18. Rimarrò sempre nel tuo cuore, no?

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Medioevo era in fase finale di revisione quando Astoria ebbe il primo svenimento.

In ospedale le chiesero se fosse mai capitato prima di allora: la risposta fu mai.

Le chiesero se avesse fatto utilizzo di droghe, alcool o fumo di qualsiasi genere: la risposta fu nuovamente no.

Le chiesero cosa avesse mangiato durante i primi mesi di gravidanza e constatarono che non doveva essere lì il problema.

Controllarono il proseguimento della gravidanza, che procedeva in perfetta normalità.

Il problema non era il bambino.

I dottori chiesero alla donna se si era sentita più strana del solito nell'ultimo periodo e la poverina rispose che a parte i cambiamenti dovuti alla gravidanza tutto era normale.

La mandarono a casa consigliandole di stare a completo riposo e rassicurandola affermando che doveva essere stato un colpo di caldo.

Due settimane dopo, quando Medioevo era in fase di stampa prima della pubblicazione, Astoria ebbe il secondo svenimento.

Stavolta la donna decise di non dirlo a nessuno e di rivolgersi da sola a un dottore: voleva solo assicurarsi che il bambino stesse bene e appurato ciò, tornò a casa.

«Cara, come stai?» il biondo era terrorizzato e fu anche per questo motivo che la giovane aveva deciso di non dire al marito della seconda visita in ospedale.

«Non preoccuparti per me, Draco. Sono una donna forte, sto già molto meglio» ma la verità era che si sentiva sempre più stanca e sconsolata.

Draco, nel frattempo, ignaro del peggioramento della salute della moglie, aveva viaggiato molto per i tour del suo nuovo libro.

Tre volte Harry lo aveva seguito, lasciando alla moglie il compito di assicurarsi per loro che Astoria stesse bene.

La mora si fece promettere dalla rossa che non avrebbe detto a nessuno della sua salute cagionevole, altrimenti le avrebbe impedito di prendersi cura di lei.

Passò un mese, e per Astoria era sempre più difficile alzarsi dal letto.

Passò un altro mese e Astoria aveva sempre mal di testa e ogni giorno che passava la sua memoria insieme alla sua un tempo fiorente bellezza andavano sempre peggiorando.

Diventò pallida e sul suo viso era sempre più presente un'angoscia visibile a tutti, insieme a un brutto broncio che non riusciva in alcun modo a scacciare: nessuno poteva sapere che era dovuto al dolore che provava costantemente, che neanche lei stessa sapeva spiegare.

Qualche giorno prima dell'uscita di Medioevo, riuscì comunque a laurearsi con il massimo dei voti. 

Draco tornò in quell'occasione a casa e vedendo sua moglie in quelle condizioni decise di portarla immediatamente in ospedale: avrebbero festeggiato quando sarebbe stata meglio.

Durante il tragitto in macchina - acquistata qualche settimane addietro - seguendo l'ambulanza, chiamata per via di un'improvviso peggioramento della moglie, Draco stava gridando contro Ginevra: «Come ti sei permessa di tenermi segreta la salute di mia moglie? Sarei tornato immediatamente indietro! Perché mi hai fatto questo?»

La donna non stava reagendo in alcun modo alle accuse che Draco le stava gridando contro e questo lo faceva imbestialire ancora di più.

Harry era seduto nei sedili posteriori e aveva lo sguardo fisso sull'ambulanza di fronte a loro: da quando erano tornati non aveva ancora detto una parola.

Avevano litigato.

Ma al momento Draco non aveva tempo per pensare anche a quello.

Avrebbe risolto una cosa alla volta.

«Per favore, Ginevra. Come sta? Sii sincera»

Ci fu un silenzio teso per qualche minuto, prima che la rossa rispondesse: «Sembra... svuotata. Mi ricorda mamma quando morì Fred. Ha gli stessi occhi: non sono vuoti, ma trasmettono un'angoscia e un dolore che...» piansero.

Piansero tutti e tre fino all'arrivo in ospedale, dove si costrinsero a rimettersi in sesto per non far preoccupare ancora più di quanto già non fosse Astoria.

Mentre la ragazza veniva ricoverata d'urgenza, non solo essendo malata ma anche gravida, i tre furono costretti ad aspettare diverse ore.

Li raggiunsero i genitori della giovane, che piansero sulle spalle del biondo.

Le uniche notizie che ricevettero a fine giornata furono un vago: «Il bambino sta bene, la madre è stabile. Tornate domani. Solo i congiunti potranno farle visita»

Poi scappò, come se non fosse pronto a rispondere ad eventuali domande.

Nessuno dei presenti si mosse di un solo centimetro: rimasero tutta la notte in attesa di maggiori informazioni, che non giunsero mai.

Draco si addormentò per primo, con tutto lo stress accumulato negli ultimi mesi e la preoccupazione che aveva caratterizzato la giornata appena conclusasi aveva decisamente di dormire.

Si svegliò di colpo con la voce di Harry che gli sussurrava dolcemente in un orecchio: «Draco, puoi andare a trovarla ora. Corri da lei, ha bisogno di te»

Il biondo avrebbe voluto rispondergli «e io di lei», ma sarebbe stato troppo doloroso.

Doloroso perché aveva capito.

Aveva capito che non le restava tanto tempo da vivere.

E anche se lui aveva bisogno di lei, se ne sarebbe andata.

Corse fino alla stanza della mora, fermandosi qualche secondo davanti alla porta bianca prima di aprirla: «Astoria, cara»

La giovane, pallida come non l'aveva mai vista, sorrise debolmente e gli fece cenno di avvicinarsi.

L'uomo si sedette sulla sedia posta al fianco del lettino, avvicinandola in modo tale da poter stringere le mani fragile della donna tra le sue: era fredda come il ghiaccio.

«Caro il mio bellissimo Draco. Domani sarà un giorno importante, sai? Uscirà Medioevo»

Il biondo annuì, stringendo solo un po' più forte le mani della moglie: «Sarà un gran giorno. E la settimana prossima è il tuo compleanno, cara, non l'avrai dimenticato?»

La donna l'aveva in effetti dimenticato, ma scosse la testa e rise per non preoccupare ulteriormente il marito: «Come potrei, Draco? Ho solo un po' di febbre, non sto morendo»

Draco sentì la voce della donna spezzarsi, ma preferì fingere di non averla udita o a spezzarsi sarebbero stati i loro cuori.

«Certo che no, amore mio. Possiamo pensare alla morte solo quando Scorpius sarà grande e non avrà più bisogno di noi. Ricordi?»

Nel dirlo posò le loro mani unite sul ventre della donna ormai perfettamente visibile, essendo entrata ormai nel quinto mese.

«Sempre, Draco. Rimarrò sempre nel tuo cuore, no? Anche tu, caro. Te lo prometto»

Solo quando la donna si assopì Draco si permise di piangere tutte le lacrime che aveva in corpo.

Medioevo||Drarry Where stories live. Discover now