6 ; When Demons Awake

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Benedikt fu lanciato in mezzo alla neve per l'ennesima volta.

Nonostante le apparenze, in quella settimana aveva potuto comprendere che con Artemiya Rosenrot Blaiddyd non ci si poteva soffermare sulle apparenze da bambolina di porcellana, neanche solo pensare di poterla sovrastare facilmente in duello perché piccola e carina.
Quella ragazza era un mostro nella lotta con la spada, ma tirava fuori tutto il suo potenziale quando brandiva una lancia; il suo stile di combattimento era caratterizzato da una furia apparentemente cieca, velocità assurda che non dava tempo all'avversario di agire e, per ultimi, dei movimenti leggiadri che lo facevano sembrare una danza della morte. Aveva anche il tempo di far vorticare l'arma nelle mani dopo ogni affondo; era incredibile, al Garreg Mach non insegnavano certo mosse simili.
Dopo averla vista metterle in atto per la prima volta le chiese dove le avesse imparate. Lei rispose che quello era lo stile di combattimento con la lancia dei Blaiddyd; il re combatteva allo stesso modo -seppur, a detta di Rufus, più ferocemente-, e così quello precedente, suo nonno anche, perciò lo avevano insegnato anche a lei.
Ma gli confidò di preferire la spada semplicemente perché l'Imperatrice usava un'ascia. Il sogno di Artemiya era seguire le orme di Felix Hugo Fraldarius, il figlio dell'ultimo duca, e diventare il nuovo Scudo del Faerghus, proteggere dall'Impero ciò che restava della sua casa devastata dalla guerra e mai ricostruita.

Rotolò e si rialzò in fretta per evitare il colpo che lo avrebbe di nuovo sconfitto e tornò all'attacco, tentando di sfruttare la loro differenza di altezza colpendola dall'alto. Il fallimento fu inevitabile come il clangore delle lance che si scontravano a mezz'aria, ogni fendente eccellentemente replicato in modo da respingerlo.

Al principe quella ragazza così potente e combattiva faceva però tanta pena; lottava con immane foga e si allenava per riprendersi una terra ormai inabitabile, come se volesse sconfiggere l'Adrestia con le sue sole forze. In realtà era anche invidioso della sua testardaggine.
Durante le sue intense lezioni di lancia i due avevano avuto modo di capirsi meglio ed avvicinarsi molto, formando uno stretto legame che non avrebbe mai immaginato di poter avere con qualcuno come lei. Ormai erano complici ed insieme si divertivano parecchio, al punto che Benedikt non sentiva nemmeno la fatica, nonostante lo avesse riempito di pesi per "abituarsi meglio". Anche lei indossava una pesante armatura, quindi non era di certo una subdola mossa per diminuire il loro divario. Lei era davvero fortissima.

Artemiya tornò alla carica, ma il suo colpo venne parato dal principe con una potenza tale da spezzarle in due la lancia d'argento. Non appena si accorse di aver fatto breccia, le mollò un calcio in pancia che la fece cadere di schiena, poi si lanciò su di lei assaporando la vittoria, ma si trovò un pugnale puntato alla gola, posato proprio sulla giugulare.

- Hai perso. – Un sorrisino vittorioso. – Mai buttarsi sul nemico senza avere a portata di mano un modo per finirlo.-
- Uff, – Lui si lamentò. – hai ragione.-
- Mi è venuta un'idea!-
- Sentiamo.- Mentre si alzava aveva tirato in piedi anche lei.

Andò a recuperare l'unica lancia rimasta intatta e lo guidò sul come maneggiarla nel modo giusto, secondo la tradizione. Gambe divaricate, mano sinistra vicino la lama e mano destra verso la base dell'asta, avere l'arto dominante in quel punto permetteva una maggiore spinta e di conseguenza più probabilità di trafiggere qualcuno in profondità. Non che un portatore del Segno di Blaiddyd ne avesse bisogno, ma l'obiettivo era essere il più letali possibile.

- Ecco, così... la posa è perfetta. Mi domandavo se potessi infondere l'arma con la tua magia, secondo me elettrificare la lancia ti aiuterà a colmare le lacune che presenti.-
- In effetti non sembra una brutta idea, per qualche motivo mi è sempre stato vietato l'uso di armi, sfruttare la mia conoscenza della magia potrà sicuramente rendermi un avversario migliore.-
- Io penso che il motivo sia il tuo Segno... con la magia non si attiva, perciò sarebbe stato impossibile sapere della sua esistenza.-
- Artemiya... perché mi stai insegnando tutte queste cose riguardo al tuo casato, addirittura lo stile di combattimento? Io sono il figlio della donna che tanto odi, rischi addirittura la pena di morte...-
- Lo faccio perché sento che sei diverso da lei, forse con quell'unica speranza che le nostre storie e tradizioni non vadano perdute dopo la mia morte. Arriverà il momento in cui sarò l'ultima Blaiddyd rimasta e non voglio portarmi nella tomba tutto questo.
I miei antenati non devono essere cancellati di nuovo dalla storia, per tale motivo voglio trasmetterli a te, che sembri portare il nostro Segno, cosa che noi stessi non possediamo più. Ho sempre voluto vedere Areadbhar con i miei occhi, partecipare alla visione della sua potenza... se dovessi trovarla, mi faresti assistere?-
- ... È una promessa, Artemiya.-
- Grazie, Benedikt.-

Fulmine Sanguinolento - Il Leone che si credette un'AquilaWo Geschichten leben. Entdecke jetzt