9. my name

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Non sapevo cosa pensare di quella notte.
I giorni trascorsero impassibilmente, le vite degli studenti e dei professori scorrevano nel modo più normale possibile e tutto sembrava andare nel migliore dei modi, anche se alcune piccole ma rilevanti cose erano cambiate.
Prima di tutto Draco Malfoy aveva lasciato Clarissa. Era successo esattamente il giorno dopo la festa di Halloween, non conoscevo i dettagli della vicenda ma alcune voci erano iniziate a spargersi tra i tavoli della cucina e alcuni ragazzi della casa dei Tassarosso parlavano del fatto che Clarissa non era più allegra come suo solito e che l'avevano trovata in bagno a piangere. La notizia è stata poi confermata da Alice, la quale aveva parlato con Clarissa e le era stato riferito che Malfoy aveva deciso di rompere la relazione senza darle una buona ragione. Non che mi aspettassi un comportamento diverso dal principe della scuola, ma nonostante tutto ne rimasi sorpresa. Era strana come coincidenza, volevo sapere se c'era una minima possibilità che fossi io la causa della rottura ma naturalmente non potevo parlarne con nessuno. Per fortuna la ragazza che ci aveva visti nella stanza dei grifondoro era troppo ubriaca per ricordarlo, mentre Ronnie era riuscita a ricordarsi qualcosa ma le frasi senza senso erano troppo poco coerenti e concludemmo il discorso con una grossa risata. Blaise invece era l'unica persona che mi preoccupava capisse qualcosa, e per questo motivo negli ultimi giorni cercavo deliberatamente di evitarlo. Sapevo fingere ma non con le persone che mi stavano a cuore, e Blaise era in pratica il mio migliore amico, mi sarebbe risultato impossibile.
Un'altra cosa che era cambiata, invece, riguardava me. Non solo continuavo a essere confusa nei confronti di Malfoy, ma i sogni notturni non facevano che peggiorare e per questo motivo dormivo il meno possibile per evitare di svegliare qualcuno nel mezzo della notte a causa delle mie urla. Nonostante ciò non era così brutto trascorrere la notte sveglia, le finestre erano rivolte verso i fondali del Lago Nero ed era interessante vedere nuotare le magnifiche creature del lago. Avevo iniziato a ritrarne alcune in un blocco di fogli bianchi, anche se le mie doti artistiche non erano delle migliori.
Così trascorrevo le nottate, mentre durante il giorno se non avevo lezione o allenamenti mi rinchiudevo nella guferia e trascorrevo il tempo in compagnia di Daisy e dei libri di magizoologia. Ogni tanto alcuni ragazzini del primo anno entravano curiosi, così iniziavo a raccontar loro qualche storia divertente sulla scuola e sulla guferia.
Era un mercoledì pomeriggio e stavo rileggendo un libro relativo ai draghi quando il cigolio del portone mi fece alzare lo sguardo e sorpresa guardai il ragazzo avvicinarsi al tavolo.
-Harry, ciao- lo salutai confusa.
Lui mi sorrise. -Ciao Amanda. Spero di non disturbarti, posso unirmi?- domandò indicando una sedia, al ché annuii e seguii ogni suo movimento con attenzione. Era la prima volta che parlavo con lui dopo la serata di Halloween, e l'imbarazzo iniziò frettolosamente a insinuarsi dentro di me. Harry salutò con premura Edvige, prima di sedersi di fronte a me e iniziare a sfogliare alcuni libri sul tavolo.
Dopo interminabili minuti, raccolsi tutto il coraggio che possedevo e mi schiarii la gola. -Harry, mi dispiace davvero molto per quella sera. Sono sparita e..- lui mi bloccò e si mise a ridere lievemente. -Non dovresti essere tu a scusarti Amanda. So che quello che ho fatto non è stato bello, mi sento davvero in colpa per quello che è successo. Non so cosa mi sia preso- i suoi occhi sembravano sinceri e il suo sguardo era più serio che mai. -ma non voglio rovinare le cose tra noi. Vorrei tu mi perdonassi.-
Deglutii, sorpresa da quelle parole. -Non sono arrabbiata con te Harry, non devi scusarti. Sono successe tante cose quella sera, e non ero nemmeno così lucida..-
-Draco ti ha fatto del male?- domandò con tono preoccupato. Il suo sguardo sembrava un freccia scoccata dritta nel mio petto, che iniziò a sanguinare al pensiero di quella sera.
-No, non ti preoccupare-
-Ma so che lui ha lasciato Clarissa..-
-Sì be', questi non sono affari che mi riguardano. Ti sei sbagliato su Malfoy, lui non potrà mai essere geloso di me.- chiarii indurendo il mio tono di voce, sperando mi credesse.
Harry rimase in silenzio per qualche istante, poi sospirò. -Se hai bisogno di parlare con qualcuno io ci sarò- e con un sorriso mi salutò.
Harry era stato gentile quel pomeriggio, ma la sua premura era anche causa dell'aumentare delle mie preoccupazioni e dei miei dubbi. Perché continuavano a parlarmi di Malfoy come se io e lui fossimo legati? Non ero tenuta a sapere i dettagli della sua vita, e soprattutto non volevo conoscerli.
