capitolo 30

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Axel

Sono a dir poco esterrefatto, le sue parole hanno segnato e non poco. Non glielo faccio notare ma in questo momento non riesco nemmeno a guardala, mi sento tradito.
Ma lei non ti deve niente.
So che è così ma non mi sento meno preso in giro. Il fatto che sia la figlia dello stesso Jian mi porta a pensare troppo e a non fidarmi di lei. C'è così tanta cofusione da non farmi ragionare, la rabbia affusca la mia vista e non voglio fare niente di sbagliato, soprattutto a lei.
Devo allontanarmi e subito.
Raggiungo il bagno e chiudo la porta a chiave poggiando le spalle a essa per ritrovare la calma.
<<Mi devi delle spiegazioni anche tu.>>
So che devo ma non posso. Però non voglio nemmeno che pensi che io stia scappando da lei.
<<Axel...>>.
La sento e so che in questo momento si trova nella mia stessa posizione.
<<... Mi dispiace non avertelo detto prima, ma tra noi...>>
Sospira pesantemente.
<<Noi siamo andati a letto un paio di volte e non credo sia normale dire una cosa così importante ad uno sconosciuto.>>
Uno sconosciuto certo.
Pensa davvero che mi importi di lei?
Mi isso da terra in uno scatto e apro la porta, come sospettavo la trovo di schiena e quasi cade per la sorpresa.
<<Macché diavolo...>>
<<Noi?>> Quasi le urlo. Anzi no urlo.
<<Non c'è nessun noi. È vero siamo sconosciuti. E tali rimarremmo, ma grazie alle tue bravate io rischio di far saltare quello a cui lavoro da anni.>>
Sapevo che non dovevo fidarmi di lei, mi sono fatto coinvolgere troppo e ora ne pagherò le consegenze.
Isuoi occhi sono fuoco, si alza e mi affronta come mi aspettavo che facesse.
O

forse lo speravi.
<<Va a farti fottere>>.
Dice a un centimetro dalla mia faccia e sorpassandomi urtando la mia spalla di proposito. Con la coda dell'occhio la vedo che raccogliere le sue cose mentre apre la porta per andare via.
Cazzo! Non può andare lì fuori, tutta Tokyo è sulle sue tracce la faranno fuori in pochissimi minuti.
<<Misa, Aspetta!>> Corro fuori senza pensare al mio stato.
La trovo vicino all'ascensore con le sue scarpe in mano e il suo vestito stracciato, sporca di sangue.
Sono uno stronzo.
<<Mi dispiace bambolina>>. Affermo convinto delle mie parole.
Le penso davvero, ma è il massimo che posso dirle. Misa ha smosso qualcosa in me, qualcosa che mi sono ripromesso di non riprovare mai più.
Ma anche se non sa la verità su di me, dopo stasera ci siamo dentro insieme, lei è la chiave per tutto quello a cui ho lavorato, ma l'aiuterò anche a realizzare il suo sogno. L'affianco e le tocco la spalla ma rimane immobile senza voltarsi, le acarezzo il braccio e sotto le dita sento la sua pelle ricoprirsi di brividi.
<<Misa, ascolta se uscirai da qui ti faranno fuori in pochi minuti.>>
A quelle parole lei si volta e mi guarda, per un attimo nei suoi occhi leggo delusione, ma sparisce subito sostituita da vera rabbia.
<<So difedermi Axel>>.
Vorrei dirle che lo so benissimo, ma che ora non deve più farlo perchè ci sono io. Questo è quello che sono sicuro vorrebbe sentirsi dire ma che non oso pronunciare, per paura che risultino vere anche a me.

Misa

Possibile che la sua unica preoccupazione sia quella che qualcuno mi faccia fuori?
So che non dovrei aspettarmi nulla, so che è stato solo sesso, sono la prima a pensarla così "mai nessun coinvolgimento sentimentale". Ma perché cazzo allora mi sono sentita così dopo le sue parole?
Vorrei rompergli il naso a furia di testare, solo per sentirmi meglio.
Non sarà che sotto sotto ti piace?
O ma Vaffanculo vocina.
<<Misa, tutto bene?>>
Le sue parole mi risvegliano dal mio assurdo discorso.
<<Certo!>>Sputo acida.
<<Facciamo una cosa.>>Dico approfittando della situazione.
<<Ritorno in camera se mi dici tu chi sei e soprattutto per chi cazzo lavori.>>
Alza un sopraciglio e incrocia le braccia al petto facendo tendere i suoi muscoli scolpiti, il mio sguardo vaga per il suo corpo fino alla perfetta v dei fianchi.
<<Smettila di eccitarti su mio corpo Misa!>> Cazzo sono stata colta inflagrante.
<<Non farti strane idee mister muscoli. Andiamo abbiamo molto da discutere. Se la tua storia sarà interessante forse stasera dormiremo insieme>>.
Lo sorpasso e raggiungo la camera.

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