¹⁸

507 38 26
                                    

Jisung

Passammo i seguenti giorni a prepararci per bene, e ad essere pronti per ogni evenienza. Avevamo anche escogitato un piano per circondarli per poi prenderli.

Ad aiutarci, avevamo chiamato anche alcuni membri della sqaudra del comandante Hoseok: Jungkook, Yoongi e Namjoon, ci sarebbero stati d'aiuto, perché dopotutto più eravamo, più possibilità di trionfare avevamo.

Avevo anche trascorso molto tempo ad allenarmi con la pistola ad insaputa di Minho, per questo spesso arrivavo in ritardo per le riunioni della squadra per perfezionare il piano d'attacco. Cosa che, ovviamente, lo faceva parecchio incazzare, ma ogni volta mi perdonava perché non sapeva resistermi.

Era finalmente arrivato il 21, giorno in cui, teoricamente se i miei calcoli e le mie teorie erano corrette e io non mi sbagliavo, avremmo catturato quei figli di puttana una volta per tutte.

Chiesi a Minho cosa sarebbe successo se riuscivamo a catturarli, e lui mi rispose che la pagheranno cara e sconteranno una notevole pena, dato il numero degli omicidi compiuti: 147. Era un grande numero, nonostante il loro primo omicidio fu soltanto 3 anni fa. 147 vite ingiustamente spezzate. 147 ultimi respiri. E chissà quanti altri ce ne saranno se non riusciremo a prenderli.

Era ancora pomeriggio, e loro solitamente agiscono la sera o la notte, quindi ci siamo presi del tempo per prepararci. -Hey Minho...- richiamai il più grande avvicinandomi a lui, mentre indossava il giubbotto anti-proiettile -Che c'è Jis- mi sorrise.

-Ho paura che io mi sia sbagliato...- vidi il sorrisetto che aveva in volto svanire lentamente mentre le sue labbra si curvavano leggermente verso il basso -Hey hey, non pensarlo nemmeno per scherzo. Mi fido delle tue capacità, mi fido di te. Sei un ragazzo bello e intelligente, ci hai aiutato molto da quando sei arrivato, quindi non pensarci più, io ripongo tutta la mia fiducia in te e sono sicuro che non ti sei sbagliato, ma hai pienamente ragione-

Mi tirò a sé in un abbraccio. Strinsi le mie braccia attorno al suo busto con forza. Quando le sue braccia mi avvolgevano mi sentivo come a casa, mi sentivo al sicuro, mi sentivo protetto, come se niente potesse farmi del male finché c'era lui con me.

Ci staccammo dall'abbraccio e io subito dopo poggiai con forza le mie labbra alle sue, non potevo resistere, avevo voglia di baciarlo e basta.

Lui mise le mani sui miei fianchi accarezzandoli lentamente prima di stringerli per poi avvicinarmi di più a lui. Con le mie mani cingevo il suo collo, tirando il più possibile il suo volto vicino al mio. Chiese l'accesso alla mia bocca picchiettando con la lingua sui miei denti, cosa che ovviamente gli concessi.

Fummo interrotti da un colpetto di tosse. -Mi duole interrompervi, ma dobbiamo andare- disse Chan cercando di rimanere serio, mentre Seungmin dietro di lui ci guardava maliziosamente. -O-oh, si. Arriviamo, aspettateci fuori- disse Minho mentre con una mano si grattava la nuca per l'imbarazzo.

