everything I've ever wanted

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3 anni dopo (11 luglio 2015):

Erano passati 3 anni.
3 anni da quel' ultimo "ti amo", 3 anni da quel ultimo abbraccio, 3 anni da quando si erano sentiti l'ultima volta a casa...
Non si erano neanche mai sentiti per telefono, o almeno, ci avevano provato all' inizio ma con tutti gli impegni che entrambi avevano non ci erano mai riusciti.
Nessuno dei due aveva più provato ad avere una relazione, non potevano infrangere quella promessa, la promessa che sarebbero tornati un giorno insieme e sarebbero stati finalmente liberi.
Questa si era bloccata li, fissa come un chiodo, nel loro cervello, ci pensavano ogni giorno, ogni ora, anche dopo tutto il tempo che era passato.

Harry aveva realizzato i suoi sogni, ci era riuscito,era nella top ten dell'atp
nel tennis e aveva anche vinto diversi tornei *mille* importanti (tra cui Roma) anche se non ancora mai uno *slam*.
Oggi però, questa bellissima domenica solare di metà luglio, dovrà giocare la sua prima finale a uno slam, non una finale così... la finale di Wimbledon.
Uno dei tornei più importanti e prestigiosi al mondo.
Aveva dovuto battere diversi
giocatori di alto livello per arrivare
lì.
Era arrivato anche al 5 set in un paio.
E una partita durò circa 4.30.
Tantissimo nel tennis.

Louis invece era tornato a Doncaster, come gli era stato obbligato da Simon, tornò dalla sua famiglia e dalle sue sorelle.
Continuò scuola lì e con un po' di difficoltà riuscì anche a diplomarsi.
Successivamente diventò insegnante di una piccola scuola elementare a Doncaster.
Si be, aveva scoperto un piccolo amore per le materie musicali.
Inoltre, di pomeriggio,
insegnava pianoforte a un gruppo di ragazzi che amavano anch'essi la
musica.
Insomma, alla fine lavorava con ciò che gli piaceva, la musica, il pianoforte... anche se non era il suo sogno nel cassetto.
Tutto questo però, gli faceva ricordare molto di più Harry, come ogni volta che gli suonava qualche pezzo...
Louis non si era perso una partita del riccio, tutte le sere faceva un giro su *supertennis* per vedere se giocava il suo
amato.
Lo guardava spesso giocare, vincere
o perdere...
Lo vedeva fare tornei dappertutto: un giorno in Australia, la settimana seguente in Italia, per poi quella successiva essere
in America.
Louis ne era felice, sapeva che uno dei sogni di harry era viaggiare e girare il mondo.
E se Harry era felice così, lo era anche lui.
Più o meno.
Però oggi voleva fare qualcosa di diverso, non voleva vederlo in tv, non in una occasione importante come questa... fu così che decise di prendere i biglietti per quella finale...

—————

Pov Harry:

Entro nel immenso circolo di Wimbledon alle 9.30.... Il match inizierà a mezzogiorno.
Mi avvicino al campo assegnato per il mio riscaldamento.
Appoggio il mio grande borsone della Wilson e inizio a correre intorno al campo.
Dopo un paio di giri inizio a fare le circonduzioni delle braccia e conduco tutto il riscaldamento, fino a finire con qualche
scatto.
Sono le 10.00.
Fra due ore inizierò la partita.
Sono troppo in ansia.
È la mia prima finale ad uno slam e sono davvero, davvero tanto sotto
pressione.
Spero di riuscire a dare il meglio di me in partita...
Prendo il telefono e chiamo Simon avvisandolo di aver finito il riscaldamento.
Dopo pochi minuti arriva insieme ad un altro giocatore che aveva perso ai quarti di finale per farmi palleggiare e scaldare i colpi un
pò.
Palleggiamo, serviamo e il tempo sembra passare molto veloce.
Cerco un po' di distrarmi dal pensiero della partita per quello che è possibile fino a quando non mi chiamano per andare negli spogliatoi e prepararmi psicologicamente a questa finale.
Così mi alzo e mi avvio...

—————

Pov louis:

Sono le 11 appena scoccate e io sono ancora qui in fila con sti quattro rincoglioniti che non sanno controllare dei fottuti
biglietti.
Sono così eccitato bel rivedere Harry, non so bene che reazione avrò.
Sono molto preoccupato.
Non lo voglio distrarre però, ovviamente, non fino a quando sarà finita totalmente la partita.

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