Don't let me go

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Un anno dopo (estate 2012):

Non era stato un anno facile.
Entrambi si erano visti molto poco.
Avevano trascorso le vacanze con le loro famiglie e inoltre, Harry aveva avuto tantissimi tornei in Europa, stando quindi spesso lontano da Londra e dalla loro scuola.
Louis non era potuto andarne a vedere nemmeno uno, l'allenatore nuovo di Harry (Simon) lo "costringeva" a rimanere a Londra.
Usava sempre scuse , ogni volta più strane e complicate, "è meglio che non vieni sennò distrai troppo harry che deve pensare al suo torneo" oppure "no, no, non venire, perderesti tanti giorni di scuola e tu non te lo puoi permettere" e anche "se vieni ci faresti perdere solamente tanto tempo".
Ovvio che louis rimaneva sempre male, e gli stava molto antipatico il maestro del riccio, però doveva comunque cercare di capirlo.
La maggior parte dei giorni senza harry si rifugiava nella sala con il piano, suonava ore e ore, anche se gli facevano male le dita.
Suonare gli faceva ricordare i bei momenti con harry, i baci, gli abbracci, le carezze, ma anche i momenti tristi, le litigate....
Gli faceva bene.
A volte...
Harry invece era sempre molto occupato, Simon lo teneva sempre impegnato, ogni giorno, anche se era a Londra, ripetendo sempre quel "un giorno mi ringrazierai".
Lui cercava di capirlo e continuava a seguire il maestro anche se lo stava completamente distruggendo.
Tutto questo non gli dava il tempo nemmeno di chiamare Louis o solo di lasciargli un messaggio.
Al massimo la buonanotte e il buongiorno ogni tanto.

—————

Harry era da poco tornato a Londra dopo l'ennesimo torneo in Italia.
Pensa un po' che aveva anche imparato un po' della lingua dopo tutte le volte che ci era stato.
In quei pochi giorni che i due erano stati di nuovo finalmente insieme avevano fatto molte cose in compagnia.
Anche se, Simon continuava a tempestare di allenamenti il riccio.
Ma avevano provato di goderseli al meglio.

In questo momento erano sdraiati sul prato del guardino a guardare le nuvole come facevano quando erano ragazzini, felici e spensierati.

"Quando è e dove il tuo prossimo torneo?"
Chiese il più grande a un certo punto.

"O em questo sarà un torneo particolare, rispetto agli altri, em, si, diciamo"

Il riccio sorrise leggermente mentre continuava a guardare l'azzurro attorno alle piccole nuvole nel cielo.

"Cioè?"
Chiese curioso il liscio

"È a fine agosto, fra un paio di settimane, ma io avevo pensato di partire già dalla prossima"

"Mi vuoi davvero lasciare così presto?"

"No hahaha, è una cosa speciale questa volta lou, davvero, fidati di me"

"Tanto alla fine so già che non verrò per colpa di quel coglione del tuo allenatore"

"Eii non chiamarlo coglione, lo fa per il mio bene, almeno penso"

"l' *almeno penso* non mi convince"

"Comunque sia, questa volta voglio davvero che vieni con me, lou, per favore"

Si fermarono a guardarsi un po'

"Ma se il tuo allenatore non vuole?"

"Troverò una soluzione o lo convincerò, ma questo torneo sarà diverso dagli altri, e c'è un motivo perché voglio andarci una settimana prima e con te."

"E quale sarebbe questo motivo?"

"Lou, non è in Europa questo torneo..."

"Ahh, e dove è piccolo?"

"Lou, è a New York"

Sorrisero entrambi

"Sai,"disse il più grande "Ogni volta che sorridi, sorride anche il mio cuore."

Il riccio sorrise ancora e ci mischiò una leggera risata.

"Allora, verrai?"
Chiese allora il minore.

"Non mi perderei mai di vedere la tua reazione al tuo sogno di vedere New York, ovvio che verrò, anche simon non vorrà, mi infilerò di nascosto nella tua valigia e starò lì tutto il viaggio harry, voglio venire, su che voglio venire."

"Grazie"

"No, grazie a te amore"
......

"No, grazie a te amore"

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