II

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La notte prima del mio esame orale di maturità non riuscii a chiudere occhio. Nick e Fede si erano proposti di aiutarmi a distrarmi, ma avevo preferito passare il tempo a ripassare.

L'ansia mi diceva che avevo sbagliato a perdere un giorno di studio per andare al lago con loro, che avevano già avuto il colloquio la settimana precedente. Avrei dovuto passarlo a studiare. Non importava che i giorni successivi e quelli precedenti li avessi passati completamente sui libri.

Alle due di notte, Nick comparve fuori dalla mia finestra e quando lo lasciai entrare mi sequestrò tutti i libri e appunti.

Le mie proteste non servirono a niente.

«Dormi» era stato il suo ordine e per assicurarsi che lo seguissi, era rimasto accanto a me fino a quando non avevo chiuso gli occhi. La sua mano mi aveva accarezzato gentilmente i capelli finché, esausta, persi conoscenza.

Nick e Fede abitavano nella villetta a schiera accanto alla mia

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Nick e Fede abitavano nella villetta a schiera accanto alla mia. Il balcone della mia stanza comunicava con quello di Fede. La nostra vicinanza, unita al fatto che eravamo sempre finiti in classe insieme, aveva permesso il rafforzamento del nostro rapporto.

L'unico momento in cui la nostra amicizia si era incrinata era stato alle medie, dopo la scomparsa di suo fratello gemello.

Quando Nicolò era stato classificato come deceduto e non più scomparso, Fede era caduto in un tunnel oscuro, da cui secondo me non era mai davvero riuscito ad uscire.

Nick era entrato in scena qualche mese dopo la scomparsa del fratello di Fede.

Avevo sentito spesso la gente criticare la madre di Fede per aver adottato Nick. Secondo molti, il fatto che gli avesse dato lo stesso nome del suo figlio defunto e che avesse la medesima età significava che stava cercando di colmare il suo vuoto, di sostituirlo.

Non l'avevo mai biasimata.

Nicolò mancava anche a me. Eppure ero contenta che Nick fosse entrato nella mia vita.

Alle superiori avevamo scelto tutti e tre lo stesso indirizzo. Era stato un colpo di fortuna essere finiti nella stessa sezione.

Averli accanto mi aveva permesso di superare degli anni molto difficili e delicati.

Era strano pensare che stava terminando tutto.

La mattina del giorno del mio esame orale, mi svegliai consapevole che presto le cose sarebbero cambiate. Io, Fede e Nick non saremmo più stati insieme ogni giorno, perché avevamo scelto università diverse.

Scesi in cucina per fare colazione e sorrisi vedendo il piatto di pancake già pronti. Entrambi i miei genitori erano già andati al lavoro, ma apprezzai che avessero trovato il tempo di pensare a me. I loro auguri erano scritti su un bigliettino lasciato vicino ai pancake.

A vedere il mio colloquio c'erano poche persone: un paio di amiche, oltre ovviamente a Nick e Fede. Mia sorella non era venuta, nonostante l'avessi invitata.

The Devil's lie | MOMENTANEAMENTE SOSPESAWo Geschichten leben. Entdecke jetzt