1. La partenza

274 18 18
                                    

Aprendo gli occhi la mia vista è un po' appannata, evento che spesso mi capita dopo una bella dormita, non mi aspettavo di riuscire a dormire perché oggi non è un giorno qualsiasi, oggi torno a casa e questa prospettiva mi elettrizza e contemporaneamente mi provoca timore e paura, sarò abbastanza forte? Cosa accadrà quando mi troverò faccia a faccia con il mio incubo?
Non so dare delle risposte alla mie domande l'unica cosa che so affermare con certezza è che non mi posso più tirare indietro, devo partire, devo tornare, è ora di affrontare tutto quanto e mettere un punto definitivo a questa storia.

La mia dormita, per quanto profonda, non deve essere durata a lungo, i raggi del sole mi colpiscono in viso e sento gli uccellini cantare; è appena l'alba.
Mi sono svegliata un'ora prima della sveglia impostata per le quattro e trenta del mattino.

Questa settimana, la mia ultima settimana qui a Londra, l'ho passata in un casolare in compagna, lontana dal trambusto della città, dedicando il tempo per i preparativi della mia partenza e per passare del tempo con zii e cugini, non so quando riusciremo a rivederci per questo volevo passare gli ultimi giorni con loro.

Elettrizzata decido di alzarmi per dare un'ultima controllata alle valige, assicurandomi di aver preso tutto, sia nuovo che vecchio. Alla fine del mio controllo, dopo aver appurato che non manca niente, inizio a prepararmi, cercando di rendermi il più presentabile possibile, non posso presentarmi a New York con le occhiaie e una carnagione pallida, sembrerei uno zombie e non sarebbe una bella sorpresa. Ad emozionarmi è proprio il fatto della sorpresa, nessuno sa che sarei tornata, anzi quasi nessuno, l'unico ad esserne a conoscenza è Edward, il mio fratello maggiore, che verrà a prendermi in aeroporto.

Il mio fratellone Edward ha diciotto anni, è alto un metro e novanta ed è quello che assomiglia di più ai miei genitori a livello di aspetto fisico, infatti i suoi capelli sono neri come la pece, come quelli dei miei e, se non fosse per gli occhi verdi, sarebbe la fotocopia di mio padre da giovane.

I miei bagagli si trovano già al piano inferiore, manco solo io che devo terminare di prepararmi, decido di indossare un leggings nero e una felpa rosa per rimanere comoda durante il viaggi di quasi sette ore e mezza, non mi trucco, applico solo un po' di mascara e un lucida labbra, lego i capelli e mi preparo mentalmente alle ore che passerò tra aeroporto e volo.

Quando scendo in cucina trovo i miei zii e cugini già in piedi, hanno deciso di farmi un ultimo saluto nonostante le mie proteste di ieri sera, in cui affermavo che mi sarei dovuta alzare presto e non c'era motivo che lo facessero anche loro, non era necessario che mi accompagnassero in aeroporto, domani torneranno a lavoro e non volevo che tornassero stanchi.

"Cosa avevo detto?" - chiedo finendo gli ultimi gradini delle scale. Sono felice di vederli prima di partire, ma non volevo si svegliassero così presto, ho imparato a mie spese che i miei cugini nelle prime ore della giornata sono completamente andati .

"Non lamentarti cuginetta" - dice abbracciandomi Ian, il più grande dei due cugini con cui vivo da due anni. Ian è un ragazzo di vent'anni, alto e biondo, con due bellissimi occhi azzurri, sicuramente un ragazzo molto popolare tra le ragazze, ma anche la sorella non è da meno, Margaret, come il fratello è bionda e alta.
Lei sta preparando il caffè all'italiana, come piace a me.

Infatti la mia famiglia ha origini italiane, entrambi i miei genitori sono italiani, in America si distinguono molto dalle abitudini, che hanno trasmesso anche ai figli, hanno dovuto abbandonare l'Italia per ragioni lavorative ma con loro portano ovunque un pezzetto di casa.
Mio fratello Edward è nato a Verona, dove abitavano i miei prima di venire qui, l'unica cosa che ci 'tradisce', che ci fa passare per americani, è il cognome, Amber, infatti mio padre è per metà italiano e per metà americano, suo padre veniva proprio da New York.

Non è stata una mia scelta Where stories live. Discover now