Capitolo 6

1.3K 70 48
                                    



Capitolo 6


"Santo cielo James," Abbott si schiantò contro di lui quando atterrarono di nuovo a terra, schiaffeggiandogli la schiena, mentre Alice arrivava da dietro e gli scompigliava i capelli.

"Non ho mai visto nessuno volare così!" urlò Abbott. "Distruggeremo Corvonero!"

"Sei stato bravo, ragazzo" sorrise Alice, il resto della squadra atterrò intorno a loro.

James sorrise soltanto, un sorriso grande a trentadue denti, un po' senza fiato per il volo.

Sirius si rotolò accanto a lui, colpendolo con una spallata di scherno.

"Ti do un sei su dieci, non abbastanza spettacolare per i miei gusti" gli strizzò l'occhio.

"Ci basti già tu come showman, Black" disse Frank, spingendo gli occhiali in cima alla testa.

"Okay squadra, sono molto contento di quest'allenamento: Macdonald, rafforza i tuoi passaggi, Abbott, devi ancora lavorare per mirare bene i tuoi bolidi e Potter?"

"Si signore?" disse James, portando la mano alla fronte in un finto saluto. Il ragazzo più grande lo ignorò.

"Vola così sabato e mi rimangerò tutto ciò che ho mai detto di male su di te."

"Aspetta, cosa hai detto di male..."

"Andate tutti sotto la doccia. Mi aspetto che torniate su questo campo domani mattina alle sei".

"Ma cosa hai detto..." la squadra si disperse, Frank si allontanò come se James non gli stesse parlando.

"Alice?" si rivolse alla ragazza più grande supplichevole, ma lei sorrise soltanto, facendo schioccare la lingua.

"Scusa James, le mie labbra sono sigillate."

"Oh davvero, perché non è quello che sembrava quand-aglio!," si interruppe Sirius, mentre lei gli dava uno schiaffo sulla nuca mentre si dirigeva verso lo spogliatoio.

"Merlino," Sirius la fissò da dietro, strofinandosi la nuca. "Amo quella donna".

James fece uno sbuffo, dando una pacca sulla spalla all' amico. "Non è alla tua portata, amico."

"Non lo so."

"Oh, Black!"

Entrambi si girarono verso Mary, appoggiata all'ingresso del campo, che muoveva il dito a mano a mano che si avvicinava.

"Credi che si riferisca a me?" chiese James, guadagnandosi una gomitata di lato.

"Ti raggiungo più tardi, ok?" disse Sirius mentre faceva jogging all'indietro verso di lei.

"Farai meglio a non fare tardi, idiota, abbiamo una festa per cui prepararci!"

"Sì mamma," disse con un sorriso sfacciato.

James alzò gli occhi al cielo, sorridendo suo malgrado. "Coglione", sussurrò sottovoce mentre si dirigeva verso lo spogliatoio.



"Sembri di buon umore."

James si voltò, sorpreso di trovare Marlene che si mise al passo con lui.

"E' stato un buon allenamento," fece spallucce.

"Uh Huh."

James inarcò la fronte. "Perché sembra che stai pianificando la mia morte, McKinnon?"

"Sembra che tu sia stato terribilmente felice negli ultimi giorni."

"Sono una persona molto ottimista, è una delle mie tante eccellenti qualità".

"Si potrebbe addirittura dire che stai brillando."

"Ho una pelle fantastica."

Marlene rise, dandogli un pugno sul braccio. "Prima o poi lo capirò, lo sai."

"Capirai?" chiese James. "Vuoi dire il segreto della mia grande pelle? Scusa, ma è tutta genetica, tesoro".

Ma Marlene non si fece scoraggiare, gli occhi sbarrati e luminosi come quando vedeva il boccino. "Non è una Grifondoro, almeno questo lo so."

James emise qualcosa tra un sospiro e una risata, passandosi una mano tra i capelli sudati. "Marlene, te l'ho detto, non c'è nessuna ragazza."

"Certo, come no"

"Marlene".

"James".

Scosse la testa. "Sei tremenda, lo sai?"

"Sono piuttosto sicura che sia un complimento detto da te."

Non potè fare a meno di sorridere: "Lo è infatti".

"Sai," Marlene si appoggiò a lui, una ciocca di capelli che le scivolava via dietro l'orecchio.

"Potresti anche dirmelo, visto che siamo amici."

Per qualche motivo che lo colpì troppo da vicino, i suoi occhi tornarono al punto in cui il suo migliore amico stava ancora parlando con la sua ragazza. Voleva dirglielo, ai suoi amici. Avrebbe aiutato, pensò, lo avrebbe aiutato a far sentire la situazione più reale. Non era ancora del tutto sicuro di non essersi inventato tutto. Perché era da pazzi, lui e Regulus. Brillante, ma folle.

James deglutì a fatica. "Non c'è niente da dire Mar."

Lo investì in un modo che lo fece sentire esposto. "Se lo dici tu."

Choices  ||Jegulus/Wolfstar || TRADUZIONEWhere stories live. Discover now