𝒆𝒊𝒈𝒉𝒕

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Chapter 8: Kim Seungmin

Il ragazzo dai capelli grigi si sistemò la cravatta, afferrò la valigetta e aprì la porta di ingresso.

《Fermo amore!》la mamma lo prese per il polso, facendolo girare verso di lei.
《Hai dimenticato questo.》gli sistemò il tesserino con su scritto "Kim Seungmin" sulla tasca all' altezza del cuore della camicia.

《Grazie mamma.》le forzò un sorriso.

《Sono così fiera di te, sei un bravissimo poliziotto da qualche mese, salverai un sacco di persone.》 gli sorrise quasi commossa.

Il figlio si morse l'interno della guancia.

Non se lo immagina minimamente...

《Basta piangerci mamma》sospirò, le lasciò un bacio sulla guancia e uscì dall' appartamento.

Fece qualche passo finchè non raggiunse la sua macchina.

Si mise al volante e mise in moto l'auto, diretto verso la centrale.

Doveva ringraziarlo, Han Jisung.
Lo aveva conosciuto tre anni prima, quando era solo un quindicenne che aveva appena dovuto lasciare la scuola per colpa del padre, che aveva piantato in asso lui e sua madre senza soldi e senza un tetto.

Il piccolo dai capelli corvini era spesso chino con la testa sulle sue ginocchia appoggiato al muretto del quartiere.

L'altro cindicenne dai capelli tinti di biondo lo aveva osservato per giorni senza mai rivolgergli la parola.

Finchè un giorno non si avvicinó al moretto, picchiettandogli sulla spalla.

Il minore aveva alzato il capo, rivelando il suo viso sporco e infossato e i suoi occhi spenti.
《È da giorni che mi osservi, ti serve qualcosa?》

Il biondino rimase stupito, se l'altro ragazzo lo aveva notato nonostante le sue spiccate abilità a nascondino, era un tipo sveglio.

《Piacere, Han Jisung.》gli porse la mano. 《Non mi serve nulla in particolare, sono solo quì per offrirti il mio aiuto. Sei diventato povero da un giorno all' altro, ma non preoccuparti, posso darti tutti i soldi che desideri.》

Seungmin roteó gli occhi e si ignorò la mano del più grande.
《Non ti credo e anche se fosse, così sarebbe troppo facile. Chi regalerebbe soldi senza volere qualcosa in cambio?》alzò un sopracciglio.

Il più basso ridacchiò.
《Vedo che capisci in fretta. I miei genitori sono morti, quindi è tutto passato a me. Vivo in quella villa lassú, ti lascio immaginare il mio patrimonio.》indicò la collina dietro di loro.

Il castano si prese il suo tempo per pensare.
《Cosa vorresti in cambio?》

Un socio.

Ed era così che il piccolo Kim si era addebitato con uno dei più spietati assassini della nazione.

Ne era pienamente consapevole, ma non gli creava alcuna paura, finchè sua madre era in salute e al sicuro, non gli importava chi li stesse aiutando.

Per i due anni a seguire Jisung aveva promesso a Seungmin e a sua madre cibo, igiene e affitto, proprio come stabiliva l'accordo.

Un anno dopo ancora invece era arrivato il momento per Seungmin di pagare il suo debito: lavorare come infiltrato nella polizia sud coreana.

"Non ti chiedo piena fiducia, potrai decidere se stare dalla mia parte o fare il Giuda della situazione."

"La scelta è tua, conosci i rischi della seconda opzione."

~𝑻𝒉𝒆 𝑴𝒖𝒓𝒅𝒆𝒓 𝑷𝒂𝒄𝒕~𝐌𝐢𝐧𝐬𝐮𝐧𝐠Where stories live. Discover now