Stava passando la fiaschetta in silenzio a Barty quando apparve Cerci. L'aveva persa qualche tempo dopo che erano riusciti a superare la fila di persone che le porgevano le condoglianze. Aveva detto "Condoglianze" così tante volte quel giorno che non era più sicuro di sapere cosa significasse quella parola ormai.

"Come state?" chiese, con gli occhi dolci, spostando lo sguardo dall'uno all'altro. Non era sicuro di come si sentisse. Probabilmente patetico. Si sentiva patetico.

Barty alzò la mano, con il palmo rivolto verso il basso, e la fece oscillare. Cerci gli fece un piccolo sorriso.

"Mi sembra giusto. Perché non usciamo di qui eh? Andiamo a prendere del cibo? Offro io".

"C'è del cibo qui", disse Barty, anche se non sembrava nemmeno che stesse facendo polemica, più semplicemente stava affermando un fatto.

"Sì, ma sento che voi due potreste trarre vantaggio dal non essere più qui."

Barty fece un verso che sarebbe potuto essere una risata o uno scherno, Regulus non poteva esserne sicuro. Gli occhi di Cerci lo trovarono, gli stavano facendo una domanda.

"Reg?"

Sostenne il suo sguardo per un momento prima di guardare la porta del soggiorno, solo il bordo del ritratto di Evan era visibile.

"Sì," disse alla fine, con voce ruvida. "Sì, andiamocene."

Non stava prestando attenzione a dove li stesse portando Cerci, non pensava che lo stesse facendo Barty, i due dormivano praticamente in piedi. La morte era una di quelle cose su cui non potevi avere un'opinione diversa. 

Evan era morto.

Era morto.

Era morto.

Era morto.

Regulus lo sapeva. Lo sapeva dal momento in cui era successo. Aveva visto lo sguardo vuoto negli occhi del suo amico. Ma comunque... non riusciva proprio... a capire cosa significasse.Fu solo quando Cerci lo spinse su un divanetto di pelle insieme a Barty che Regulus si rese conto che erano finiti al Paiolo Magico. Per lo più era vuoto, le persone non uscivano molto in quei giorni, non era sicuro.

Per colpa tua, sibilò la voce nella sua testa.

La soffocò meglio che potè. Poteva gestire pochi sensi di colpa alla volta.

"Cosa posso portarvi gente?"

Regulus sbattè le palpebre verso la strega eccessivamente allegra che era appena arrivata al loro tavolo. Sorrise loro, blocco di carta e piuma fluttuavano accanto alla sua testa.

"Whisky," disse Barty con voce piatta. Era appoggiato allo schienale del divanetto, con un'espressione vuota come il suo tono, "tanto wisky".

Il sorriso della cameriera scivolò via, sostituito dalla confusione: sembrava che stesse cercando di capire se prenderlo sul serio o meno.

"Portaci direttamente la bottiglia", disse Regulus, soddisfatto quando vide la penna finalmente muoversi.

"Anche una brocca d'acqua per favore," intervenne Cerci. "E tre hamburger con patatine".

Quando la cameriera si girò verso di lei, il suo viso si illuminò. "Oh mio dio, Cerci! Non ti avevo nemmeno riconosciuta0000, come stai?"

La faccia di Cerci divenne rossa all'istante. "Sto... sto bene... benissimo... beh", guardò velocemente Barty e Regulus e poi di nuovo la cameriera. "Non benissimo, ovviamente...siamo appena tornati da un funerale, quindi sono un po' triste in realtà, ma anche, anche... bene,in questo momento, beh, ecco, per le patatine e... tu o... il cibo," tutte quelle parole uscirono più o meno in un unico respiro, lasciando che Cerci sembrasse piuttosto senza fiato alla fine della frase, e leggermente ansante.

Choices  ||Jegulus/Wolfstar || TRADUZIONEWhere stories live. Discover now