31. Chiama

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Bucky's Pov

"Le mostrerò quello che è successo. Intanto Lei era a conoscenza di questa stanza? Perché Shuri non se ne conosceva l'esistenza." dissi. Mi resi subito conto che quello che avevo appena detto poteva sembrare un interrogatorio, così mi scusai subito. 

"Non si preoccupi, Sergente. Si, ne ero a conoscenza. Questa stanza era stata murata dopo la morte di mio marito, perché così mi fece promettere in punto di morte. Disse che conteneva troppi dati e troppi segreti, che nessuno avrebbe dovuto conoscere, perché sarebbe stata un catastrofe a livello globale. "

"Mi dispiace molto per la morte di suo marito. Shuri e il re T'Challa ne parlano molto spesso." dissi, aiutando la regina a entrare nella stanza. C'erano ancora tanti massi da togliere lungo il tragitto, ma la stanza era stata completamente liberata, se non dai pezzi dello schermo per terra.

"Mi racconti per favore, cosa è successo qui."

"Si, certo. Non ne siamo ancora certi al 100% perché la vittima è ancora sotto sorveglianza e non ha potuto ancora chiarire i nostri dubbi, ma sappiamo che delle creature maligne sono entrate nella stanza attraverso un portale che era qui-" dissi, indicando la parete che era completamente erosa da un colore viola chiaro, poi continuai -e hanno attaccato la ragazza, che si trovava su questa poltrona. Penso che Shuri possa darle delle risposte più precise a breve... al momento sappiamo solo questo." dissi.

"Va bene, la ringrazio molto." rispose, avvicinandosi alla poltrona.

"Sa Sergente? Questo era l'unico posto che mi era rimasto di mio marito. Ci venivo spesso quando mi mancava, ora non avrò neanche questo. Sinceramente non so neanche perché ne sto parlando con Lei, sicuramente avrà da fare molte altre cose. Gli ha chiesto T'Challa di rimanere, vero?"

"Si signora, ma mi fa piacere aiutare qualcuno. Anche starle vicino. Lo S.H.I.E.L.D. è qui per questo, il mio compito è esclusivamente quello di starle vicino ed essere pronto a qualsiasi cosa. Poi voi, il Wakanda, mi avete accettato a bracci aperte quando il mondo intero mi odiava. Non avrei potuto riprendere il controllo della mia mente senza il vostro enorme aiuto. Vi devo tutto e per qualsiasi cosa, io ci sarò. T'Challa mi ha chiesto di rimanere per starle vicino, per controllare il tutto e io ho accettato volentieri anche per il fatto di conoscerla. Da uomo centenario le posso assicurare che anche non conoscendola, posso dirle che ha fatto un lavoro stupendo con i suoi figli. Sono entrambi delle persone gentili, pronti a tutto, leali, generosi e sono diventati la mia famiglia."

"Aveva ragione Shuri quando mi parlava di Lei. E' una persona molto generosa. T'Challa mi ha sempre parlato di Lei come uomo tutto d'un pezzo. Un uomo dal grande coraggio. In pochi sono riusciti a stare sotto le strette regole delle Dora Milaje e rinascere come ha fatto Lei. " mi disse.

Appena parlò di Shuri, iniziai ad avere caldo. Ogni volta che la madre parlava della ragazza mi faceva questo effetto. Non poteva essere, non poteva succedere... speravo non fosse quello che pensavo. Non avevo mai provato una sensazione del genere per qualcuno.

Pensando a T'Challa però, mi venne in mente che mi aveva detto di chiamarlo per sapere qualcosa. Decisi così di prendere il cellulare dalle tasche.

"Signora. La ringrazio per le grande parole. Ho una grande stima dei suoi figli. T'Challa mi aveva chiesto di chiamarlo non appena avessi avuto qualche informazione su di Lei e sul palazzo. "

"Certo." disse. Quindi premetti il tasto chiama .

Driin, Driin, Driin...

"Non Risponde." dissi. Non era possibile che non rispondesse. Sicuramente era successo qualcosa. A New York ormai erano già le otto, dovevano essere tutti già svegli.

"Molto strano, non perde mai una chiamata." disse la madre.

Subito dopo, il mio cellulare squillò. Era T'Challa.

"Ciao T'Challa. Mi avevi detto di chiamarti quando avrei scoperto qualcosa." dissi.

