⁹!

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(!smut!)

Improvvisamente lui mi baciò.

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Minho

Per qualche istante rimasi come paralizzato, era totalmente inaspettato. Non avevo ancora realizzato che un membro della mia squadra mi stava baciando. Poi però il contatto delle sue labbra sulle mie mi fece tornare di nuovo in me. Ricambiai il bacio muovendo le mie labbra sulle sue dolcemente. Le sue labbra avevano un bel sapore, ed emanavano uno strano calore che mi faceva sentire al sicuro. Lui si staccò mormorando subito dopo un 'scusa' imbarazzato.

Fece per andarsene a testa bassa ma io lo fermai prendendogli il polso. Lui mi guardò. Aveva le lacrime agli occhi. Subito lo strinsi a me in un abbraccio per poi far scontrare nuovamente le nostre labbra. Mi ero appena reso conto di aver sviluppato una dipendenza. Si, ero dipendente dalle labbra di Jisung da ora.

Morsi leggermente il labbro del minore facendogli aprire leggermente la bocca. Colsi l'occasione per inserire la lingua. Lo sentii paralizzarsi per un istante, forse non se l'aspettava. In realtà nemmeno io mi sarei mai immaginato di baciare un membro della mia squadra, ma ero terribilmente ubriaco e non riuscivo nemmeno a pensare lucidamente.

Le nostre lingue cominciarono ad intrecciarsi a vicenda. La mia lingua vagava all'esplorazione della bocca di Jisung. Portai le mani sui sui fianchi, stringendoli. Lo avvicinai di più a me, i nostri petti si scontravano. Lui portò le mani attorno il mio collo e mi abbassò leggermente verso di lui. Mi staccai. Lui mi guardò perplesso. -Vieni con me- mormorai. Presi la sua mano e intrecciai le sue dita con le mie. Gli sorrisi trascinandolo fuori da quello sporco bagno. Mi guardai intorno e vidi i miei amici, ognuno con la persona per cui avevano una cotta, e lì mi resi conto che anche io ero con la persona per cui mi ero appena preso una cotta potente.

Lo guidai nel piano superiore del locale. Sapevo dove stavo andando, ero stato lì quando dovevo recuperare Changbin che si stava per fare Felix. Ricordo ancora la sua faccia incazzata quando li interruppi, non mi parlò per una settimana. Tutt'ora però mi chiedo come mai una discoteca dovrebbe avere delle stanze al piano di sopra.

Ne trovai una aperta ed entrai subito. Chiusi la porta a chiave per evitare che qualcuno interrompesse. Vidi Jisung inizialmente perplesso, poi cambiò espressione e gli spuntò un sorrisetto furbo, come se avesse capito le mie intenzioni. Fu lui a venire verso di me e a baciarmi. Lo sbattei al muro e poggiai le braccia su di esso, accanto a lui. Lo tenevo intrappolato fra le mie possenti braccia, come se potesse scappare da un momento all'altro.

Le nostre lingue danzavano insieme. Lo presi in braccio e gli feci allacciare le sue gambe attorno al mio busto. Ci baciammo con foga per qualche minuto, fino a quando non ci staccammo per mancanza di aria. Mi guardò negli occhi, e io feci lo stesso. I suoi occhi brillavano, mettendo in risalto le sue iridi castane. Sentivo di poter restare a fissarlo per ore, cercando di memorizzare ogni suo minimo dettaglio, ogni sua piccola imperfezione, quelle minuscole imperfezioni che lo rendevano perfetto. Ma che dico, Han Jisung e imperfezioni non possono stare nella stessa frase, lui è la perfezione.

Non mi ero neanche accorto di essermi perso troppo nei miei pensieri. Lui mi portò nuovamente alla realtà cominciando a lasciarmi teneri baci umidi sul collo. Sorrisi e lo poggiai dolcemente sul letto, mettendomi sopra di lui. Non riuscivamo a guardarci negli occhi senza cercare di scavarci nel profondo dell'anima. Il suo sguardo passava svelto dai miei occhi alle mie labbra. Si passò la lingua sulle labbra e non resistetti più.

Cominciai a baciargli il collo, mentre con le mani gli sbottonavo la camicia nera che gli dava un'aria più sexy. Lasciai una scia di baci umidi, partendo dalle clavicole, fino al petto, ai leggeri addominali, e mi fermai una volta arrivato alla sua linea V. Alzai lo sguardo, e lui mi fece un cenno del capo, dandomi il consenso a continuare. Gli slacciai la cintura e prima che potessi fare altro, mi afferrò per il colletto della maglietta e mi portò verso di lui. -Non credere che ti lasci fare tutto da solo- disse con sguardo seducente, passandosi la lingua sui denti.

In un attimo invertì le posizioni, ora stavo io sotto. Solitamente ero io quello che comandava, ma con lui mi sentivo così vulnerabile. Si avvicinò a me e mi sfilò la camicia, sbottonando soltanto i primi due bottoni. Passò un dito tra i miei addominali per poi lasciarci baci umidi. Mi sfilò i pantaloni, lasciandomi in boxer. Mi stuzzicava passando delicatamente le dita nel mio interno coscia, finché non resistetti più.

Invertii di nuovo le posizioni, lui era tornato sotto di me, sotto il mio controllo. Gli sfilai i jeans e subito dopo anche i boxer. Afferrai tra le mani la sua erezione e cominciai a muovere le mani, facendolo gemere. Portò indietro la testa -C-cazzo...- mormorò. Mi piaceva vederlo in quello stato. Sudato, con i capelli scompigliati. Il paradiso. -S-sto per...- disse, e io mi fermai. Mi guardò confuso. -Non era il momento- ridacchiai per poi baciarlo con foga.

Portai due dita alla sua bocca e lui le inglobò. Le sfilai dalla sua bocca e le portai davanti la sua entrata. Misi un dito con un colpo secco. Lui gemette inarcando la schiena. Aspettai che lui annuisse, dandomi il consenso per continuare. Infilai anche altre due dita, muovendole dentro di lui. Ripresi a baciarlo, soffocando i suoi gemiti.

Sfilai le dita e mi tolsi l'unico indumento rimasto, lasciando fuori la mia erezione pulsante. Lo baciai un ultima volta, facendo toccare le nostre intimità. Entrai in lui con un colpo secco -CAZZO MINHO- mi urlò contro. Vidi che nei suoi occhi cominciavano a formarsi delle lacrime e gli accarezzai dolcemente la guancia -Sto fermo- gli sussurrai abbozzando un leggero sorriso. Poco dopo mi diede il consenso e cominciai a muovere lentamente il bacino.

Pian piano aumentavo il ritmo, facendolo gemere sempre di più. I respiri si facevano più affannati. Sentii un calore sul basso ventre -Jis, sto per venire- lo avvertii -P-pure i-o- gemette in risposta lui. Venimmo insieme più tardi, orgasmando forte, io dentro di lui, e lui fuori, sporcando i nostri petti. Finalmente uscii da lui e mi buttai sul letto, avvolgendo con un braccio la sua sottile vita.

-Minho...- sussurrò quasi addormentato.

-Dimmi-

-Mi piaci tanto...- mormorò prima di addormentarsi.

-Anche tu mi piaci, veramente tanto- dissi baciandogli la fronte, facendolo accoccolare di più a me.

angolo autrice
spero di averla scritta bene🕴

anygay, domani non pubblico perché sono costretta ad andare a mare che ansia

The policeman without the gun - minsungWhere stories live. Discover now