Capitolo 4 - Festeggiamenti

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[1 anno prima della partenza di Dazai]

In un giorno primaverile come altri, di maggio per l'esattezza, un ragazzo stava sbattendo più volte il piede sul marciapiede della strada: era irritato dal ritardo del suo amico, che invece si stava affrettando verso l'uscita del grande palazzo di pece.

-Chuuyaaaaa!-
-Si si, arrivo.-

Il moro si era girato verso l'altro non appena era uscito dal grattacielo. Il rosso, invece, aveva un leggero fiatone dovuto alla corsa fatta per arrivare quanto prima.
Era pomeriggio e i due avevano passato notti insonni per poter andare via prima quel giorno. Non lo facevano quasi mai, solo due volte l'anno.
Era il compleanno del più basso e, come era ormai tradizione, il festeggiato ed il partner dovevano andare all'Arcade: il partner doveva pagare per le partite mentre il festeggiato avrebbe offerto un pezzo di torta all'altro.
Niente regali.
Niente auguri.
Solo loro due che si comportavano come al solito.

In quel momento i due stavano passeggiando per Yokohama, dopo aver giocato per ore e dopo aver litigato per qualunque cosa. Stavano litigando perché il più alto aveva vinto tutte le partite.

-Non sei per niente capace Chibi~.-
-Non sono io che non sono capace, sei tu che hai barato Dazai di merda!-

Una smorfia irritata si fece spazio sul volto di Chuuya, mentre Dazai non poteva fare altro che ghignare.

-Oh giusto.-

Il moro si portò una mano dietro il collo mentre portava lo sguardo sul marciapiede.

-Quest'anno volevo fare una cosa diversa. Ti va di venire con me?-
-Hah?!-

Il rosso notò quel velo di imbarazzo che comparve negli occhi dell'altro, che, dal canto suo, non poteva nascondere. Il più basso non poté evitare ad un sorriso di spuntare sul proprio viso.

-Di che si tratta?-

Dazai si girò verso l'altro, stupito dal fatto che non avesse rifiutato. Riportò il braccio lungo il fianco mentre pensava a come rispondere all'altro: aveva organizzato questa sorpresa con l'aiuto di Kouyou e non poteva assolutamente rovinarla per nessun motivo al mondo.

-Bhe... ecco... diciamo che si tratta di... un regalo.-
-Tu, Osamu Dazai, che fai un regalo? A me? Il tuo odiato rivale? Stai bene?-
-Baka.-

Il moro chiuse gli occhi e diede una botta alla testa dell'altro.

-Ahi!-
-Tsk.-

Mentre il rosso si massaggiava il capo, l'altro gli lanciava degli sguardi divertiti.

-Allora, vieni con me o no?-
-Non sono sicuro...-
-E dai~ Dammi un po' di soddisfazione Chibi~.-
-Se devo farti un piacere, col cazzo che vengo!-
-Ma che linguaggio colorito che abbiamo, vero Chuuya?-
-Non rompere le palle!-
-Allora vieni con me: prometto che se vieni con me non ti darò del cane per il resto della giornata.-

Chuuya ci pensò un po' su prima di rispondere: è vero che Dazai fosse un bugiardo patentato, ma a volte era anche sincero.

-D'accordo.-
-Ottimo.-

Svoltato un angolo, i due si ritrovarono di fronte ad un teatro apparentemente vuoto.

-Arrivati.-
-Hah?! Non dirmi che avevi già previsto tutto!-
-Possiamo dire così.-

Il moro non stava mentendo del tutto: aveva manipolato la conversazione subito dopo aver dato la botta in testa all'altro.
Entrò seguito a ruota dal rosso, stupito dal fatto che non fosse davvero un posto abbandonato. Il più alto si diresse verso un corridoio oltre la biglietteria, sotto lo sguardo confuso dell'altro.

|| Come mi hai fottuto la vita | Soukoku ||Where stories live. Discover now