"Non sono T'Challa, sono Shuri. T'Challa ha lasciato il telefono qui. Bucky ora non è un buon momento. Sei da solo?" disse la ragazza.

"Sono con tua madre. Che succede? un altro attacco?" chiesi preoccupato, mettendomi le mani nei capelli.

"Ah, Buon giorno madre. Ecco... Mary si è svegliata." disse. La madre al saluto della figlia ricambiò.

"Ok, ho capito allora vi lascio. Per favore, appena sapete qualcosa, appena sai qualcosa, chiamami ok?" dissi.

"Certo, Bucky. TE non far sapere a nessuno di quello che ti ho ancora detto. Steve è rimasto là e potrebbe essere ovunque. Ci sentiamo, a presto. Arrivederci Madre." rispose la wakandiana.

"A presto tesoro." rispose la madre, prima di riattaccare.

Io appena misi il cellulare il tasca, mi appoggiai al muro. Quante cose quella ragazza doveva affrontare da sola? Quante volte queste ragazze erano state messe in pericolo... per cosa poi? Mi faceva molto piacere che Mary si fosse svegliata, ma questo voleva dire che prima o poi mi sarei dovuto scontrare con Steve. Era come se avesse un legame oltre natura con lei, capiva subito quando qualcosa andava male, infatti aveva capito durante l'attacco che le era successo qualcosa. Penso sia quello l'amore vero. I brividi appena la guardi, la paura di poterla perdere, il sollievo di essere lì quando si sveglia...

"Sergente Barnes, non vorrei disturbarla dal suo stato attuale. Capisco che questa notizia l'ha turbata molto, lo vedo. Volevo farle solo una domanda. Shuri stava parlando di non dire nulla a un certo Steve, chi è?" disse la regina, avvicinandosi a me.

Dovevo dirle tutto, aveva il diritto di sapere, anche perché oltre a me c'era un altro super soldato in giro a fare chissà che e a deprimersi.

"Steve è il miglior amico. Ci conosciamo da prima della seconda guerra mondiale. Ci siamo sempre stati l'uno per l'altro. E' stato lui a portarmi qui per aiutarmi a togliermi quell'orrore dalla mente. Ha una relazione con la vittima, almeno aveva. Sinceramente non so come definirla attualmente. Uno dei mostri che ha causato tutto questo disastro, è entrato nella mente di Steve con le sembianze del suo primo amore e così lui è stato soggiogato, dimenticandosi della sua Mary. Mentre lei stava qui ad aspettare una sua chiamata, lui era con un'altra donna-"

"Non di sua scelta, però." mi interruppe la regina.

"Si, non di sua scelta, ma alla fine è riuscito a liberarsi di lei. Se avesse-"

"Scusi se glielo chiedo così bruscamente, ma anche lei è stato in un certo senso soggiogato, giusto?" mi chiese.

"Si, lo sono stato anche io. Ho fatto cose orribili e-"

"E lui non L' ha perdonata?" mi chiese nuovamente la signora.

"Si."

"Bene. Io da quanto mi ha detto sergente, penso che lei debba essere il primo a dover stare vicino al signor Steve in questo brutto momento. Non deve dirgli tutto, ma almeno stargli vicino... non penso farebbe male." disse Raimonda.

"E' difficile, perchè da una parte ha ragione Lei, dall'altra penso a come si sia potuta sentire Mary in quei momenti. Cosa le è successo... Shuri mi ha detto che quando si è resa conto che Steve non l'aveva chiamata per giorni interi, lei si voleva rifugiare in stanza, poi è arrivata qui ed è stata aggredita." dissi.

"Capisco le sue motivazioni, Sergente.

Se permette però vorrei farle una domanda, che non c'entra nulla. 

Cosa prova per mia figlia?"


Cari lettori,

In questa settimana sto scrivendo molto più spesso perché sono a casa e quindi mi sto cercando più tempo possibile. Cosa ne pensate fin ora?

Fatemi sapere nei commenti.

A presto. Un abbraccio grande.



[𝕊𝕥𝕖𝕧𝕖 ℝ𝕠𝕘𝕖𝕣𝕤] ❤️ 𝔽𝕒𝕟 𝕗𝕚𝕔𝕥𝕚𝕠𝕟 (2)Where stories live. Discover now