3. quidditch

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Tornai in aula e mi sedetti in silenzio accanto a Blaise, il quale mi domandò immediatamente come mi sentissi.
-Sto bene- mentii abbozzando un sorriso sulle labbra.
-È davvero un idiota, non farci caso- constatò Blaise sospirando e voltando lo sguardo verso la porta che si era appena aperta. Immaginai fosse Malfoy ma non lo guardai, anzi continuai a nascondermi dietro la mia folta chioma di capelli ramati, sentendomi terribilmente in colpa per averlo trattato così male. Non che lui mi avesse trattata meglio comunque.
-Che ti succede?- domandò Tiger dietro di noi, così aguzzai meglio l'udito per riuscire a cogliere la risposta, terribilmente curiosa.
-Fatti gli affari tuoi- rispose irritato Malfoy, scostando bruscamente i libri dal banco.
E nel silenzio trascorse quella interminabile lezione di incantesimi.
-Amanda, vuoi pranzare insieme?- mi domandò Blaise con tono preoccupato.
-No Blaise, ho da fare scusami- accennai raccogliendo il materiale e allontanandomi il più velocemente possibile dall'aula. Non me la sentivo di incontrare gli altri e fingere che non fosse successo nulla, dunque mi recai sugli spalti del campo da quidditch che da tanto tempo erano diventati un piccolo rifugio in cui distrarmi e raccogliere i pensieri. Nel giro di qualche ora avrei comunque dovuto presentarmi alle prove di quidditch, dunque avrei fatto bene a non allontanarmi troppo da quel luogo. Sgranocchiai qualche crackers dimenticato da qualche giorno nel fondo della tracolla e osservai dall'alto degli spalti il vasto campo di quidditch, che all'ora di punta era più bello del solito, illuminato dal sole che mi stava scaldando il viso infreddolito. Era una bella giornata dopotutto, gli uccellini volavano imperterriti nel cielo e le nuvole scomparivano all'orizzonte. Mi sdraiai sulla panchina e continuai a osservare il cielo, rapita dai colori stupendi che si formavano a seconda del vento e del sole, e mi appisolai per un tempo indecifrabile perché quando sentii chiamare il mio nome sobbalzai, alzandomi velocemente dalla mia posizione supina.
-Dovresti smetterla di rintanarti qui sopra come una ricercata-
Sorrisi e mi coprii gli occhi con la mano per riuscire a cogliere la sua espressione divertita. Ronnie fece un passo verso destra per fare ombra sul mio viso. -Devi scendere, tra poco iniziamo le prove e dobbiamo conoscere il nuovo candidato di quest'anno- mi disse abbassando di poco gli occhiali da sole e scrutandomi con i suoi occhi di ghiaccio.
-Chissà come sarà- riflettei raccogliendo la tracolla.
-Sicuramente più bravo di te- mi punzecchiò iniziando a farmi il solletico sulla pancia. Urlai e la allontanai ridendo nervosamente, scendendo velocemente dalla scala. -Sei odiosa Ronnie- commentai dirigendomi verso i camerini.
-Qualcuno mi batte di sicuro- aggiunse lei appoggiandosi contro il muro e facendomi cenno verso il fondo del corridoio. Malfoy, in tenuta da quidditch e con la scopa in mano, si stava avvicinando a noi e per evitare di doverlo anche solo guardare mi catapultai dentro il camerino delle ragazze e sospirai.
-Da quando eviti il principino?- domandò curiosa Ronnie, chiudendosi la porta dietro di sè e spogliandosi della canotta nera con sopra il ritratto di una band rock, per poi iniziare a sfilarsi le innumerevoli collane di cuoio e catene, i bracciali argentati e gli anelli ornati da alcune piccole pietre preziose, tenendo solamente un anello con un aspetto completamente diverso dagli altri, ossia molto fine e con un diamantino brillante in mezzo.
Le raccontai brevemente cosa era successo e Ronnie mi ascoltò con attenzione per tutto il tempo, iniziando a ridere quando arrivai alla scena avvenuta in bagno.
-Oh per la barba di Merlino, hai dato uno schiaffo a- le tappai la bocca con la mano e mi guardai intorno, in allerta. -Non urlare- la rimproverai, per poi riportare l'attenzione sulla tenuta da indossare.
