9. Se solo sapessero

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Draco - anche se aveva frequentato molto poco Astoria prima di quel momento - non l'aveva mai vista così felice come quando le aveva dato la notizia di aver accettato la sua proposta, che teoricamente sarebbe dovuta partire da lui.

Ma tant'è.

Lo aveva abbracciato, baciato e poi ero corsa al telefono per poter comunicare la notizia ad amici e parenti.

Draco credeva che sarebbe potuto essere felice con lei e nel vederla così gioiosa per una notizia che in teoria non avrebbe dovuto scalfirla in alcun modo non potè fare a meno di sorridere.

La mattinata proseguì lentamente, dato che la ragazza fu reclamata dalle sue amiche e Draco fu costretto a passarla da solo tra i suoi pensieri.

Le parole di suo padre erano state dure e la promessa fatta a sua madre lo faceva tremare da capo a piedi, perché non era sicuro che sarebbe riuscita a rispettarla.

Inoltre, il suo libro stava ancora prendendo polvere dentro al cassetto della sua scrivania e data la discussione con suo padre il biondo era quasi certo che avrebbe continuato a farlo ancora per molto tempo.

Non aveva alcuna intenzione di essere denunciato dal suo stesso padre, questo lo avrebbe distrutto, quindi per un po' sarebbe semplicemente stato alle sue regole.

Prima della pubblicazione del suo primo libro il padre avrebbe voluto che Draco seguisse le sue orme e diventasse un avvocato, ma quando aveva cominciato a fare soldi e aveva trovato un altro lavoro, aveva semplicemente lasciato correre.

Adesso però Draco capiva perché il padre avesse cambiato idea sul suo lavoro e sulla piega che aveva preso la sua vita negli ultimi mesi.

Avrebbe solo voluto che lui potesse amarlo e sostenerlo come aveva sempre provato a fare sua madre, ma probabilmente stava chiedendo troppo perché sembrava solo un'utopia un mondo in cui suo padre potesse anche solo vagamente essere fiero di lui.

Il biondo scosse la testa quando il telefono di casa sua cominciò a squillare e fu quindi costretto ad alzarsi dal divano per andare a rispondere e porre fine a quel fastidioso rumore che lo aveva distolto dai suoi pensieri.

«E quindi è così, mi hai ascoltato»

La voce di Harry raggiunse forte e chiara le orecchie del biondo, che fu costretto a sedersi sulla sedia posta di fianco al mobile su cui era poggiato l'apparecchio elettronico.

«Di cosa stai parlando?»

«Ti sposi»

Draco aggrottò le sopracciglia, poi chiuse gli occhi per qualche attimo e annuì piano, prima di parlare ancora: «Come l'hai saputo?»

«Astoria l'ha comunicato ad Hermione che l'ha detto a mia moglie Ginevra. Le voci girano in fretta, siamo tutti pettegoli»

L'uomo annuì ancora una volta e il suo cuore si ritrovò a battere all'impazzata dentro al petto: «Vedo che la mia fidanzata non ha avuto alcun problema a dirlo a chiunque le sia capitato attorno»

«A quanto pare è molto entusiasta, a stare alle parole di mia moglie»

«Tua moglie. Lo vedi? Non usare quel tono parlando della mia fidanzata, allora»

«Già. Non dovrei, non è così?»

«Sì, è così. Non dovresti. La coerenza è importante»

«La conosci da tre giorni, Draco!»

Il biondo sbuffò pesantemente, consapevole che il moro non abbia alcun torto nel parlargli in questo modo.

«Non credo che siano affari tuoi. Perché mi hai chiamato?»

Medioevo||Drarry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora