Il gruppetto di adolescenti avevano più o meno la stessa età dei tre ragazzi della riserva e Taima si sentì per un attimo fuori posto, specialmente alle occhiate stranite di quelli che non erano affatto abituati a vedere qualcuno con abbigliamento estivo quando le temperature a malapena raggiungevano i dieci gradi.

Jake sembrò particolarmente preso da una ragazza, nient’affatto intenzionata ad aggiungersi ai ragazzi emozionati per quella scrollata di acqua gelida che li aspettava. Chiacchierava tranquillamente con Jacob e un’altra ragazza, entrambe sconosciute a Taima che ovviamente non conosceva nessuno di loro, ad eccezione del branco, Emily e quel trio scalmanato di Jake.

«Taima, è cugina di Jake. Si è trasferita da poco dall'Alaska, non è ancora abituata a stare con molte persone» disse all’improvviso Quil, intromettendosi nella conversazione e attirando così l’attenzione di Taima. Si era già sentita osservata ed in quel modo sperò che quegli adolescenti tornassero a pensare ai fatti loro.

«Taima, lei è Bella… Bella, Taima» Jake presentò le due, passandosi una mano dietro la nuca mentre Taima squadrò con attenzione la ragazza di fronte a sé.

Certo era carina. Pallida come chiunque nella zona che non fosse un Quillayute, ma dalle poche conversazioni che aveva sentito, lei non era originaria di Forks. Non che sarebbe cambiato qualcosa, ma era incuriosita dal comportamento di Jake più simile a quello di un cucciolo alle prime cotte.

«Wow, non sapevo che in Alaska fossero tutti così… abbronzati, i Cullen sono tutti così pallidi invece. Di certo non hai freddo» commentò una delle amiche di Bella, presentatasi come Jessica e che squadrò immediatamente Taima come fosse uno squalo.

La Quillayute storse leggermente il naso a quell’atteggiamento, cauto e altezzoso oltre ogni misura. Fuori dalla riserva non sembrava aver incontrato persone che non le sembrassero… strane, anche se probabilmente sarebbe dovuta essere lei quella fuori posto.

«Quindi vieni dall’Alaska, eh? Non mi ricordo se Jake mi ha mai parlato di te quando venivo qui durante l’estate» disse Bella allontanandosi leggermente da Jessica e i suoi compagni di scuola.

Taima scosse leggermente le spalle, portando dietro l’orecchio una ciocca di folti capelli scuri che le era capitata davanti gli occhi, «Sono tanti anni. Dovevo tornare a casa»

Fu in quel momento che qualcosa attirò l’attenzione di Taima, l’istinto le occluse la mente e le impedì di sentire quello che Bella stava dicendo mentre cercava di fare un minimo di conversazione con lei.

Vampiro. C’era odore di vampiro.
Serrò la mascella per impedire un involontario e basso ringhio di avvertimento.

Nessun vampiro poteva entrare nel territorio della riserva senza venire immediatamente reso inoffensivo dal branco, gli ululati si sarebbero diffusi in tutta la foresta e lei li avrebbe sentiti.

Non che Bella fosse un vampiro.

Il suo calore era percepibile così come il naso arrossato dal freddo mentre si stringeva nel pesante cappotto che portava. L’odore era di qualcun altro, ma non dei due Nomadi che gli erano sfuggiti poco tempo prima, quello era un odore che avrebbe riconosciuto immediatamente; questo era molto più simile a quello del curioso clan con cui aveva coabitato in Alaska per decenni.
Avrebbe probabilmente dovuto chiedere a Sam una volta che avrebbero fatto ritorno nella riserva.

Lie a little better | Twilight | Carlisle CullenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora