~𝑻𝒉𝒆 𝑴𝒖𝒓𝒅𝒆𝒓 𝑷𝒂𝒄𝒕~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠

𝒕𝒘𝒆𝒏𝒕𝒚 𝒏𝒊𝒏𝒆

chapter 29: did you miss me?

《Quanto sei sexy con la divisa da polizziotto, te l'ho già detto?》il minore salutò il suo compagno, allacciandosi subito al suo braccio.

《Sì, Lix, ogni volta che vieni a prendermi in centrale.》Changbin sbuffó scherzosamente, tirando fuori dalla tasca le chiavi della macchina.

《Minho è stato proprio un genio a mandarti quì, devo ancora ringraziarlo, piuttosto è da un po' che non lo sento, sta bene?》domandó il biondo girandosi verso il castano che gli stava tenendo la portiera.

《Ricordi il ragazzo che ci ha aggredito al nostro appartamento?》Felix annuí . 《Credo sia stato via tutto questo tempo per ucciderlo. Non mi ha detto nulla al riguardo, è solo un ipotesi, ma lo conosci, lo sai quant è vendicativo, dopo quello che ha fatto non gliel' avrà fatta passare liscia.》

《Speriamo stia bene...》mormorò il più piccolo, guardando fuori dal finestrino.

《Posso chiamarlo, se sei preoccupato. Di solito non vuole che lo faccia per evitare di interrompere qualsiasi cosa stia facendo, ma sono curioso anche io.》propose il castano.

《Va bene, passami il cellulare.》Felix prese il cellulare di Changbin, lo attaccò allo speaker dell'auto e chiamò Minho.

Dopo qualche squillo, finalmente rispose alla chiamata.
《Pronto?》rispose una voce, non quella del proprietario del cellulare.

《Chi sei?》Changbin chiese non riconoscendo chi stesse parlando.

《Sono Jisung, cercavi Minho?》

I due in macchina si lanciarono un' occhiata maliziosa e Felix gli mimó con le labbra "il fidanzato?" domanda a cui il maggiore rispose con un alzata di spalle.

《Sì, sta bene? Non lo abbiamo sentito per un bel po'.》

《Si stiamo benone, siamo appena tornati a Seul, nella mia villa, adesso sta dormendo per via del fuso orario. In centrale come va? Qualche caso particolare?》

《Non saprei, oggi ci è stato accennato di una possibile scoperta di traffico di bambini vicino a Busan, dobbiamo ancora indagare.》

《Mh va bene, se diventa qualcosa di interessante faccelo sapere, quì già ci annoiamo. Adesso vado, sono stanco anche io, quando Minho si sveglia gli dirò di richiamarti.》

《Ciao, riposati.》i due risposero prima di chiudere la chiamata.

《Traffico di bambini? È terribile...》Felix commentó, ripensando a quello che il parther aveva detto poco prima.

《Lo so, Chris sembrava più che convinto a scovare l'organizzatore, credo che domani ne sapremo di più.》

•••

Terminata la chiamata con Changbin, Jisung si lasciò andare in un lungo sbadiglio, quella mattina era andato a controllare se Park fosse ancora vivo nel suo seminterrato ed era rimasto sorpreso di scoprire che Hyunjin gli avesse davvero portato cibo ogni giorno durante la sua assenza.

Park era in perfetta forma, ormai sembrava essersi arreso a voler scappare, non urlava, non parlava, non reagiva, forse non vedeva l'ora che arrivasse la sua fine.

Inutile dire che rivedere il viso di Jisung non gli aveva fatto piacere, sopratutto dopo averlo pensato morto, non vedendolo da due settimane.

Era stato fortunato a non ricevere ancora visita da Minho, che troppo stanco, era crollato a dormire appena messo piede in casa.

Il blu decise di mandare un messaggio a Hyunjin rigraziandolo per non aver fatto morire il loro ostaggio di fame, per poi andare in camera di Minho sdraiandosi accanto a lui.

Il suo petto scoperto si alzava e abbassava lentamente, dalle sue labbra socchiuse uscivano piccoli sospiri e il suo viso era completamente rilassato.

Visto così tranquillo, nessuno si sarebbe mai immaginato che fosse un serial killer e che sotto al suo cuscino ci fosse nascosto un coltello.

Jisung sistemó la testa sopra il petto del corvino e chiuse gli occhi, meritandosi un po' di riposo.

•••

《Hey Park~》canticchiò una voce rinsuonante per le scale del seminterrato, accompagnata dal rumore dei tacchetti delle scarpe eleganti che scendevano le scale.

Jinyoung sentendo la voce e il rumore dei passi, inizió a sudare freddo, ogni sua speranza si sgretolò quando vide la familiare figura di Minho apparire da dietro la porta della stanza.

《Ti sono mancato?》disse, lasciandosi andare in una grossa risata subito dopo.

《A me tu sei mancato molto. Come puoi vedere indosso lo smoking solo per te.》

Camminava verso la sedia di Park con una mano in tasca, l'altra invece giocava con il coltello con maestria e si avvicinava ad ogni frase sempre di più alla vittima.

《Ho visto tua figlia sai.》
《Durante la mia vacanza.》
《May Park.》

A sentire il nome della figlia, Jinyoung si allarmò, spalancando gli occhi, ma senza emettere alcun suono.

《Non preoccuparti.》
《Non ho avuto modo di ucciderla, putroppo.》
《Non c'è stato tempo》il moro finse un broncio, facendo il labbruccio.

《Ha la tua stessa faccia》
《Che schifo, ogni volta che la guardavo, vedevo te.》
《Ed è per questo che sono quì!》esclamò.

《Non ho potuto ucciderla, quindi adesso sarai te a subire quello che avrei dovuto fare a lei.》

《Ovviamente non posso ucciderti, per colpa di quello stupido patto, ma devo ammettere che sei un bel giochino, sarebbe un peccato non poter più giocare con te quando mi va, ogni volta che voglio.》lanció il coltello nella direzione di Park, esso sfiorò la sua testa, fermandosi poi incrastrato sulla parete di legno dietro di lui.

Si voltó dietro di se, osservando il coltello ondeggiare sul muro.

《Non scappi, non ti muovi, non parli. Subisci in silenzio. Proprio come un giocattolo.》prese una sigaretta.
《Devo ammettere che per un periodo mi avevi annoiato, ti eri abituato così velocemente alle mie torture che ormai non urlarvi neanche.》accese l'accendino avvicinandolo alla sigaretta tra le sue labbra.
《Poi ho capito che avevi ragione. Non è divertente fare sempre lo stesso gioco, oggi infatti ne ho tanti nuovi da provare su di te.》

Jinyoung venne preso per la mascella da una mano forte e costretto a girarsi verso il corvino che lo guardava con un' espressione macabra in viso e la sigaretta scottante ad un centimetro dalla sua fronte.

《Di te non mi stufo mai, sei come il primo pupazzo di bambino, sarai per sempre il mio giocattolo preferito.》

•••

minho pazzo assissino my beloved

-pruu