capitolo7

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Axel

E così mi sorpassa.
Questa bambolina tutto pepe mi sta facendo perdere il controllo.
La voglio cazzo.
La vedo attraversare la strada e studio ogni suo movimento, le sue gambe scoperte sono così chilometriche che le immagino solo avvinghiate hai miei fianchi e ben saldate a me.
Cammino per raggiungerla così lentamente solo per farla irritare, la vedo incrociare le braccie.
<<Non te l'ha mai detto nessuno che le donne non si fanno aspettare?>>
Dice una volta che l'ho raggiunta.
<<E a te non ti ha mai detto nessuno che si aspetta l'accompagnatore?>>
Dico avvicinandomi al buttafuori.
<<Touchè mister muscoli>>.
Sorriro per il soprannome e alzo il mio pass. Lei fa cenno hai suoi amici e gli dice che si incontreranno dopo, poi guarda prima me e poi la carta che porto in alto.
<<E quella come l'hai avuta?>>
Cazzo e come parla.
<<Vuoi entrare o no?>> Dico irritato.
Lei mi sorpassa e entra, la seguo guardando ancora una volta il suo fondoschiena.
<<Cosa bevi?>>
Mi domanda e la guardo sorpreso.
<<Non so come funziona qua, ma dalle mie parti questa domanda la fa l'uomo.>>
La vedo avvicinarsi e mettere il suo dito sul mio petto, scendendo sulle cucitura della giacca. Cosa al quanto piacevole.
<<Dalle mie parti decido io cosa è giusto>>.
Oh mi piace... ma sta esagerando.
Ora basta. Le afferro il polso e ancora una volta la tiro a me sbattendola letteralmente al mio petto. <<Smettila>>. Le dico
<<Di fare cosa?>>
Dice guardandomi senza mai abbassare lo sguardo.
<<Di provocarmi cazzo>>.
Lei sorride mettendo in evidenza i suoi denti bianchissimi.
<<Altrimenti?>>
Sta giocando col fuoco e non ne ha la minima idea che prenderà fuoco.
Le farò passare la voglia di provocarmi ma non ora e non qui.
Alla fine devo cedere in questa lotta e chiudere gli occhi alzando la testa.
Cazzo calmati ti prego sta calmo amico, gestisci bene la situazione.
<<Non sono famoso per la mia gentilezza bambolina, anzi è più tosto noto il contrario>>.
Lei afferra il bavaro della mia giacca e mi tira a sé.
<<Nemmeno io>>.
Le dimostrerò presto "la mia gentilezza".
Dice sussurando sulle mie labbra che sono a un soffio dalle sue.
Sono tentato di trascinarla via, ma mi ricordo perché sono qui, lei mi serve per entrare nell'area vip.
Mi affianco e mi accomodo su uno sgabello dov'ero poco prima di uscire e incontrare lei.
L'afferro per un braccio e la tiro a me incastrandola tra le mie gambe semi aperte.
<<Questa volta te la porgo io la domanda>>.
E lei sorride appena, quasi come se volesse nasconderlo.
<<Cosa bevi?>>
Lei fa cenno al barman che si affretta a prendere il suo ordine.
<<Due Celebration>>.
Dice senza aspettare il mio ordine.
<<Non guardarmi così. Fidati non te ne pentirai>>.
Le tocco i suoi capelli neri e setosi e li faccio scivolare tra le mie dita fino alla punta.
<<Lo spero bambolina>>.
E devo dire che sono veramente sorpreso della mia calma. A quest'ora sarebbe già morta o distesa su questo cazzo di bancone urlando il mio nome.
Ma in lei c'è qualcosa, la voglio e devo solo arrivare al mio scopo e dopo non le lascerò più scampo.

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