-Hai fatto bene comunque- disse lei con noncuranza. Adoravo la sua schiettezza e la sua totale mancanza di compassione e pietà in quelle situazioni, era proprio quello che mi serviva in quel preciso momento. -Potevi dirmelo prima che ti aveva insultato in quel modo, sarei andata a spaccargli la faccia già da un po'- fece spallucce e iniziai a ridere, ringraziandola.
-Il tuo piano di evitarlo avrà comunque fine dato che giochiamo nella stessa squadra- rincalzò lei e uscimmo entrambe dal camerino appena finimmo di sistemarci. Strinsi tra le mani la mia scopa, un po' rovinata dagli anni ma sempre meravigliosa come la prima volta che l'avevo acquistata; era un oggetto a cui tenevo tantissimo, mi era stata accanto dal secondo anno ad Hogwarts e mi aveva aiutata a raggiungere obiettivi a cui non avevo nemmeno aspirato prima di salire su di lei e volare per la prima volta.
Malfoy era seduto sull'erba del campo e osservava verso l'alto alcune nuvole che si stavano avvicinando alla scuola, assorto nei suoi pensieri, ma quando ci sentì arrivare si riscosse e posò gli occhi sui miei. Alcune ciocche di capelli gli ricaddero sulla fronte, così le scostò velocemente con un gesto della mano senza porre fine a quell'interminabile gioco di sguardi. I suoi occhi, indecifrabili e freddi come sempre, non seppero rivelarmi cosa pensasse in quell'istante e se provasse rabbia, rancore o altre emozioni in seguito a ciò che era accaduto nel bagno poche ore prima. Quando mi resi conto dei miei pensieri inopportuni, distolsi lo sguardo e lo riposi sul nuovo arrivato, un ragazzo del terzo anno che la McGrannit ci aveva assicurato sarebbe stato un ottimo giocatore.
Thomas, il nostro caposquadra e cacciatore esattamente come la sottoscritta e un'altra ragazza del quinto anno di nome Kate, invitò il nuovo ragazzo a presentarsi.
-Salve a tutti, io mi chiamo Jess ed è un piacere essere qui- dichiarò leggermente innervosito.
-Piacere Jess, in che ruolo ti piacerebbe giocare?- gli domandò Thomas scrutandolo incuriosito.
-Ho sempre sognato di fare il cercatore-
Una risata di scherno disturbò l'armonia che si era creata attorno a quel ragazzo. -Non sarai mai il nuovo cercatore, piccoletto-
-Sta' zitto Malfoy- si intromise Ronnie scrutando con furia il ragazzo poco distante di lei.
-Ronnie ha ragione- pronunciò Thomas. -È il tuo ultimo anno qui ed è dovere nostro cercare un ragazzo che possa sostituirti al meglio per i prossimi anni-
Notai Jess abbassare lo sguardo, evidentemente terrorizzato dal caratteraccio di Draco e imbarazzato dalla risate di Bethany Smith e della la sua compagna battitrice di cui non ricordavo il nome.
-Non c'è niente da ridere- sbottai io lanciando un'occhiataccia a Bethany, stringendo le nocche attorno alla scopa.
-Cosa hai detto, sfigata?- ridacchiò guardandomi con gli occhi iniettati di odio e derisione. Feci per lanciarmi su di lei ma Ronnie mi trattenne per un braccio.
-Ora basta- esclamò Newt spazientito da quella tensione. -Jess giocherà da cercatore nella squadra di supporto, insieme a me, Ronnie e Bethany-
-Accidenti, dovremo scontrarci oggi- si lamentò Ronnie recuperando la tutina grigia che utilizzavamo per distinguere le due differenti squadre.
-Sarà divertente batterti- le feci l'occhiolino, prima di salire sulla mia scopa e mettermi in posizione.
-Amanda Blake, giusto?- mi voltai a quel richiamo e sorrisi al nuovo ragazzino che mi stava osservando con gli occhi spalancati. -Ho sempre seguito i campionati di quidditch e anche le vostre prove, sei davvero fantastica e ti ammiro tantissimo, e anche se dovrò giocare contro di te sappi che hai tutto il mio supporto!- disse tutto d'un fiato, come se avesse paura di pentirsi delle proprie parole nel mezzo del discorso. Gli sorrisi in maniera gentile e mi aggiustai il casco. -Ti ringrazio Jess, sei davvero molto dolce- diedi un'occhiata a Malfoy. -Stai attento a lui, d'accordo? Sa essere molto cattivo quando vuole-
Jess annuì e salì sulla sua scopa, dirigendosi verso la propria squadra provvisoria.
