Un pomeriggio soleggiato

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Era primo pomeriggio.
C'era un bel sole, l'aria era calda ed eravamo in mare aperto, dove le onde creavano un continuo e dolce suono.
Stavo lavando il pavimento, vicino all'albero maestro, con un panno umido.
Gin era poco più in là che lavava dei panni, pronto a buttare in mare l'acqua sporca che aveva accumulato una volta finito.
Li aveva stesi con cura e velocità, finendo molto prima di me il lavoro assegnato.
"Devi essere più veloce se vorrai renderti utile!" Aveva esclamato lui mentre scendeva nelle stanze.
Aveva una maglia di Killer, che si era strappata questa mattina, da ricucire.
Così mi ero mossa più veloce ed in poco tempo tutto era lucido come nuovo.
Cercando di non rovinare il lavoro appena fatto mi ero diretta a buttare anche la mia acqua sporca e nel mentre mi aveva raggiunto Wire.
"È il caso che tu venga a pulire la mia stanza" aveva affermato avvicinandosi.
Ne ero rimasta un po' stupita e mi ero bloccata un attimo.
"Come l'ultima volta?" Avevo domandato perplessa.
In lui si era acceso un ghigno divertito.
"Non sarebbe male, però mi stavo allenando in camera e con il tridente ho distrutto l'armadio, sistema tutto, vengo ad allenarmi qui ora" aveva spiegato tranquillo come se fosse del tutto normale distruggere un armadio con un tridente!
"Ho appena pulito, è bagnato questo pavimento"
Aveva tastato lui stesso per esserne sicuro, per poi affermare che avrebbe aspettato.
Così ero scesa, avevo preso della nuova acqua pulita ed ero andata in camera sua.
L'ultima volta che ero entrata nella stanza di Wire avevo avuto un rapporto con lui.
Era strano avere davanti agli occhi i cambiamenti che la propria vita stava avendo, senza controllarli.
L'armadio comunque non era distrutto, era triturato! L'avevo trovato a terra con la fiancata davanti completamente piegata e si vedevano chiaramente i segni delle tre punte.
In fretta avevo svuotato tutto il suo contenuto, ma non potevo fare nulla da sola, non era riparabile.
Dovevo uscire in cerca di aiuto, sicuramente Harvey ed i due gemelli erano perfettamente in grado di trasportarlo.
Tuttavia non avevo fatto in tempo a mettere un piede fuori da lì che Heat mi aveva intercettato chiedendomi cosa stessi facendo in quel posto.
"Wire mi ha chiesto di sistemare la sua stanza, però ho bisogno di aiuto per l'armadio, è inutilizzabile" avevo spiegato brevemente.
Heat si era avvicinato, dando uno sguardo al casino che il suo compagno aveva combinato.
"Wire resterà senza un armadio fino alla prossima isola" aveva sentenziato entrando nella stanza ed iniziando a fare a pezzi il mobile di legno.
"Forse non era questo che si aspettava quando mi aveva chiesto di sistemare la sua stanza..." Avevo detto una volta vicina a lui.
Aveva accennato un sorriso, davvero insolito sul suo viso sempre malinconico.
"Sarà ottimo per alimentare le braci, imparerà ad allenarsi fuori" aveva risposto con una nota divertita.
Nel frattempo avevo sistemato il suo letto, poi avevo ripiegato i vestiti che prima erano conservati e li avevo momentaneamente riposti in un angolo.
Heat stava ancora dividendo l'armadio, ma una lastra l'aveva lasciata completamente intatta.
"Cosa devi fare con la lastra intatta?" Avevo chiesto, non capendo.
Lui sentendomi si era voltato, forse un po' sorpreso.
"Ci metterai i vestiti sopra, per non lasciarli a terra"
Dette quelle parole aveva ripreso a romperlo in parti più piccole, ora adatte ad alimentare delle braci.
"Sono un po' invidioso che Wire sia stato più veloce di me"
Quella frase mi aveva colta alla sprovvista, tuttavia Heat era gentile, non mi avrebbe mai costretto nonostante il desiderio.
"Dovrai sbrigarti, non so neanche io quanto tempo mi rimane da viva sulla nave"
Era una risposta neutra, di una conversazione tra pari.
Non avevo affatto paura di lui anche se aveva appena ridotto un intero armadio in stuzzicadenti davanti a me con la stessa tranquillità con cui io mi rifaccio il letto la mattina.
"Hai ragione, perché non farlo dopo cena?" Aveva chiesto Heat dopo averci pensato un po'.
Mi aveva messo in imbarazzo, non era di certo il modo migliore di chiederlo.
Però già l'altro giorno avrei voluto passare la notte con lui...
Non comprendevo bene, ma non mi sembrava comunque il caso.
"Avete appena vendicato il mio villaggio, non credo che sia adatto fare ciò subito dopo" avevo risposto leggermente titubante.
La frase appena detta gli aveva donato sul viso una chiara espressione sorpresa ed interdetta allo stesso tempo e me la ero gustata tutta.
Poi era diventato più serio.
"La Marina compie gesti orribili e servono persone altrettanto ignobili" poi aveva preso un'altra pausa di riflessione.
"Però è meglio che non dormi da sola, la notte è dura"
Detto ciò mi aveva rassicurato che avrei potuto dormire con lui senza fare nulla se avessi avuto bisogno di supporto.
Lo aveva spiegato in modo rude, ma il messaggio era lo stesso.
Dopodiché era uscito portando della legna con sé.
Avrebbe fatto altri giri prima di portarla tutta, giri intrisi di imbarazzo tra di noi.

Solo un altro giorno [Revisione]Where stories live. Discover now