Gli dico con un tono affettuoso.
«Patata...come stai?» Mi risponde con un tono carino.
Non potete capire quanto mi era mancata la sua voce.  L'ho sempre amata, rauca ma non troppo.

«Mi manchi da morire» Gli dico scoppiando a piangere.
«Ti prego non piangere...»
«Ti sono arrivate le mie lettere?» Chiedo.
«Si amore, sei o sette. Appena le ho lette sono scoppiato a piangere come un bambino, e le foto le ho attaccate tutte sopra al mio letto. ti amo, grazie per tutto quello che fai»
«Solo? Ne sto spedendo una al giorno!  Comunque ti amo anche io amore...»

«Sono lente le lettere ad arrivare. Comunque non ti potrò rispondere per ora, non ho soldi. Ma appena verrà mio padre al colloquio me li darà, e inizierò anche io a spedirle, e ti risponderò a tutto.»
«Pensavo volessi lasciarmi, lo sai?» Con un tono di sfida.

«Io pensavo che tu volessi lasciarmi. Hai presente la felpa nera della nike che avevo comprato, una per me, e una per te?»
«Si» Rispondo perplessa.

«Ecco. Me le hai spedite entrambe in Carcere, cosa potevo pensare io?»
«Te l'ho promesso. Mai.»

«Sei la mia bambina...
a che minuto siamo?» Mi chiede con un tono un po' nervoso.
Allontano il telefono dell'orecchio per vedere.
«Siamo a diciassette minuti, ti faccio salutare tua madre» Gli dico camminando per il corridoio per andare in sala.
«Va bene, dopo parliamo ancora due minuti»
Tolgo il telefono dell'orecchio e lo passo alla Mamma di Nila.
Quando mancavano all'incirca 2 minuti me l'ha ripassato.
«Amore devo andare, ti amo tantissimo fai la brava»
«Anche io amore, quando chiamerai di nuovo?»
«Penso domani , ciao amore» Sento il bacio attraverso il telefono.
La chiamata si aggancia da sola.
Mi manca già un sacco.
Sento una nostalgia gigantesca

Fatemi sapere cosa ne pensate, votate e commentate, alla prossima ❤️

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Vi amo ciao.

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