Il sabato successivo visitammo una Hogsmeade bianca e candida grazie al velo di neve che ultimamente stava cospargendo le città. Ero in compagnia di Alice e Clarissa, le quali stavano chiacchierando degli esami e della festa di Natale che avevano intenzione di organizzare insieme ai ragazzi dell'ultimo anno.
-Cosa vi porto ragazze?- domandò Madama Rosmerta con un sorriso a trentadue denti.
-Tre burrobirre, grazie- esclamò Alice, e quando la proprietaria del locale si allontanò, la ragazza grifondoro tornò a chiacchierare con Clarissa.
Non ero molto interessata a partecipare alla conversazione, e sinceramente non volevo nemmeno metterci piede a Hogsmeade. Quel posto mi ricordava l'ultima volta in cui io e Malfoy ci eravamo fatti i soliti scherzi, come quelli che ci scambiavamo da ragazzini, e una strana malinconia mi stava assalendo all'altezza del petto.
-Terra chiama Amanda- mi richiamò Clarissa, così distolsi l'attenzione da quei pensieri e incrociai i suoi occhi celesti. -Tutto bene? Mi sembri pensierosa-
-No, non è nulla- sorrisi nervosamente, e fui felice del fatto che in quell'istante Madama Rosmerta ci aveva portato le tre bibite. Iniziai a sorseggiare il liquido e diedi uno sguardo al locale. Era pieno di persone, probabilmente maghi che provenivano anche da molto lontano e che risiedevano a Hogsmeade per qualche giorno, in attesa di prendere il treno alla stazione e tornare alle loro vite di sempre. Mi sentivo stranamente vuota, spenta, indecisa sul mio futuro e incapace di sentirmi come pochi mesi prima. Non era facile vivere in un mondo che ti odiava per ciò che eri, essere circondata da persone che pensano tu sia un rifiuto umano, essere abbandonata in un orfanotrofio con bambini che non capiscono come sentirsi e come poter tornare a sognare. Eppure Hogwarts mi aveva resa libera, mi aveva aiutata a superare le mie più grandi paure, e mi aveva permesso di instaurare profonde amicizie che non sarei mai stata in grado di dimenticare.
Allora cosa mi mancava? Perché avevo come l'impressione che ci fosse qualcosa che non andava?
-Am, perché stai piangendo?- una pacca sulla spalla mi fece scattare e vidi Alice e Clarissa fissarmi confuse. Mi toccai le guance e notai fossero bagnate di un liquido salato che non vedevo da moltissimo tempo. -Puoi dirci quello che non va, lo sai che siamo qui per te- mi rassicurò Alice.
Era sempre la stessa storia, mi si rivolgevano sempre le stesse parole. Non mi serviva qualcuno con cui parlare, non mi serviva nessuno, volevo solo togliermi quel peso dal cuore e tornare a stare bene. Volevo spegnere quelle emozioni che mi stavano tormentando, smettere di fare incubi la notte ed essere felice.
Esasperata da quei pensieri allontanai la burrobirra dalla mia vista e mi alzai di scatto dal tavolo. -Ho bisogno di stare sola- chiarii.
Feci per uscire dal locale quando mi scontrai con un gruppo di ragazzi; dalle sciarpe capii fossero dei serpeverde, ma non alzai lo sguardo per capire chi fossero fin quando una mano mi trattenne per il polso. -Amanda..- soffiò il ragazzo guardandomi con gli occhi sgranati. Mi scrollai di dosso la sua presa e sparii dalla sua vista, scomparendo dal retro del pub e asciugandomi le lacrime dagli occhi.
Mi ha chiamata Amanda, perché mi ha chiamata Amanda? riuscivo solo a pensare mentre il battito del mio cuore accelerava. Lui mi chiama sempre con il mio cognome, non è possibile che mi abbia chiamata davvero così.. perché lo ha fatto? Perché ho dovuto incontrare proprio lui?
-Amanda, fermati!- sobbalzai all'udire la sua voce.
-Lasciami stare, Malfoy!- strillai iniziando a camminare più velocemente. Non sapevo nemmeno in che direzione stavo andando, non c'erano persone in giro e il paesaggio era più innevato e rurale rispetto al centro del villaggio. Quando mi raggiunse mi afferrò per un braccio e mi costrinse a voltarmi. -Ehi..- sussurrò posando le sue mani sulle mie guance bagnate. -Che succede?-
-Vattene!- gli urlai tentando di sciogliermi dalla sua presa, ma lui non mi lasciò andare e mi trattenne a sè avvolgendo la mia vita con un braccio.
-Sono stufo di stare lontano da te, non ti lascio andare questa volta- disse stringendomi in un abbraccio, al ché iniziai a singhiozzare rumorosamente sul tessuto del suo cappotto. Avevo così tante domande che mi frullavano per la testa, così dopo interminabili minuti di silenzio presi un respiro profondo e tentai di calmarmi, smettendo di piangere. -Perché hai lasciato Clarissa?- domandai guardandolo e strofinandomi gli occhi con la manica del cappotto. I suoi capelli e il suo viso erano illuminati dalla luce violacea del tramonto, e i suoi occhi grigi non lasciavano nemmeno per un secondo i miei. Era così vicino, troppo vicino, il mio cuore batteva all'impazzata, così rumorosamente che potevo sentirlo pulsare nelle orecchie.
