41) Mattia.

344 14 4
                                    

ADRIAN:
Cammino avanti e indietro mentre continuo ad infilarmi le mani dentro la ciocca dei miei capelli.
Ma che cazzo ho combinato? cosa cazzo ho fatto...lei non era cosciente, è come se mi fossi approfittato di lei in una maniera indescrivibile.
Devo assolutamente parlarne con suo fratello e forse dovrei dirlo anche a Malfoy, ma mi ucciderebbe letteralmente e non avrebbe neanche tanto torto.
Accendo una sigaretta, con la spalla appoggiata sui cardini della porta, mentre controllo con gli occhi che l'infermiera non mi becchi fumare dato che potrebbero espellermi dalla scuola.
Faccio un tiro e aspiro per bene tutto quello che c'è dentro. Continuo a pensare alla scena, di quello che ho provato a toccarla in quella maniera. Ho sentito le farfalle nello stomaco, ho sentito i brividi che lasciavano macchie sulla mia schiena, uno dopo l'altro.
Non posso negare i sentimenti che io provo realmente per quella ragazza, ma ho esagerato.
La osservo mentre riposa nel sonno, mentre la testa sua viaggia per infiniti universi paralleli, mentre la mia cerca una soluzione per uscire da questo casino.

REBECCA:
Mi sveglio di scatto, gridando il nome di Draco nella luce che entra a picco nella stanza.
la testa mi pulsa di dolore, mentre i miei occhi sono ancora appiccicati per il sonno. Sento i capelli pesanti, bagnaticci dal sudore della sera prima.
I vestiti sono umidi, mentre la mia fronte pigia i punti nel sottopelle che brucia. Mi stropiccio gli occhi, mentre tento di ricomporre come io sia effettivamente arrivata qui.
Un passo deciso e forte colpisce il pavimento in marmo, mi infilo di colpo sotto le coperte e mi copro.
-'Buongiorno signorina, come ti senti questa mattina?' la voce dell'infermiera mi accarezza i timpani.
-'Mi fa male la testa...è normale?' borbotto tra me e me.
-'Rebecca ti ho messo sette punti, è normale che ti faccia male, comunque  prendi questo, starai meglio' mormora porgendomi una pastiglia gialla.

Qualcuno bussa alla porta, la dottoressa si precipita verso di essa per aprire: Silente.
Ha un aria alquanto quieta e tiene le mani incrociate dietro la sua schiena. La sua solita lunga barba è tutta attorcigliata e la sua veste consumata accarezza il pavimento.
-'Buongiorno signorina Riddle, come si sente questa mattina?' afferma la sua voce profonda e piena.
-'Sto...abbastanza bene professore' taglio corto.
-'Se se la sente gradirei riceverla nel mio ufficio tra dieci minuti...sempre se le va bene'

oh cazzo...che vuole da me adesso ?

-'c-certo, ci sarò'
-'molto bene' afferma salutando l'infermiera con il capo, mentre si allontana piano piano.
Afferro la divisa pulita e profumata lasciata per me e la indosso, per rendermi più presentabile.
-'Ci vediamo nelle prossime ore per controllare che tutto sia nella norma va bene ?' ribatte l'infermiera.

Annuisco.

Lei si volta ed esce, lasciandomi da sola. 
Mi strofino il capo, cercando di far connettere il mio cervello con la vita reale. Dopo quello che è successo ieri sera la mia testa si è completamente disconnessa dalla realtà.
Mi sollevo, osservandomi nel piccolo specchietto sopra la porta. Due luminose e profonde occhiaie si riposano sui miei occhi belle tranquille e serene. Passo una mano tra i miei capelli ricci, che ormai hanno preso una forma completamente diversa dal riccio bello folto.
Mi incammino verso l'ufficio di Silente, tirando su un bel sospeso.

*toc toc*

-'Avanti Signorina Riddle!' mormora la profonda voce di Silente mentre entro con fermezza nella stanza.
Il professore è seduto comodamente sulla sua poltrona in oro, mentre con un cenno di mano mi indica di sedermi di fronte a lui.
-'Allora signorina Riddle, vorrebbe dirmi che cosa è successo precisamente ieri sera?' indugia il preside tra i miei affari.
-'È difficile da spiegare, Voldemort...è venuto a prendermi a casa Malfoy ma c'è la siamo scampata' taglio corto.
-'I tuoi cari adesso avranno delle rogne cara Rebecca, non si scherza con il sangue'.
-'Lei sa dov'è Tom?' domando.
Il professore abbassa lo sguardo e sbatte gli occhi più volte.
-'La prego mi dica dov'è mio fratello....e Draco' batto le mani sul tavolo di colpo.
-'Presumo stiano più che bene...adesso lei' punta il dito contro di me.
-'Professore, la prego'
-'Rebecca. Verrai costantemente sorvegliata da persone che si prenderanno cura di lei finché non sarà al sicuro, fino ad allora, lei sarà sotto il mio sorveglio' chiude parola.

𝓞 𝓹 𝓹 𝓻 𝓮 𝓼 𝓼 𝓲 𝓿 𝓮Where stories live. Discover now