IV Verso Sigillato: Il Santuario Perduto

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Io esisto. Mi basta questo. Solo questo. L'unica certezza nel mare pieno di nulla in cui sono immerso. Non ho occhi per vedere, non ho piedi per camminare, non ho mani per toccare, non ho fame, non ho sete, non ho sonno, non sono sveglio, non sono stanco, non sento freddo, non ho caldo, non provo piacere, non sento la tristezza, allor dunque chi sono?

 Non ho occhi per vedere, non ho piedi per camminare, non ho mani per toccare, non ho fame, non ho sete, non ho sonno, non sono sveglio, non sono stanco, non sento freddo, non ho caldo, non provo piacere, non sento la tristezza, allor dunque chi s...

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Attimi di luce su uno sfondo vuoto. Chi mi sta destando? Chi vuole la mia venuta? Cosa sei venuto a reclamare ragazzo dai capelli argentei? La mia onnipotenza e la mia saggezza? Allora toccami e te le concederò in dono perché io esisto per questo.

Di fronte alle insistenze del libro parlante il ragazzo allora lo toccò e da quel momento gli orologi del mondo, fermi da 1411 anni 7 mesi 10 giorni 19 ore 26 minuti 33 secondi 4 decimi 8 centesimi 0 millesimi e 7 decimillesimi ripresero a girare.

Diversi minuti prima...

Il sole era quasi allo zenit.

-Quanto manca? Quanto manca? Quanto manca?- continuava balzarmi da una parte all'altra del cervello sempre questa domanda. I miei stivali erano pregni di sudore, i miei occhi azzurri erano sbiaditi ma continuai a correre sforzandomi di mantenere lo sguardo vigile sul mio piccolo movimento. Notai capre volteggiare da uno spuntone di roccia all'altro (come le invidiavo) e cervi brucare il terreno incuranti della mia corsa sfrenata. Tutto questo durò per interminabili minuti finché non arrivai ad un bivio: strada argillosa verso il basso o ripido sentiero verso le montagne?

Sembravano entrambe plausibili, girai la testa oscillando da una via all'altra. 

-Anche se dovessi sbagliare l'importante è che mi sbrighi- così presi la via di destra verso le alte montagne, o almeno pensai che conducesse lì. Il sentiero venne sostituito da una spaventosa voragine che scavava fino al cuore del monte, c'era asfalto sotto i miei piedi: -Una strada degli antichi- dedussi. Una timide luce diventava via via più forte ad ogni metro di galleria che mi lasciavo alle spalle, sebbene fossi già stremato ripresi a correre evitando le montagne di letame accumulate in mezzo alla strada. Due capre fuggirono terrorizzate verso la luce e quando la raggiunsi il sole di mezzogiorno bruciò le mie retine. Non feci altri passi in avanti, allungai le mani sperando che non ci fossero animali selvaggi o imbizzarriti davanti a me e quando si estinse l'ultimo crepitio delle capre sulle rocce argillose rimase solo l'ondeggiare delle foglie al vento. L'aria fischiava libera, si ingrandiva e poi si liberava in un solo colpo. Potevo sentire tutto questo a pelle ma appena le mie pupille si restrinsero fino a diventare minuscoli puntini ne ebbi la conferma: un'enorme conca si stagliava di fronte a me, talmente profonda che non faticavo a credere che quella voragine portasse al centro della Terra. In mezzo a quest'enorme buco protetto da alte montagne si stagliava solitario e imperturbabile un alto scoglio di roccia che terminava sulla sommità con una massiccia costruzione in marmo e granito grande da sola quanto tutto il villaggio. 

-Il santuario perduto- ripetei come se qualcuno affianco a me potesse sentirmi.

Per un attimo fui tentato di tornare indietro, non per timore di cosa avrei potuto trovare ma perché non ero certo che Yonah avesse trovato la giusta strada. Se avesse sbagliato e fosse ancora sul sentiero argilloso a girovagare senza meta? Mi accorsi solo in quell'istante di quanto fosse patetico il mio desiderio di salvarla se non ero capace neanche di trovarla. Avevo bisogno di altre persone ma tornare al villaggio non era un'opzione.

NieR Replicant: Le Cronache BiancheWhere stories live. Discover now