Draco Malfoy sorrise lievemente, sfiorando la pelle della mia guancia fredda con il pollice e premendo con le restanti dita sul mio collo. -Non mi è mai interessata Clarissa-
Abbassai lo sguardo. Nonostante le sue parole, sentir pronunciare il suo nome dalle sue labbra mi turbava. -Avevi detto..-
-Ho detto tante cose stupide. Non mi importa di Clarissa-
-Ma allora perché l'hai ferita in quel modo?- la rabbia cominciava ad affluire nelle vene e mi permise di pensare lucidamente per qualche istante.
Malfoy sospirò profondamente. -Non ci sei ancora arrivata? Sei davvero stupida, Amanda. Mi sono messo con lei per darti fastidio-
-Sei una persona orrenda allora- ammisi, ma non riuscii a trattenere una risata. Mi sentivo stranamente rassicurata da quelle parole, anche se da un lato rimanevo infuriata per il fatto che si fosse preso gioco della mia migliore amica. Osservai il tramonto che si stagliava alla nostra destra, un paesaggio limpido e paradisiaco che si addiceva a un inverno candido e pungente.
-Perché stavi piangendo?- domandò Malfoy asciugando le ultime tracce delle mie lacrime e rovistando nelle tasche per trovare un fazzoletto da porgermi.
-Non lo so sinceramente- dissi afferrando il fazzoletto e soffiandomi il naso. -E anche se lo sapessi non te lo direi-
Malfoy mi regalò un sorriso sghembo. -E perché mai? Potrei diventare il tuo nuovo migliore amico-
Scoppiai a ridere. -Ho già un migliore amico serpeverde, mi basta Blaise- lo punzecchiai. Mi aspettavo che smettesse di sorridere, ma invece alzò gli occhi al cielo e si mise a ridere più rumorosamente. Il suono della sua risata era così bello, così cristallino che mi sembrava di essere in un sogno dal quale non volevo più svegliarmi. -Guarda che posso essere molto meglio di lui- pronunciò avvicinandosi per passare una mano tra i miei capelli, i quali riflettevano il colore del sole e sembravano più rossi che mai.
-Tu non sei in grado di essere amico con nessuno, sei troppo antipatico e.. spocchioso-
Lui sgranò gli occhi e spalancò la bocca. -Io sarei spocchioso?-
Annuii soddisfatta da quell'espressione indimenticabile sul suo volto, ma me ne pentii immediatamente perché Malfoy aveva già capito come vendicarsi.
-Non starai pensando di..-
-Esattamente, Amanda Blake- ridacchiò afferrandomi con velocità e iniziando a farmi il solletico. Mi sembrò una situazione così familiare che un pizzico di nostalgia si insinuò tra i miei pensieri, ma il fastidio per il solletico era insopportabile e non riuscii a pensare ad altro. Feci per allontanarmi ma caddii a terra nella neve, e lui mi seguì. -Smettila ti prego- ridacchiai tentando di fermarlo, al ché si bloccò respirando profondamente. I suoi capelli ricadevano sulla sua fronte e quasi sfiorarono il mio viso. Il ragazzo abbassò il suo sguardo e mi osservò a lungo, come se stesse focalizzando ogni dettaglio del mio corpo.
-Cosa c'è?- domandai tirandomi su con i gomiti e avvicinandomi ancora di più a lui. Lui arrossì all'istante, ma non si scostò. Era la visione più adorabile dell'intero universo.
-Pensavo a una cosa- ammise Malfoy guardandomi negli occhi.
-A che cosa?-
Dopo qualche istante di silenzio mi rispose distogliendo lo sguardo. -Mi dà fastidio pensare a te e Blaise. O a te e Potter. O qualsiasi ragazzo della scuola.-
Le sue parole mi sorpresero particolarmente, non mi sarei mai aspettata una reazione del genere da parte sua. Senza pensarci avvicinai di più il mio viso al suo, e quando lo notò sgranò gli occhi. -Amanda..- biascicò abbassando lo sguardo sulle mie labbra.
Sorrisi e senza che lui se lo aspettasse afferrai un mucchietto di neve nella mano e gliela lanciai sul viso, scoppiando a ridere e allontanandomi leggermente dalla sua figura. -Questo è l'inizio della mia vendetta per aver fatto del male a Clarissa- dichiarai sollevando il mento e sorridendo fieramente.
Malfoy rimase impassibile per qualche istante, poi si tolse la neve dalla faccia con le dita e alzò lo sguardo sul mio volto. Quando notai che la sua espressione era più seria che mai mi preoccupai di averlo fatto arrabbiare, ma non ebbi l'occasione di domandarglielo perché in brevi istanti la sua mano raggiunse la mia nuca e mi baciò.

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⏰ Last updated: Feb 11, 2022 ⏰

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Lavender Tea || Draco MalfoyWhere stories live. Discover now