Capitolo 21

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Capitolo 21



C'era qualcosa di meraviglioso nel non fregarsene. Almeno, se lo facevi bene. Era quasi come un interruttore nel cervello di Sirius che solo lui poteva muovere. E poi, all'improvviso, niente era più importante, niente più contava: né cosa pensassero le persone, cosa volessero da lui. Era meglio del sesso, a dirla tutta.

Tornare alla normalità però faceva schifo.

Pensava di riuscirlo a controllare: l'interruttore. Era stato così  fino all'anno scorso, fino a quando non aveva raccontato a Piton di Remus, finché non aveva visto l'orrore bagnare la faccia di James, in quel momento si era reso conto di quanto fosse stupido.

A dirla tutta non riusciva nemmeno davvero a ricordare quel momento, il momento in cui aveva deciso di far saltare in aria tutta la sua vita. Sicuramente non stava pensando a quello che stesse realmente facendo. Un secondo prima sembrava tutto così inutile - i segreti, la paura - e poi un attimo dopo era diventato divertente. L'idea di Piton faccia a faccia con un lupo mannaro.

Non un lupo mannaro.

Il suo cervello si corresse.

Moony.

Remus.

Il ragazzo dagli occhi belli, i capelli arruffati e il sorriso di chi aveva paura di se stesso.

Quel ragazzo.

Il mio. Il mio. Ilmio. Il mio.

Quella notte però non aveva avuto nessuno di quei pensieri. Non aveva sentito niente di quel dolore. Era rimasto solo per così tanto tempo, che pensava di essere diventato invisibile. Fino a quando non gli tornò in mente che suo zio era morto. Che probabilmente era colpa sua. Era proprio da sua madre, uccidere qualcuno solo per vendicarsi di lui. Solo per punirlo. Per farlo rimanere solo fino a quando non diventasse capace di non sentire più niente.

E poi Piton aveva cominciato a fare qualche battutina sul fatto che Remus fosse malato. Su quanto fosse fragile. Che patetico. Sirius ricordava di aver riso per quello. Perché era divertente vedere Severus Piton che chiamava Remus Lupin debole. Quando in quel preciso momento gli mancavano solo pochi minuti per trasformarsi in un vero e proprio mostro.

Non un mostro.

Moony.

Remus.

Il mio. Il mio. Ilmio. Il mio.

In quel momento l'unica cosa più divertente di Piton che non sapeva in cosa cazzo si stesse cacciando, era proprio Piton che non capiva in cosa cazzo si stesse cacciando .Quindi gli aveva detto dove andare, se voleva sapere perché Remus era sempre così malato. E mentre aveva visto Piton andarsene, aveva sentito quella sensazione familiare. Quella sensazione che gli diceva di fare la cosa che non avrebbe dovuto fare. Di non fregarsene.

Tornar ealla normalità faceva davvero schifo.




Era presto, troppo presto, sul serio. Nessuno sano di mente si sarebbe alzato così presto, ma tanto James era sempre stato meno sano di mente di quanto la gente credesse. Almeno secondo Sirius.

Era seduto sugli spalti, a guardare la squadra di Grifondoro che finiva il primo allenamento dopo i provini. Sembravano a posto, i buchi lasciati da Frank e Alice erano grandi, ma non insormontabili, eJames era stato in grado di trovare dei buoni nuovi talenti. Il portiere in particolare, del terzo anno, Jeremy o Renly o qualcosa  del genere, sarebbe stata una star assoluta. Sirius poteva già vederlo.

Choices  ||Jegulus/Wolfstar || TRADUZIONEWhere stories live. Discover now