7 ; Ich hasse Kinder

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Il vento soffiava forte, il buio regnava e la tormenta di neve non accennava a fermarsi; faceva davvero tanto freddo, ma Benedikt era infastidito solamente dall'aria perché faticava a tenere gli occhi aperti e vedere davanti a sé. Doveva continuare, fermarsi non era contemplato, o la noia lo avrebbe assalito di certo.
Non aveva paura di morire, ma di annoiarsi sì, e parecchio.
Con sua poca sorpresa, quel viaggio non lo stava affrontando da solo: al suo fianco camminava l'uomo dei suoi sogni, sempre acefalo, sempre ricoperto di sangue. Negli ultimi giorni non si era quasi mai manifestato, forse perché si era trovato in compagnia la maggior parte del tempo, invece quella notte era rimasto con lui per tutto il tempo. Non gli aveva rivolto la parola -non aveva la bocca, sarebbe stato inutile-, ma dentro di sé era contento di avere qualcuno con cui condividere l'esperienza di viaggiare a piedi fino alle montagne di Hrym.
Difficilmente sarebbe tornato ad Itha in un secondo momento, probabilmente avrebbe proseguito fino ad Enbarr rassegnandosi per tutte le domande rimaste senza risposta. Sera l'aveva lasciata là di proposito: la verità era che continuando a servirlo avrebbe solamente ricevuto percosse da parte delle inservienti più anziane, perciò la sua vita sarebbe stata migliore con la dolce Artemiya, lei l'avrebbe accolta.
Fu una notte estremamente lunga e con l'alba arrivò anche un enorme senso di stanchezza; aveva marciato controvento per interminabili ore, onestamente non sapeva nemmeno come avesse fatto a resistere così a lungo senza morire di freddo o esaurimento delle forze. Finì per accasciarsi contro un albero ed addormentarsi di colpo.

Mitja venne svegliato all'improvviso dalla porta della sua stanza, la quale era stata aperta con la forza di un elefante. Non ebbe il tempo di realizzare che una ragazzina si fiondò sul suo letto parlando a raffica di cose che non capiva, agitava le braccia come una pazza e sembrava veramente disperata.
Cosa diamine stava succedendo...?

- Sera, riparti, mi sono appena svegliato, non sono nelle condizioni di capire il tuo discorso se urli e ti dimeni come un'anguilla—-
- Sua Altezza, cioè, il principe, Benedikt, è scomparso! Sono riuscita a farmi dare una chiave di scorta da Rufus e quando ho aperto la porta della sua stanza l'ho trovata piena di neve, ma di lui nessuna traccia!-
- Io la considero una vittoria, perché ti preoccupi?- In seguito alla sua risposta si girò su un fianco, dandole le spalle.
- Mitja!-
- ... Ascolta, per quanto mi riguarda non ho intenzione di averlo tra i piedi. Ho ancora dolore alla gola. – Sera lo guardò; la pelle in quel punto era viola scuro. – Dovresti stargli lontana anche tu.-
- Non posso, è questo il problema. Lui... lui tende ad esagerare, il suo comportamento è autodistruttivo, se non gli sto vicino... non voglio immaginare cosa sarebbe capace di fare.-
- Con la tormenta di stanotte potrebbe non essere nemmeno più in vita, lo capisci?-
- E allora cerchiamo il suo cadavere. Per favore, non ti sto chiedendo di fare finta che nulla sia successo, voglio solamente tornare con Benedikt. Poi le nostre strade si divideranno, vi lasceremo in pace.-

Mitja si ritrovò a sospirare, combattuto sul da farsi. Non voleva davvero sentir parlare nuovamente di quel matto estremamente viziato, e tenerlo lontano da Sera poteva essere la miglior cosa -avrebbe giovato anche a lei-, ma in quei pochi giorni passati aveva iniziato ad affezionarcisi, renderla triste o arrabbiata con lui l'avrebbe sicuramente fatto sentire più in colpa. E se, anche lei, avesse deciso di scappare all'improvviso in piena notte, durante una tormenta? Allora di cadaveri ne avrebbero trovati ben due. Non gli piacevano i morti, soprattutto se trasformati in ghiaccioli, il sangue congelato li rendeva poco interessanti.

- Sei sicura al cento per cento della tua scelta?-
- Ovviamente!-
- Anche se dovessi trovare il suo cadavere congelato?-
- ... Certo...-
- Stai esitando, Sera.-
- È che il solo pensare a questa eventualità un po' mi spaventa. Ma se fosse così, dobbiamo trovarlo in ogni caso, avrebbe bisogno di una degna sepoltura.-
- Ho capito. Vestiti pesante e aspettami tra un'ora davanti alla porta della tua stanza.-
- Grazie, Mitja... grazie davvero.-

Fulmine Sanguinolento - Il Leone che si credette un'AquilaWhere stories live. Discover now