capitolo3

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Axel

Devo sparire da questo posto il prima possibile, sono troppo tentato di ritornare indietro e caricarla in spalla come un sacco di patate, sono anni che non mi sentivo così, dopo la morte di Tanya ho reso il mio cammino più oscuro. Com'è possibile che una sconosciuta mi abbia appena smosso dentro?
Rilasso la mente e mi ripeto che non sono qui per portarmi a letto chiunque attiri la mia attenzione, ma lei ha qualcosa di diverso.

Ho installato una cimice sotto il poggia mano nell'area vip, dopo aver dato una veloce occhiata ho visto che il resto delle aree erano vuote e ho collegato il mio telefono alle telecamere.
Se le cose andranno come previsto avrò presto qualcosa su cui lavorare.

Sono nel taxi di ritorno per rientrare nell'hotel e il viso della ragazza invade la mia mente.
Chi diavolo era?
A differenza del suo gruppetto lei non era giapponese, i suoi lineamenti non erano marcati come gli altri.
Aveva dei bellissimi occhi nocciola scuro, ma occidentali ed i suoi capelli altrettanto scuri le arrivavano alla vita stretta, è una cazzo di orchidea in un campo di tulipani.
Il suo corpo era perfetto come quello di una clessidra, cazzo devo capire chi diavolo è, l'ordine che ha dato alla sua amica non è stato di certo un caso, ma non è una cosa di cui posso occuparmi ora. Cazzo non mi servono distrazioni di nessun genere, se fallisco Kevin mi ucciderebbe.
A quelle parole mi ricordo di mandargli in resoconto dellultime ore.
Il telefono squilla è lo porto all'orecchio.
<<Tutto tranquillo?>>
Dice arrivando dritto al punto.
<<Si>>.
Dico senza tralasciare nient'altro, come dice lui anche i muri hanno orecchie, meglio essere scrupolosi.

Arrivato all'hotel mi svesto e collego il mio telefono al computer, devo entrare nell'area di sicurezza del locale e attivare la cimice, non ho potuto installarne altre a causa della presenza di quella bambolina impertinente.
Non impiego più di trenta minuti e tutto il locale viene proiettato sul mio schermo, in varie caselle. Faccio il giro del retro usando codici criptati e vedo degli uomini di guardia,avvicino la telecamera e delineo il loro viso salvandolo nell'hardisk per capire chi sono e come farli fuori.
Adoro fare tutto questo, è la vita che avrei scelto in ogni caso.
Kevin mi paga molto bene e ogni lavoro che faccio è un extra.

Mi metto a letto, pensando ancora a quello che è successo e su quello che devo fare l'indomani mattina, ma i miei pensieri vengono interrotti dal mio laptop che si illumina, mi rialzo per controllarlo.
Le immagini provengono dall'area vip in cui sono stato stasera, si aprono e vedo uscire la combriccola di stasera, noto la bambolina di porcellana ancora sul divano con tanto di gambe accavallate. Tutti si alzano e lei rimane ancora seduta torturando il suo labbro tra i denti. Alla fine si alza con molta calma e il ragazzo che l'affiancava stasera le circonda le spalle sussurandole qualcosa e facendola ridere, ma non riesco a capire cosa le dice.
La cimice non riesce a darmi un suono pulito a causa della musica e della confusione.
Ha il cellulare stretto in mano e staccandosi dalle braccia del ragazzo che l'affianca si ferma e rimane indietro rispetto al suo gruppo per guardare ancora sul suo smartphone.

Che hai di così interessante da vedere?

Lo zoommo e vedo che sta guardando una foto, zoommo ancora ma l'immagine ne esce sbiadita e poco chiara ma capisco comunque di chi si tratta.
<<Cazzo quello sono io>>.
Dico ad alta voce.
Porca puttana, me l'ha fatta sotto il naso mentre io ero troppo impegnato a mantenere il mio amico calmo e tranquillo nei pantaloni.

Spazio autrice: Salve lettori, spero che apprezzerete quanto scritto.
Votate e giudicate. Grazie infinite a tutti.

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