Capitolo 31

429 49 58
                                    

Atsumu rimase in disparte a rimuginare su ciò che Kiyoomi gli aveva detto poco prima: non riusciva a credere come fosse possibile che quel ragazzo riuscisse a leggerlo così bene quando si era sempre vantato di riuscire a nascondere ciò che provava, in più Kiyoomi era arrivato dritto al sodo col suo discorso, non ci aveva girato intorno e aveva illustrato il suo punto senza fare scenate e senza aggiungere dettagli inutili. Non sapeva spiegarsi perché, ma sentì le sue guance riscaldarsi e un sentimento sconosciuto cominciava a prendere forma nel suo petto.
Venne riscosso da Osamu, che senza dire nulla lo afferrò per un polso e lo trascinò nel gruppo, dove gli altri parlavano della vacanza e della mancanza di camere.

«Ragazzi, ho una cosa importante da comunicare. Ci sono solamente otto camere da letto, come ci disponiamo?» chiese Kuroo osservando Akaashi tirare fuori un'agenda e una penna.
«Facciamo così, per la pace dei sensi di tutti Bokuto-san e Kuroo-san non staranno nella stessa stanza. Non provate a lamentarvi, fareste casino e penso che molti di noi la notte vogliano dormire,» disse Keiji guardando male i due diretti interessati, poi aggiunse: «Ovviamente anche ad Osamu e Tsumu è proibito dormire nella stessa stanza per le stesse motivazioni, ed anche a Matsukawa-san e Kuroo-san, o Bokuto-san.»
«Bene, allora direi di procedere alla sistemazione, hai qualche brillante proposta Akaashi?» domandò Matsukawa.
«Beh... Non proprio, non ancora. Vorrei che Sakusa mi aiutasse, più che altro per sapere la sua preferenza dato che è quello che si sta impanicando più di tutti per questa cosa.»

Lo sguardo di Atsumu si diresse alla velocità della luce ad osservare Sakusa, da come le sue sopracciglia fossero aggrottate, il Miya diede ragione ad Akaashi, Kiyoomi si stava impanicando per la storia del dividere le camere, o forse per altro? Bah, chi capiva quel ragazzo doveva ritenersi una persona fortunata anche perché non era una cosa così facile.

Sakusa sentì, quasi immediatamente, gli occhi di Atsumu su di sé ed alzò lo sguardo per perdersi in quei grandi occhi marroni che lasciavano intuire cosa il proprietario provasse. Senza pensarci troppo e senza interrompere il contatto visivo con Atsumu, Kiyoomi rispose ad Akaashi: «Vorrei stare in stanza con Miya.»

Tutti, ripeto tutti, rimasero sorpresi nell'udire la sua risposta. Keiji si riscosse dalla sorpresa e cominciò a scribacchiare sulla sua agenda la prima accoppiata, poi si guardò intorno aspettando che altri si mettessero d'accordo.
«Beh, dato che il signorino ha così tanto da lamentarsi, perché non le crea lui le coppie?» chiese Kuroo.
«Perché Akaashi Keiji non è imparziale e si metterebbe in camera con Kenma solo per un po' di pace e tranquillità,» rispose Shirabu.
«Certo, prendiamoci il ragazzo fantasma solo perché è più facile conviverci,» borbottò Issei, poi come colto da un'illuminazione improvvisa aggiunse: «Se promettiamo di non fare troppo casino, posso stare in stanza con Makki?»
«No.»
«Assolutamente no.»
«Te lo sogni.»
Risposero in coro Akaashi, Tendō e Iwaizumi, invece il resto del gruppo si disse favorevole all'idea di Mattsun.
«La maggioranza è dalla mia. Mi dispiace plebei,» esordì Matsukawa, stampandosi sul viso un sorrisetto vittorioso.

