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Finalmente arriva Zack.
Pure la sua auto è stravagante quanto lui.
Mi suona il clacson e mi saluta con un cenno della mano e un sorriso stampato in volto.
Lo raggiungo a passo svelto e mi affretto a salire in macchina. Voglio scappare da qui il prima possibile.

"Allora, dove vuoi andare?" domanda contento.

Io alzo le spalle.

"È uguale. Mi basta stare via da casa per un po'."

"D'accordo"

Sorride e mette in moto l'auto.

Viaggiamo per una decina di minuti su strade un po' in salita.

"Ma dove mi stai portando?" Chiedo, un po' impaurito dalle salite.

"Che c'è? Hai paura?" Mi sfotte.

Poco dopo ferma la macchina in uno spiazzo.
Scendiamo.

C'è una panchina di fronte al guardrail che ha la visuale sulla città.

La vista è veramente mozzafiato.

"Wow!" Esclamo facendomi scappare un sorriso.

Zack mi rivolge uno sguardo con quell'espressione sempre allegra.

Ci sediamo uno accanto all'altro.

Inizialmente si crea un po' di imbarazzo, poi lui rompe il ghiaccio. Allunga un braccio e mi afferra una spalla, tirandomi verso di sé.

"Sei diventato timido o lo sei sempre stato?" Ridacchia.

Io mi limito ad alzare gli occhi al cielo.

"Allora, che c'è che non va?" Domanda poi.

Io sospiro. Non capirebbe e non sono ancora pronto a raccontargli la mia storia.

"Diciamo problemi a casa" rispondo ripensando all'accaduto con mia madre.

"Uh, i peggiori" sfoggia un sorriso amaro.

In effetti non ho mai pensato a quale dovesse essere la sua situazione famigliare, dato che già abita da solo.

Resto in silenzio, sperando che cambi argomento.

Il tempo scorre tra tanti silenzi imbarazzanti e qualche chiacchiera, così si è già fatta una certa ora.

"Che ne dici se andiamo ad ascoltare un po' di musica?" propone Zack.

In effetti mi aveva detto che avrebbero suonato i suoi amici.

Annuisco.

Lui sorride, sorpreso dal mio consenso.

Prima di entrare in auto mi abbraccia all'improvviso, stringendomi la vita.
Io resto immobile shockato. Poi si allontana, mi afferra le mani, intrecciandole alle sue, e mi stampa un bacio sulla fronte.

"Grazie" dice poi.

La genuinità e la bontà di questo ragazzo mi lasciano sempre più senza parole.

Ci rimettiamo in viaggio e raggiungiamo il solito bar.
I ragazzi hanno appena cominciato a suonare. Noi ci aggreghiamo ad un tavolo con un altro paio di giovani. Zack me li presenta, ma sono talmente agitato che già mi sono scordato i loro nomi.
Ordiniamo da bere e, verso la fine della serata, ci raggiungono anche i suoi amici della scorsa volta.
A questo punto sono già alla terza birra. Era l'unico modo per reggere la tensione.

"Allora, voi due?" domanda l* ragazz* che avevo conosciuto l'altra volta, alludendo a me e Zack.

Lui ride, io mi limito a sorseggiare la mia terza birra.

"Siamo solo amici" riesco a dire, per merito dell'alcol ormai in circolo.

Zack mi guarda qualche secondo poi ride.

"Sì sì, solo amici" scherza, poi si volta verso l* su* amic* e gli tira una spallata giocosamente.

Io scuoto la testa e sorrido.

In effetti ci siamo baciati e siamo quasi andati a letto. Sarebbe un rapporto da definire?
In effetti io avrei un ragazzo dall'altra parte dello stato...
Eppure mi sembra così lontano che quello che è successo con Zack non riesco a considerarlo tradimento, anzi, quasi penso di meritarmelo dopo il distacco di Shane. Eppure ora che sono ubriaco comincia a salirmi un po' il senso di colpa e la paranoia.

Zack si accorge che mi sto agitando.

Mi prende una mano sotto al tavolo.

"Vuoi andare?" domanda con voce dolce.

Io ritraggo la mano di fretta e annuisco.

"Meglio di sì" rispondo, facendo per alzarmi.

Salutiamo in fretta ed usciamo insieme dal bar.

"Tutto apposto, Ethan?" Domanda, stavolta visibilmente preoccupato.

Io annuisco.

"Sì. Solo un po' di ansia." Rispondo freddo.

Lui sospira. Si avvicina. Mi prende le mani.

"Respira insieme a me" afferma guardandomi dritto negli occhi.

Io lo guardo e comincio a seguire il suo respiro calmo.

Poi però i miei occhi si spostano sulle sue labbra, ed i suoi allo stesso tempo sulle mie.

Poco dopo mi sta nuovamente baciando, sotto il chiaro di luna, con le mani calde strette intorno alle mie.

Ci stacchiamo. Ci guardiamo.

"Vieni da me?" domanda.

If They Knew The Pain | 2Where stories live. Discover now