21. Non oggi.

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"Dicono di non rimandare a domani quello che puoi fare oggi,
ma se facendolo domani guadagneresti un giorno in più
di calma e tranquillità, un giorno in più prima
della tempesta, cosa faresti?"
- Elettra_Writer

Quella voce, la voce dei mie incubi, è lei che sento.
Una voce acuta e che può appartenere solo ad una persona, il mio specchio personale, colei che mi ricordava tutti i giorni quanto le persone erano capaci di vedere in me, che mi ricordava che anche con dei pantaloni esageratamente larghi si vedeva tutto, si vedevano le mie cosce grosse e la mia pancia molle.

Di quel brutto periodo ricordo tutto e niente, alcuni ricordi sono sfocati, altri molto nitidi nella mia mente, ma di lei mi ricordo molto chiaramente perché era il mio tallone d'Achille, mi ero fidata ed ero caduta nella buca più profonda della mia vita.
Mi ricordo soprattutto quel dannato scherzo, la mia rottura, la mia crepa...

...Col cappuccio calato sul capo, attraverso velocemente i corridoi.
Le persone mi fissano, sento tutti gli occhi puntati addosso, non sopporto questa situazione di impotenza, ma le mie mani sono legate da corde che non ricordavo di avere e la mia voce è stata strappata, coperta dalle mille risate.

Mi avvio verso il mio armadietto e già so che oggi sarà diverso; non è come ieri, è peggio, perché la folla è più numerosa e le risate più chiassose, i mormorii detti ad alta voce, perché se all'inizio erano pochi, adesso sono in molti, e più sono, più forti diventano, sono più sicuri di loro, più autorizzati a deridermi.
Ed è lì che le vedo, foto e foto, rappresentano tutte lo stesso soggetto, rappresentano tutte me... me in montagna, me a scuola, me in costume... me con la testa di una gallina... me con le cosce cerchiate... me con i denti che sporgono... me che mangio, che mi abbuffo, che mi avvento sul cibo... me e sempre me....

Nessuno si avvicina, rimangono tutti lontani ma allo stesso tempo troppo vicini, troppo soffocanti, intenti ad osservare la scena, e... e a ridere di me...a scherzare...

Il mondo si fa per un attimo buio, la mia vista si appanna, non vedo più niente. Nella mia mente rimbombano delle parole, spezzoni di discorsi confusi, insulti sparsi nell'aria che rimbombano nella mia testa... e... e poi il buio...

Non ricordo molto delle ore dopo, so solo che mi sono risvegliata in un ospedale, la mia famiglia era lì, lì a sostenermi, lì spaventata e all'oscuro della realtà.

A riportarmi al presente è Daniel che affianco a me, mi stritola il braccio. Non so se questo gesto sia fatto per protezione o per trattenersi, sicuramente non per riportarmi al presente, dato che il suo viso è puntato sul gruppetto di ragazze dietro di noi. Il suo sguardo è freddo e impenetrabile, le fissa ma non accenna ad aprir bocca.
Io dò ancora le spalle al gruppo, non so se affrontarle ora o se continuare per la mia strada. Sono consapevole che prima o poi dovrò risolvere la questione rimasta in sospeso da troppo tempo, ero tornata per questo, ma non sono sicura di essere pronta, credevo di sì, ma evidentemente mi stavo sbagliando.

"Un giorno affronteremo la questione e daremo un punto a questa storia."- affermo dopo minuti di silenzio, passati a riflettere - "Ma non oggi."- continuo io - "Oggi voglio far finta che sia la prima volta all'interno di questa scuola, voglio fingere."- detto questo mi allontano senza mai girami, Daniel, che è rimasto sbigottito, mi segue senza fiatare.

Sono stata una codarda, non ho saputo guardarle in faccia e non ho saputo affrontarle come avrei dovuto fare, come ho fatto con Candy.
Daniel deve intuire i miei pensieri perché mi prende per mano e mi guida verso la mia prima lezione della giornata, in assoluto silenzio, senza accennare a quello che è appena successo.

Si ferma davanti a quella che dovrebbe essere la classe di letteratura e, prima di andarsene mi lascia un bacio sulla fronte, che sorprende me e quelli attorno a noi che ci avevano osservati per tutto il tragitto.
Sorpresa e con un sorriso stampato in faccia entro pronta ad affrontare la mia prima lezione; seduta in ultima fila osservo la classe riempirsi e cominciare quello che spero sia un nuovo inizio.

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⏰ Last updated: Sep 03, 2022 ⏰

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