Loro annuirono ed uscirono dalla stanza lasciandoci nuovamente soli. Mi guardò e mi diede un ultimo bacio a stampo sulle labbra per poi prendere la mia mano per uscire dalla stanza e raggiungere gli altri.

~~~~~

Eravamo in posizione già da 4 ore, e ancora non c'era nemmeno l'ombra dei TxT. Stavo cominciando a dubitare di me stesso, e stavo rivalutando l'opzione di licenziarmi veramente se il tutto fosse stato un totale fallimento. Sentivo il sonno pian piano prendere il sopravvento di me, facevo fatica a tenere le palpebre ben aperte, e ogni due per tre uno sbadiglio abbandonava la mia bocca.

Accanto a me, c'era Minho, che aveva insistito per appostarsi con me, per proteggermi in caso di eventuale pericolo.

Nonostante dovevamo stare sul 'chi va là', mi accoccolai lo stesso a lui, poggiando la mia testa sul suo braccio. Lui cinse la mia vita con il suo braccio stringendomi più a sé. Era una posizione un pò scomoda, specialmente perché eravamo seduti dietro un fottuto cespuglio, per niente comodo.

Sentii un rumore strano e subito alzai la testa, guadagnandomi un'occhiata confusa da Minho. Guardai intorno, tenendo la mano un pò più su del mio fianco, sempre pronta ad estrarre la pistola dalla cintura. Minho capii che forse c'era qualcuno e si mise in posizione anche lui. -Tenetevi pronti, forse c'è qualcuno- lo sentii bisbigliare all'auricolare, in modo che gli altri si mettessero pronti in caso di evenienza.

Un signore entrò al parco, dall'aspetto sembrava uno di mezza età. Si faceva strada tremolante, come se avesse il timore di morire da un momento all'altro. Da dietro di lui, sbucarono 5 teste, i TxT.

Presi in mano la pistola, pronto ad agire. Stettimo tutti fermi in attesa che avanzassero ancora in modo da essere proprio al centro, cosicché noi potevamo circondarli.

Finalmente erano in posizione.

Minho diede il segnale e sbucammo tutti e 9 dai nascondigli.

In poco tempo si creò il putiferio, perché i TxT erano ben armati, come se si aspettassero che noi eravamo lì. Io mi guardavo intorno confuso, incapace di agire, paralizzato dalla paura.

C'erano Namjoon con Hyunjin che cercavano di far fuori Taehyun, mentre Yoongi con Seungmin cercavano di neutralizzare Beomgyu. Jungkook stava soccorrendo Changbin che era stato ferito alla mano da uno dei pugnali di Yeonjun. Chan e Minho cercavano di disarmare Kai e Soobin. Mentre io...

Mi sentivo inutile, non sapevo che fare. Da un lato avevo un pugnale, nel caso qualcuno avesse tentato di attaccarmi da troppo vicino, e in mano avevo una pistola. Volevo utilizzarla, ma avevo paura di sbagliare mira e così avrei finito per colpire uno dei miei amici, perciò non volevo rischiare.

Improvvisamente, mi si avvicinò Kai, con un pugnale in mano. Avevo paura, sentivo le gambe tremare, ero come paralizzato, non sarei riuscito a scappare neanche volendo.

Presi un sospiro, mi feci coraggio. Ricordai gli incoraggiamenti di Minho, e alzai la pistola mettendomi in posizione. Non volevo ucciderlo, volevo soltanto cercare di impaurirlo in modo che si sarebbe allontanato da me.

Ma lui continuava ad avvicinarsi e stava anche aumentando il passo. Il panico prese il possesso del mio corpo. Mirai alla gamba, chiusi gli occhi, e sparai.

Sentii un gemito di dolore mentre riaprivo gli occhi. Lo avevo colpito nel polpaccio. Sorrisi involontariamente. Ero riuscito ad usare correttamente una pistola, ed ero riuscito a non ucciderlo per fortuna, dato che non volevo cadaveri sulla coscienza e non avevo voglia di scontare una pena in carcere.

Mi voltai felice, cercando lo sguardo di Minho. Non lo avessi mai fatto...

Vidi Yeonjun mirare a lui e sparare. Vidi perfettamente la scena. In quel momento era come se stesse andando tutto a rallentatore. Persi un battito.

Vidi il proiettile lacerare in un colpo secco le carni di Minho, appena sotto il cuore.

angolo autrice
manca l'ultimo capitolo e poi ci sarà l'epilogo sksksk

The policeman without the gun - minsungWo Geschichten leben. Entdecke jetzt