19. Amami come non hai mai amato nessuno prima di me

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Medioevo era stato pubblicato qualche ora prima.

Draco era rimasto insieme ad Astoria per tutto il giorno e la notte, dove poi il giorno seguente tutti gli altri li avevano raggiunti per festeggiare quel grande traguardo finalmente raggiunto.

Per tutta la durata della visita - per cui avevano dovuto corrompere qualche dottore e diversi inservienti -  ci fu una nuvola scura a coprire i sentimenti positivi che ognuno di loro stava provando: Astoria era gravemente malata.

Non avevano avuto nessuna conferma, ma non ne avevamo bisogno per esserne sicuri.

E con questo suo male, il bambino sarebbe potuto morire.

Sempre se non fosse morta anche lei prima di raggiungere il parto, caso in cui entrambi erano semplicemente spacciati. 

Il pomeriggio fu piacevole, nonostante si notasse che Astoria stesse facendo fatica a rimanere sveglia e concentrata: le ci erano voluti diversi minuti per riconoscere Narcissa, Blaise e Theodore.

E per rispondere a qualsiasi tipo di domanda doveva riflettere attentamente, come se ogni volta dovesse ricordarsi da capo come si parlasse.

Di tanto in tanto, rispose a domande che non erano state poste o si estraniò della situazione come se non si trovasse in quella stanza con delle persone.

Per qualche ora, dormì.

Poi i dottori li mandarono tutti fuori e Draco fu costretto a lasciare sua moglie. 

Passò solo poche ore in casa da solo prima di cedere e chiamare per la prima volta casa Potter: rispose James.

«Signor Malfoy! Le passo mio padre?»

«Per favore»

Ci fu qualche attimo di silenzio prima che si sentissero dei rumori all'altra linea del telefono: «Draco? Che succede? È successo qualcosa?»

Il biondo prese un lungo respiro: «Vieni da me, Harry. Ho bisogno di te»

L'uomo acconsentì velocemente, poi attaccò e in meno di dieci minuti si trovava di fronte alla porta di casa sua.

Non parlarono, semplicemente si sedettero sul divano l'uno accanto all'altro, di fronte al camino scoppiettante.

Draco poggiò la testa nell'incavo del collo di Harry, mentre quell'ultimo circondava la vita del biondo con un braccio.

«Sai come sta andando Medioevo?»

«Contro ogni aspettativa, sta andando a ruba»

Il moro annuì e tornarono in silenzio per altre ore, e ore, e ore.

Finché finalmente Draco decise che era arrivato il momento perché loro diventassero una cosa sola: «Amami come non hai mai amato nessuno prima di me»

Il moro non disse niente, semplicemente si lanciò contro il biondo e lo baciò con passione.

Dalla gola del minore si levò un gemito roco.

Si amarono per tutta la notte, e fu solo verso le prime ore dell'alba che Harry si alzò dal letto - gloriosamente nudo alla vista del biondo - per prendere una sigaretta e dei fiammiferi.

Non c'era imbarazzo tra i due, solo un velo creato dalle parole non dette: entrambi sapevano però cosa l'altro avrebbe voluto dire, quindi non avevano alcuna intenzione di lamentarsi.

Il moro accese una sigaretta e la porse al biondo, poi si sdraiò di nuovo sul letto e sospirò pesantemente: «Grazie»

Draco sentì una strana stretta al cuore, prese una grande boccata di fumo e poi porse la sigaretta al moro: non aveva idea di cosa stesse sotto intendendo con quel ringraziamento, ma dopo quello che era appena accaduto tra loro il biondo si era sentito punto nell'orgoglio.

«Mi devi ringraziare? Cos'è, sono la tua...?»

«Non dirlo, Draco»

Il biondo si fermò subito, osservando di sbieco il maggiore aspettando che proseguisse a parlare: «Ti stavo ringraziando per tutto quello che hai fatto per me, idiota. Non per questo. Mai per questo. Non mi permetterei di... ma è stato bello, Draco»

Rimasero in un silenzio confortevole per qualche minuto, finché della sigaretta non rimase che un mozzicone e il sole stava cominciando a comparire nel cielo.

«Non vuoi parlarne?»

«Non lo abbiamo appena fatto?»

«Draco, sai benissimo che non è così. Vuoi parlare di Astoria?»

Lo scrittore sospirò, poi si passò stancamente le mani sul viso: «Non vedo di cosa dovremmo parlare. È malata. Niente di più, niente di meno. Potrebbe morire, come potrebbe migliorare. Potrebbe morire il bambino, come potrebbe nascere. Non sappiamo niente, quindi non abbiamo niente di cui parlare»

Harry poggiò la testa sul petto del biondo, ascoltando il battito impazzito del suo cuore.

Draco cominciò ad accarezzargli i capelli e fu in quel momento che cominciò a sentire un senso di colpa profondo, all'interno del suo Io più nascosto.

Quello era il letto che condivideva con Astoria; quella era la casa che condivideva con Astoria; quelle erano le carezze che avrebbe dovuto donare solo ad Astoria; nonostante sapesse quelle cose, e stesse male per quelle, semplicemente si lasciò andare ad un sospiro rassegnato e rimase fermo in quella posizione così piacevole.

Harry non chiese chiarimenti su quel sospiro e Draco gliene fu grato.

«Tu invece vuoi parlarne?»

«Non lo abbiamo appena fatto?»

Draco ridacchiò piano, dando un piccolo scappellotto al moro: «Sono serio»

«Semplicemente non mi piace come hai preteso. Se tu riesci a parlare di te con facilità, non significa che sia così per tutti»

Draco fermò le sue carezze e costrinse il suo interlocutore a guardarlo negli occhi, sedendosi compostamente sul letto.

«Non me ne parlerai?» lo chiese piano, guardandolo negli occhi e tracciando con dolcezza la cicatrice sulla sua fronte.

Alla fine, Harry cedette: «Avevo un anno. Papà stava guidando per raggiungere l'ospedale: mamma stava per partorire mia sorella. Un uomo ubriaco decise di venirci addosso. Papà morì sul colpo, io e mamma fummo portati d'urgenza in ospedale. Mamma morì poco dopo, dando alla luce una bambina morta. Sarebbe dovuta chiamarsi Gemma. Io ne sono uscito con questa cicatrice e qualche trauma. I miei zii erano... perfidi. Davvero. Appena ho incontrato Hermione e Ron e di conseguenza Ginny sono scappato. Mi sono sposato. Ho avuto dei figli. Ed eccomi qui»

Draco distolse lo sguardo, ma non smise di tenere stretto a sé il moro neanche per un secondo: «Sono felice che tu non sia morto, Harry»

Il maggiore rise di cuore, poi lasciò un breve bacio stampo sull labbra del biondo: «Anche io ti amo, Draco»

Medioevo||Drarry Where stories live. Discover now