Il gruppo discusse, non molto tranquillamente, su come dividersi le camere un'altra mezz'ora spaventando Fuyumi e Katsumi che li stavano guardando. Alla fine le coppie vennero formate e i ragazzi decisero di andare a prendere qualcosa da bere per dare tregua alle loro gole doloranti.

~~~~

La mattina dopo, Ushijima aspettava Tendō all'incrocio tra le vie delle loro case. Non appena vide il rosso, accompagnato da Kenma e Suna, Wakatoshi palesò la sua presenza e dopo aver salutato si mise a camminare silenziosamente al fianco di Satori.

Quando arrivarono alla tavola calda Ushijima venne "rapito" da Matsukawa, Semi e Kuroo e "trascinato" al loro tavolo.
«Perché mi avete allontanato da Tendō?» domandò Wakatoshi, fissando i suoi "rapitori".
«Perché stiamo creando un gruppo formato da Simp per quei ragazzi. E perché Kuroo voleva sapere se alla fine hai il permesso per prendere parte alla nostra vacanza,» rispose Issei, mettendosi seduto al fianco di Iwaizumi.
«Ve lo avrei comunicato a breve, ma sì. Ho il permesso dei miei tutori.»
«Fantastico! Ora ho bisogno di sapere se hai qualche intolleranza o allergia, così possiamo organizzarci per bene e poi discutiamo i dettagli perché ieri abbiamo provveduto a dividerci le camere e voglio sapere se a te va bene,» disse Kuroo per poi lanciarsi nella spiegazione di ogni singolo dettaglio.

~~~~

Quando finalmente, una settimana più tardi, la campanella suonò la fine di quella giornata e l'inizio delle vacanze invernali tutti gli studenti tirarono un sospiro di sollievo e le vivaci chiacchiere accompagnarono la loro uscita dall'edificio. I nostri sedici ragazzi si riunirono alla tavola calda, ormai diventata ritrovo abituale, discussero gli ultimi particolari della loro vacanza e decisero di andare a casa Miya per fare tutti i compiti assegnati prima di partire.

Si disposero per il salone ognuno sommerso dai propri libri di testo e dai propri quaderni, strano ma vero Sakusa accettò l'estrema vicinanza di Atsumu senza battere ciglio.
Dopo mezz'ora di silenzio totale uno sbuffo ruppe l'idillio.

«Basta, ho deciso. Matematica non fa per me,» esordì Bokuto poggiando la testa sulla pagina, ancora bianca, del quaderno di quell'odiata materia.
«Non fare i capricci, Bro. Pensa che domani andremo a divertirci,» Matsukawa non alzò il viso dal libro di letteratura per rispondere.
«Se ci penso non riesco a concentrarmi sui compiti!» si lamentò ancora Kōtarō, Akaashi lo paragonò mentalmente ad un bambino prima che qualcosa si accendesse nel suo cervello.

Per una delle rare volte in vita sua prese l'iniziativa e si spostò accanto al ragazzo più grande, proprio come aveva fatto il pomeriggio in cui lo aveva conosciuto, e seguendo le spiegazioni del libro si mise a spiegare a Bokuto gli argomenti che non capiva rendendolo partecipe della conversazione e discutendo con lui le cose che non capiva.

Invece Kenma, preso da un coraggio che non sapeva di avere e da un interesse personale che cresceva sempre più nel suo petto, si avvicinò a Kuroo per potergli chiedere di spiegargli alcuni argomenti di chimica che non aveva compreso bene; Tetsurō fu più che felice di aiutare Kozume e questo non passò inosservato alle vittime delle battutacce del moro.

Note della schizzata pazza (detta autrice):
Salve belle personcine. Ecco a voi il capitolo 31💁🏻‍♀️💙
Questo è stato il più faticoso da scrivere, ma Hey, here you go.
La sakuatsu prima o poi farà pace per bene, giuro. Intanto la Kuroken sta facendo piccoli passetti avanti. Akaashi vuole morire ma starà bene.
Grazie per leggere, votare e/o commentare la mia storia. Vi adoro miei cari lettori e vi voglio bene. Baci❤️

Will love blossom or is it not destined to?Where stories live. Discover now