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-Ho un'idea...-

~~~~~

Minho

Ero in posizione. Non ero sicruo che il piano del novellino funzionasse. Ma doveva funzionare.

Aspettavo dietro l'angolo. Secondo le ricerche di Jisung, un membro dei TxT andava sempre nella stessa discoteca, ogni mercoledì sera. Dovevo solo aspettare in posizione. Chan era dentro il locale, facendo finta di essere uno dei soliti ubriaconi che vi erano in tutte le discoteche, mentre il novellino stava dietro il bancone a servire alcol.

Doveva funzionare. Non avevo molta fiducia nel novellino, ma sembrava un tipo sveglio.

E poi, lo ammetto, è anche piuttosto carino, ma nulla di più.

Sentii dei passi. Sbirciai da dietro l'angolo. Nessuno.

Premetti un pulsante dell'auricolare che avevo all'orecchio.

-Non vi è ancora ness-- qualcuno mi interruppe mettendo una mano sulla mia bocca e premendo forte per non farmi urlare. Con l'altra mano, l'individuo prese i miei polsi e me li portò dietro la mia schiena. Mi fece appoggiare ad un cassonetto dell'immondizia.

Mi dimenavo, cercavo di liberarmi.
-Che ci fai qui, eh?- chiese l'individuo. Mi voltò in modo che potessi guardarlo bene in faccia. Choi Beomgyu.

Istintivamente gli morsi la mano, gesto che gliela fece rimuovere subito dalla mia bocca seguito da un 'aia'.

Gli sferrai un pugno dritto sullo stomaco facendolo finire a terra. Per mia fortuna arrivarono anche Chan e Jisung, che avevano capito che ero in pericolo dato che avevo lasciato la frase a metà.

-Aiutatemi a legarlo per bene, lo portiamo in centrale- dissi, e loro prontamente lo sollevarono dal pavimento. Chan lo sbatté all'auto e gli ammanettò le mani dietro la schiena.

Arrivammo alla caserma e Chan lo rinchiuse in una cella temporanea, nel frattempo io e Jisung preparammo le telecamere e i micro microfoni per interrogarlo in una stanza blindata.

Jisung

Lo avevamo catturato. Il mio piano aveva funzionato, più o meno.

Ero così emozionato, sarebbe stato il mio primo interrogatorio, non vedevo l'ora.
Minho lasciò che io lo aiutassi ad interrogare il criminale, proprio perché dato che avevo una laurea in psicologia, teoricamente sapevo come farlo parlare.

-Allora- iniziai con calma -Dove si trova il resto della banda?-

Beomgyu sorrise beffardo. Rise, non capivo cosa c'era da ridere, ma lui rideva. Era come se si stesse prendendo gioco di noi.

-Bastardo che cazzo te ridi- lo rimproverò Minho che cominciava ad irritarsi.

Aspettamo 5 minuti. Lui ancora non parlava. Stavo cominciando ad agitarmi, mi sentivo inutile. Perché non riuscivo a farlo parlare? E soprattutto, come potevo riuscire a farlo cantare? A confessare tutti gli omicidi? Stavo cominciando a dubitare di me stesso, come potevo sperare di riuscire a far sputare il rospo ad un uomo come lui, non avrebbe mai tradito i suoi compagni. Involontariamente cominciai a sfregare la mano sulla coscia per alleviare la tensione, mentre sulla mia fronte apparivano le prime goccioline di sudore.

Sentii un'improvvisa pressione sulla mano che sfregava sulla coscia, che mi fece fermare. Era la mano di Minho. L'aveva poggiata forse per fermarmi perché probabilmente gli dava fastidio, o forse per tranquillizzarmi, sinceramente non mi importava. Era un tocco caldo e fermo. Presi un sospiro. 'Ce la puoi fare, dimostra le tue abilità' mi continuavo a ripetere.

Cominciai a parlare, cercando di convincere l'interrogato a parlare. Sembrava irremovibile, non fiatava nemmeno.

-VUOI PARLARE FIGLIO DI PUTTANA- si alzò di scatto Minho mettendo una mano intorno al collo dell'uomo.

-MINHO FERMATI- gli tolsi la mano dal collo dell'altro e lo trascinai per il polso fuori dalla stanza, a modo che Beomgyu non potesse sentirci.

-Vai con Chan di là, aspetta, ti prego. Dammi una possibilità, tenterò il massimo delle mie abilità, fidati- mi guardò per qualche istante, e dopo aver riflettuto per un momento, annuì e mi accennò un lieve sorriso.

Mi mise una mano sulla spalla -Buona fortuna novellino- disse prima di andarsene.

Tornai dentro la stanza, mi sedetti e poggiai i gomiti sul tavolo tenendo le mani incorciate dinnanzi a me. Avevo deciso di mettere in gioco tutte le mie abilità. Faceva il gioco duro? E che gioco duro sia.

-Immagino che vuoi andare via da qui, non erro?- con mia sorpresa l'uomo annuì -Bene, anche io ho una voglia assurda di andare via, perché non ci tengo a restare chiuso in quattro mura con una testa di cazzo come te...-

-Tuttavia, rimango qui, perché voglio sapere delle cose da te...- cominciai a fargli delle domande tenendo un sorrisetto beffardo e un'aria di sfida sul volto.

In questo modo riuscii a far parlare Beomgyu. Non disse proprio tutto, e qualcosa era anche una menzogna, ma l'importante era che ci aveva dato altri pezzi per completare il puzzle.

-Tutto qui?- chiesi passandomi la lingua sui denti, mentre con una mano disegnavo dei cerchi immaginari sul tavolo. Mi stavo divertendo parecchio.

-Tsk.. cos'altro ti dovrei dire?-

-Magari...- alzai lo sguardo e lo fulminai con gli occhi -...dimmi dove si trova Choi Yeonjun-

-Tu... piccolo bastardo, te lo scordi- ringhiò poggiando la schiena nello schienale della sedia.

-Sai... ho un ruolo importante in questo posto- mentii -Forse potrei fare in modo che ti diminuiscano lo sconto della pena, o meglio, potrei farti scappare-

-Idiota, lo sanno tutti che ci sono le telecamere e i microfoni nelle stanze per gli interrogatori, ti avranno sentito e te la faranno pagare-

-Tutti qui in centrale sanno che non voglio né telecamere né microfoni mentre interrogo. E' più una chiacchierata confidenziale per me...-

-E come fai con quello che ti svelano gli interrogati?- cominciò ad apparirgli un'espressione perplessa sul volto.

-Beh... diciamo che ho un'ottima memoria- mi piaceva canzonarlo in questo modo. Guardai l'orologio -Bene, possiamo finirla qui, mi sono rotto i coglioni di sprecare il mio prezioso tempo con un bastardo come te... a presto Choi Beomgyu- mi alzai ed uscii da quella stanza. Chiusi la porta e vidi Chan e Minho corrermi contro.

-Cazzo Jisung, sei un fottuto genio!- esclamò entusiasta Chan. Loro avevano registrato e guardato tutta la scena tramite i micro microfoni e le micro telecamere.

-Ci stiamo avvicinando alla vittoria dopo molto tempo- Minho mi prese per le spalle e poi mi strinse a sé per qualche istante, subito dopo si ricompose fingendo un colpo di tosse -Domattina vieni alle 9, non c'è bisogno che ti presenti alle 7.- portò lo sguardo anche su Chan -Tornate a casa ora, è tardi sono le 3-.

angolo autrice
nel prossimo capitolo ci sarà una smut vi avverto, ma non vi dico tra chi ;)

The policeman without the gun - minsungWhere stories live. Discover now