5. Lei è licenziato

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Quando l'arrivo della scadenza per la consegna del libro arrivò, Draco decise di sperare nella fiducia che i suoi datori di lavoro riponevano nei suoi confronti.

Lo studio della casa editrice con cui era scritturato era molto grande, anche se leggermente spoglio per essere quello di un'impresa famosa in tutto il mondo.

Quando la segretaria gli diede il permesso di incontrare i suoi superiori, Draco era leggermente spaventato che il suo piano potesse non funzionare.

«Buongiorno, Draco» a parlare per primo fu Ron Weasley e il collega al suo fianco - suo fratello maggiore Bill - si limitò a salutare il biondo con un cenno del capo.

«Salve» prima di sedersi al suo posto, sull'unica sedia presente di fronte alla scrivania, aspettò di essere invitato ad accomodarsi.

A farlo fu di nuovo Ron, che una volta che il biondo si fu sistemato, cominciò subito a parlare: «Draco, ormai dal suo primo romanzo è passato quasi un anno e sul nostro contatto è scritto che ce ne avrebbe dovuta portare una buona parte entro oggi. Ma eccola qui, e la vedo a mani vuote. Né la trama, né il primo capitolo o il prologo o chissà cosa che sapete solo voi scrittori. Vuole spiegarmi questa situazione, per favore?»

Il biondo si agitò sulla sedia, prendendo a sudare in modo nervoso e prima di cominciare a parlare, afferrò con fermezza i braccioli della sedia su cui era seduto.

«Signor Weasley, ha ragione ad essere contrariato dall'intera situazione e forse io avrei dovuto parlargliene prima che tutto questo si verificasse» Draco si fermò un secondo, per asciugarsi velocemente il sudore che gli stava imperlando la fronte, poi riprese. «Deve sapere che non mi sono mai sentito a mio agio, a mostrare il mio lavoro prima che sia finito. Se ho un'idea nella mia testa e la esprimo ad alta voce - nonostante sia consapevole che fa parte del mio lavoro - questa perde per me di ogni significato e devo ripescare da capo una trama dai meandri della mia testa. So che probabilmente lei...»

Ma prima che l'uomo potesse finire di parlare, Ron era già scoppiato a ridere e Bill era già sul punto di alzarsi dalla sua sedia per andarsi a fumare una sigaretta.

«Quanti ne conosciamo come lei!? Non ne hai neanche idea! Non ha un briciolo di trama e non ha ancora scritto nulla: cosa credeva? Di avere a che fare con degli idioti alle prime armi? Lei non è l'unico scrittore di buon calibro che abbiamo, quindi per quanto mi riguarda può anche andare a farsi fottere! Lei è licenziato, in caso non lo avesse ancora capito. Spero che qualche altra casa editrice sia disposta ad aiutarla nella sua carriera, perché ha talento da vendere e mi dispiace che non lo possa smerciare con noi. Arrivederci, signor Malfoy» e con quelle ultime tre parole fece capire al biondo che non c'era modo per poter fargli cambiare idea. «Ah, e lo stipendio di questo mese le verrà consegnato come ogni mese. Dopo di che, dovrà trovare altro»

Draco uscì dallo studio con la testa pesante e il cuore stretto in una morsa dolorosa: avrebbe dovuto dire del licenziamento ai suoi genitori, ai suoi amici e tutti sarebbero rimasti delusi da lui e dalla sua misera vita.

Avrebbe semplicemente potuto consegnare la bozza dei primi capitoli del libro, che aveva tenuto nascosta sotto la giacca per tutta la durata della riunione, ma alla fine la paura di rovinarsi davvero glielo aveva impedito e gli aveva fatto accettare il licenziamento senza troppe resistenze in merito.

Di casa editrici famose disposte a dargli un lavoro ce n'erano a migliaia e per lui non sarebbe stato affatto un problema quello di ritrovare lavoro.

L'unico vero ostacolo adesso era quello di trovare una casa editrice disposta a pubblicare quel genere di libro a cui stava attualmente lavorando.

Ce n'erano stati pochissimi prima di allora e nessuno degli scrittori di essi aveva fatto una bella fine: suicidio, omicidio, condanna a morte, condanna all'ergastolo o mille altre fini che Draco non voleva davvero fare.

Ma aveva passato la sua vita a nascondersi e a fingere di essere una persona diversa da quella che era davvero e adesso che aveva finalmente trovato il coraggio di scrivere una storia traslata per raccontare quello che sentiva da trent'anni a quella parte non voleva buttare tutto all'aria per mera paura.

Voleva essere coma la protagonista del suo romanzo: talmente coraggiosa da preferire la morte a una vita in cui non poteva essere sé stessa neanche per un mezzo.

Però Draco non era come Alma, si rispecchiava molto di più nella sua amante: la donna che alla fine decide di denunciare il suo unico amore per aver salva la vita.

Con la testa piena di pensieri e quesiti che non avevano risposta e probabilmente non l'avrebbero mai avuta, Draco tornò in casa sua e si ritrovò a pensare alla domanda che Harry gli aveva posto qualche giorno prima per telefono.

«Perché sei così spaventato?»

Draco odiava essere definito codardo o con qualsiasi suo sinonimo, ma alla fine nel cuore sapeva di esserlo e che non ci sarebbe mai stato modo di cambiare il suo essere.

Ci aveva provato a essere sé stesso, non molti anni prima, ma la sua storia non era andata bene neanche nella sua immaginazione, dato che persino il suo libro - tratto da quella sua storia vera - aveva lasciato lui e milioni di lettori con l'amaro in bocca.

Un'amore mai cominciato che era finito prima ancora che Draco potesse metabolizzare si trattasse proprio di quello: amore.

Adesso il biondo si sentiva completamente svuotato dalle poche forze che gli erano rimaste dopo il suo temporaneo blocco dello scrittore e sapeva che l'unico modo per cui avrebbe potuto sentirsi meglio era passare del tempo con Harry.

Da quando diverse settimane prima l'aveva incontrato per la prima volta alla stazione, la sua mente era rimasta sempre occupata dal pensiero del moro, in un modo che anche il biondo sapeva sfiorasse l'ossessivo.

Era proprio grazie a lui - o per colpa sua - che Draco aveva cominciato a scrivere finalmente quel libro che era rimasto chiuso dentro la sua testa per tanti anni.

Era proprio grazie a lui che Draco aveva di nuovo pensato ad un uomo come qualcosa di diverso da un semplice amico.

Ed era proprio grazie a lui se il biondo sentiva di nuovo quella strana sensazione all'altezza del petto e dello stomaco ogni qualvolta pensasse a qualcosa che gli potesse ricordare anche solo vagamente del moro: quelle sensazioni che poi esplodevano in lui tutte le volte che erano vicini o che parlavano tra loro.

Ma sapeva che non poteva passare più del tempo con lui, non con tutte le sensazioni che provava quando accadeva.

Doveva rivedere le sue priorità: doveva trovare un nuovo lavoro temporaneo mentre cercava la casa editrice adatta a lui, doveva parlare con i suoi genitori del licenziamento, doveva riprendere a uscire con i suoi migliori amici e soprattutto, doveva trovare una moglie o molto presto i sospetti sarebbero cominciato e lui non avrebbe avuto modo di smentirli.

Draco sbuffò frustrato.

Medioevo||Drarry Where stories live. Discover now