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Vidi il proiettile lacerare in un colpo secco le carni di Minho, appena sotto il cuore.

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Jisung

Mi precipitai verso di lui. Delle lacrime cominciarono a rigare involontariamente il mio volto. Gli sollevai la schiena dal pavimento e poggiai la sua testa al mio petto.

-Minho...- mormorai. -Sungie, non pensare a me, difenditi- tossì lievemente accennando un leggero sorriso forzato.

-No cazzo! Non ti lascerò nemmeno per un istante.- dissi mentre le lacrime continuavano a sgorgare dai miei occhi. -E se ti fanno del male?- portò una mano sul mio viso e mi asciugò le lacrime -Morirò, non mi importa. Sei tu la mia ragione di vita, cazzo capiscilo, come potrò vivere senza di te?!- cominciai a singhiozzare.

-Sungie...- mi diede un veloce bacio sulle labbra. Ebbi un'idea. Mi tolsi la giacca che avevo indossato. Gli tolsi la maglietta e sfiorai con le dita la carne lacerata dal proiettile. -Ma non avevi quel fottuto giubbotto antiproiettile?- chiesi mentre lui emetteva un gemito di dolore per via del mio tocco.

-Si, ma poi l'ho tolto per darlo a Yoongi, lui non lo aveva- ammise -Sei un coglione.- dissi fermamente mentre passavo la giacca sotto la sua schiena. -Che stai facendo?- chiese mentre un altro gemito abbandonava la sua bocca. -Fermo l'emorraggia.- dissi impegnato a legare saldamente la giacca sopra la sua ferita.

-Ah!- si lamentò tirando la testa all'indietro sul mio petto. -Sei un'idiota...- mormorai accennandogli un lieve sorriso mentre accarezzavo la sua folta capigliatura nera delicatamente.

Sentii altri spari così alzai lo sguardo. Vidi 3 ragazzi legati a terra: Taehyun, Beomgyu e Soobin. Mentre ce ne erano altri 2 a terra doloranti: Kai, al quale io avevo sparato, e Yeonjun, alla quale Chan aveva sferrato un pugno prima di sparargli sul fianco.

Giustizia era stata fatta.

Si precipitarono verso di me Seungmin e Chan. Quest'ultimo prese Minho in braccio -L'ospedale è qui vicino lo porto io- io annuii. -No dovete portare quei criminali dietro le sbarre!- si lamentò Minho. -Idiota ci sono gli altri, ora fatti curare e sta zitto che se muori, m'ammazzo pur io- dissi serio e lui si zittì.

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-...e perciò impedisco l'ulteriore prosecuzione del processo. La sentenza definitiva, è la seguente: Choi Soobin, condannato a 20 anni e 3 mesi di reclusione, Choi Beomgyu, condannato a 19 anni e 6 mesi di reclusione, Kang Taehyun, condannato a 19 anni e 5 mesi, Huening Kai, condannato a 20 anni e 2 mesi e Choi Yeonjun, condannato a 25 anni e 10 mesi.- disse il giudice.

Noi guardavamo ancora con gli occhi spalancati, mentre la mia mano stringeva forte quella di Minho, che era accanto a me per sentire la sentenza definitiva e la carcerazione di quei bastardi.

-Questa era la sentenza definitiva, e con ciò chiudo questo processo una volta per tutte. Buona giornata a tutti- concluse il giudice alzandosi dalla sedia e andando a chiacchierare con un avvocato.

Tutti i presenti nell'aula cominciarono ad alzarsi, alcuni per andar via, altri parlavano tra di loro.

Mi voltai verso Minho e lo abbracciai forte. Lui mi strinse di più a sé con la sua forza. Eravamo felici, ce l'avevamo fatta.

Presi la sua mano e lo trascinai fuori da quel posto. -Dove vuoi andare?- mi chiese seguendomi, mentre abbandonava la mia mano per mettere il suo braccio attorno alla mia vita e portarmi più vicino a lui. -A casa- dissi.

-Casa mia o tua?- chiese ridacchiando -La nostra- risposi serio.

-Cosa...?- sul suo volto si fece spazio un'espressione perplessa.

-Intendo, la vecchia casa tua, che ora è nostra, perché vivrò con te-

-Serio?!- si fermò mentre un sorriso a trentadue denti gli si formava sul viso. -Beh, Felix è andato a stare con Changbin, e non mi va di stare solo, così abbiamo deciso di non tenere più l'appartamento. Quindi, a meno che non vuoi farmi dormire sotto qualche ponte...- venni interrotto dalle sue labbra che pressavano sulle mie.

Non mi importava che eravamo in strada, non mi importava che le persone ci guardavano, finché ero con Minho il resto non importava. C'eravamo solo io e lui, e non potevo chiedere niente di meglio.

Alla fine mi trascinò lui a casa sua, anzi, nostra. Non appena chiuse la porta di casa si buttò su di me, attaccandosi alle mie labbra. -Ti amo- sussurrò nel bacio. -Anche io-

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Senza neanche accorgercene poco dopo finemmo nella camera da letto, e i nostri vestiti per terra.

-Cazzo...- gemetti mentre inseriva dentro di me 2 dita, muovendole rapidamente.

Si avvicinò a me e mi baciò mentre portava la sua erezione alla mia entrata. Sentii un forte dolore e inarcai la schiena -Minh-o- cercai di dire mentre mi baciava con foga. -Hm?- si staccò e mi guardò negli occhi, con uno sguardo nuovo, come se fosse più innamorato di me.

-No niente, ti amo- dissi, in realtà volevo dire altro, ma chi se ne frega, rimandiamo tutto a dopo, per ora volevo soltanto godermi il momento con la persona che più amo.

angolo autrice
questo capitolo mi fa schifo, oltre che sembra corto nonostante sono più di 800 parole.

The policeman without the gun - minsungWhere stories live. Discover now