-In bocca al lupo Am!- mi urlò Ronnie prima di accostarsi alla propria area di punteggio. Ricambiai facendole un cenno con la mano, per poi aspettare che l'arbitro rilasciasse le palle del gioco nell'area circolare al centro del campo.
-Blake, stai attenta a Bethany-
Mi voltai di scatto ma la sua scopa era troppo veloce e il biondo si era già allontanato dalla mia zona, così dovetti ignorare il desiderio di avvicinarmi per chiedere spiegazioni e mi concentrai sulla pluffa che era appena volata verso l'alto. Mi lanciai spedita per afferrarla prima della cacciatrice avversaria e mi allontanai prima che Thomas mi raggiungesse. Alla porta avversaria sostava Ronnie, che con tenacia osservava ogni mio movimento e si teneva pronta a proteggere gli anelli, così decisi di cambiare strategia e lanciai la pluffa nell'anello destro, che solitamente evitavo. Conquistai i primi dieci punti della partita con facilità e sentii Ronnie lamentarsi a gran voce. Senza distrarmi raggiunsi Thomas che aveva afferrato la pluffa con agilità e stava schivando entrambi i bolidi che sembravano desiderare solamente la sua sconfitta. Sia la battitrice di supporto che Kate si posizionarono di fronte a lui per fermarlo ma lui riuscì a segnare con estrema facilità, esultando di felicità.
-In gamba come sempre- pronunciai sorridendogli.
-Anche tu piccola Blake- mi ringraziò, poi sfrecciammo entrambi in direzione della pluffa che sembrava volerci sfuggire. Jess, il quale era concentrato a raggiungere il boccino d'oro insieme a Malfoy, mi si parò davanti senza volerlo e dovetti virare velocemente per non colpirlo. -Oddio scusami!- urlò lui terrorizzato, mentre la cacciatrice di supporto dell'altra squadra segnava.
-Nessun rancore- gli dissi allontanandomi velocemente. Adocchiai Malfoy per capire se si trovasse in difficoltà con Bethany Smith, la quale continuava a dirigere il bolide verso di lui tentando di colpirlo e fargli perdere la possibilità di afferrare il boccino d'oro; notai però che Malfoy si destreggiava con estrema agilità tra gli altri giocatori e sembrava varcasse l'aria come un'aquila in picchiata. Sorrisi tra me e continuai a giocare, segnando un altro paio di volte consecutive, schivando i bolidi e tentando di non interferire con l'inseguimento leggermente maldestro del nuovo ragazzo. Kate riuscì a catturare la pluffa caduta da Thomas, il quale era stato appena abbattuto da un bolide, e si diresse verso gli anelli, segnando in quello centrale. Ronnie era molto brava e ci aveva parato parecchi tiri, ma la nostra squadra era davvero grandiosa e ne fui estremamente orgogliosa.
Fu un istante, Ronnie urlò il mio nome e non feci nemmeno in tempo ad accorgermi di cosa stava succedendo che il bolide lanciato da Bethany Smith si stava fiondando verso di me. In un lampo sperai che la battitrice della mia squadra, ovvero l'amica di Bethany, lo scansasse per proteggermi, ma non fu così. Sentii un dolore atroce al braccio destro e persi l'equilibrio, aggrappandomi alla scopa con l'altro braccio che però iniziava a sentire la stanchezza della lunga partita e iniziò a tremare.
Se lo avessi detto a qualcuno mi avrebbe sicuramente preso in giro per il resto della mia vita, quindi avevo mantenuto il segreto e avevo cercato di affrontare la mia paura da sola; così facendo avevo placato il terrore e la nausea che anche il semplice salire su una piccola scala riusciva a provocarmi e anni di pratica e volo mi avevano aiutata a sentirmi più sicura delle mie capacità e meno a disagio a metri e metri da terra.
Quando però abbassai lo sguardo e, priva della solidità e della fiducia che riponevo nella mia scopa, guardai il vuoto sotto di me, mi sentii mancare il fiato e con quello anche le forze. Le dita scivolarono dalla presa e mi sentii svenire, ma non prima di sentire l'arbitro che pronunciava -Con il boccino d'oro sono 150 punti, la partita è conclusa!-

Lavender Tea || Draco MalfoyWhere stories live. Discover now